Colesterolo: promossi gli Italiani
Una grande ricerca internazionale, alla quale partecipa il Progetto Moli-sani dell’I.R.C.C.S. Neuromed, mostra che il nostro Paese, in linea con le altre nazioni occidentali, vede un netto miglioramento della situazione del colesterolo nei suoi cittadini Diminuiscono sia il colesterolo totale che quello “cattivo” non-HDL. È l’incoraggiante fotografia del popolo italiano che emerge dallo studio internazionale NCD Risk Factor Collaboration (NCD-RisC), i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivistabritannica Nature. Guidata dall’Imperial College di Londra, e con la partecipazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità; la ricerca ha visto il contributo dei dati raccolti dal Progetto Moli-sani dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS). Mentre il nostro organismo ha naturalmente bisogno del colesterolo, un suo eccesso può portare a un accumulo nei vasi sanguigni. E quasi tutti hanno ormai imparato a distinguere quello "buono" (HDL), protettivo contro infarto e ictus, dal "cattivo", non HDL, tipicamente legato a diete ricche di grassi saturi e trans, che avrebbe un ruolo importante nell’aumentare il rischio di patologie cerebro - cardiovascolari. Conoscere la situazione del colesterolo nelle popolazioni diventa allora uno strumento indispensabile per la prevenzione e la salute pubblica. Questo è l’obiettivo della ricerca NCD-RisC, che ha utilizzato informazioni raccolte su 102,6 milioni di individui in 200 Paesi per un