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Rubrica di Emanuela Medi
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Agosto 2020

Per la 12° edizione di Ornellaia Vendemmia d’artista ,inizierà il primo settembre l’asta online di Sotheby’s per aggiudicarsi le preziose bottiglie di Ornellaia Vendemmia d’Artista 2017 “Solare” realizzate dall’artista argentino Tomás Saraceno, noto a livello internazionale per le sue installazioni interattive .  “Siamo lieti di organizzare una nuova asta con Ornellaia per il loro eccezionale programma Ornellaia Vendemmia d’Artista, avendo collaborato negli ultimi dieci anni ad eventi spettacolari a New York, Hong Kong, Londra, Toronto, Basilea, Los Angeles e Venezia. . L’importante connubio tra arte e vino espresso da queste esclusive bottiglie di grande formato è una combinazione vincente che si rivelerà sicuramente allettante per i collezionisti di tutto il mondo", commenta Jamie Ritchie, Worldwide Head di Sotheby’s Wine. "Siamo riconoscenti ad Ornellaia per il loro coinvolgimento di lunga data nelle arti visive e il supporto offerto al programma Mind’s Eye", ha affermato anche Richard Armstrong, direttore del Solomon R. Guggenheim Museum and Foundation. Tema, questo della sostenibilità ambientale, particolarmente caro a Ornellaia che grazie ad un’agricoltura di precisione, punta da tempo su ecosistemi capaci di autoregolarsi. Proprio grazie a queste continue attenzioni nella vigna, alla delicatezza nella gestione delle uve e ad una vendemmia appena anticipata, Ornellaia 2017, racconta Axel Heinz, direttore della tenuta bolgherese,

Grande attesa per un evento che vuole segnare il ritorno alla normalità nel rispetto delle regole ma con tutta la serenità e la gioia di partecipare ad un’importante rassegna di cultura enogastronomica. Piacenza, 5-6 settembre: ristoranti, bar, negozi, produttori e aziende agricole diventano protagonisti di un’iniziativa diffusa, che si sviluppa tra talk show, degustazioni e mercato delle specialità alimentari selezionate accuratamente nel segno della qualità. A essere coinvolte in quello che per due giorni diventa il cuore dell’area di Visit Emilia (www.visitemilia.com), saranno personalità della cultura , chiamate a discutere di temi di grande attualità come la sostenibilità e l’impatto dei comportamenti alimentari sull’ambiente, storia della tradizione culinaria e libri inerenti all’argomento centrale del festival. Si preannuncia suggestiva la Notte Bianca dei Golosi in Piazza Cavalli, dove il re cibo si manifesta nella propria forma spettacolare, tra cooking show e laboratori, e si lascia scoprire grazie a degustazioni guidate offerte dal Consorzio di Tutela dei Salumi Tipici Piacentini nei numerosi banchi del Mercato delle Specialità dove si potranno degustare vini, caffè, cioccolate, formaggi stagionati, focacce, farine, birre, insaccati tradizionali e oli extravergini. L’ evento è realizzato dal Comune di Piacenza, grazie al supporto di Camera

L’Abruzzo ,tra le vette dell’Appennino e le acque dell’Adriatico, è una terra ricchissima di storia tradizioni enogastronomiche e testimonianze artistiche. I tre Parchi Nazionali ne fanno la regione più verde d’Italia. A Pianella, in provincia di Pescara ha sede Rustichella d’Abruzzo, nata per intuizione di Gaetano Sergiacomo nel 1929, discendente da famosi mugnai nell’area Vestina. Il primo pastificio nacque nella località di Penne, di cui si ricorda ancora la pasta “Tannuccio”.  Nel 1981 Piero Peduzzi, padre di Gianluigi e Maria Stefania, gli attuali proprietari, intuì che, utilizzando trafile in bronzo ,la pasta ottenuta sarebbe stata più ruvida, ottima quindi per trattenere i condimenti, a vantaggio del sapore. Rustichella d’Abruzzo da quattro generazioni punta a prodotti genuini di alta qualità e utilizza solo le migliori semole di grani duri con tenore di glutine maggiore. L’impasto avviene con acqua pura di montagna e il processo di essiccazione lentamente e a bassa temperatura, anche fino a 50 ore intorno ai 35/40 gradi, al contrario di quello industriale che avviene a circa 90 gradi per 4/5 ore. Attualmente nell’area Vestina in prossimità del Fiume Tavo, nasce il progetto PRIMOGRANO condiviso tra agricoltori di Pianella, Moscufo e  Loreto Aprutino. Qui, dove non v’è cereale, frutto foraggio che

Dai tempi dei fenici fino ai romani e oltre il vino veniva prodotto e conservato in un’anfora. Il materiale utilizzato era la terracotta, all’interno della quale i vini nascevano, si affinavano, venivano trasportati da una sponda all’altra del mare. Oggi si riscoprono antiche tradizioni che permettono ai vini moderni di essere assaporati come anticamente. Gli antichi ne facevano già buon uso ma solo recentemente l’utilizzo della terracotta per fare il vino è stato nuovamente riscoperto.  Per la porosità che caratterizza questo materiale, l’utilizzo della terracotta senza alcun rivestimento permette una intensa ossigenazione e il buon passaggio di ossigeno determina una maturazione ottimale dei vini rossi ma anche di quelli bianchi.  Molte le cantine che utilizzano questo materiale come ad esempio la terracotta della terra d’Impruneta che non ha problemi di metalli pesanti con il vino, sia a contatto con la terra sia con le giare ricoperte da c’era d’api o da resine di vetro. Ha una capacità di isolamento termico straordinaria e consente al vino di non subire sbalzi termici eccessivi durante la conservazione. Primi, dopo i Romani 2000 anni fa, e unici produttori dell’Isola d’Elba di vino rosso in terracotta, la  cantina Tresse ICT produce un vino ottenuto dopo un lungo

Non esiste altro prodotto della natura che-come il vino- è legato a profondi valori culturali e sia presente sin dall’antichità nella nostra  vita quotidiana. Vinosano ha da sempre dato voce e spazio alla cultura con l’appuntamento del lunedi:  la nostra proposta ora si arricchisce  con la voce di Antonio Marziantonio attore di indiscutibile talento formatosi- e tengo a sottolinearlo-  all’Accademia Internazionale dell’Attore di Alessandro Fersen e a New York all’Actor’s Studio con Susan Baston, oltre ad aver lavorato con registi del calibro di Marco Risi, Marco Bellocchio e Dario Argento, partecipato a numerose trasmissioni televisive come un  Posto al Sole. Dal 2019 è collaboratore artistico della libreria Eli dove presenta il suo progetto sulla Grande Poesia Italiana. Benvenuto  Antonio! https://www.youtube.com/watch?v=tMzPd4hkFxs&feature=youtu.be

La vendemmia che si sta svolgendo in questi giorni in Alsazia si annuncia bella e precoce. Dopo l’annata 2019, la cui qualità è stata abbondantemente elogiata dai professionisti, il 2020 viene annunciato sotto i migliori auspici, con un bel potenziale di raccolta stimato a 1,1 MHl. È necessario ricordare che nel 2019 la iniziale fioritura ebbe inizio in condizioni metereologiche ottimali : la dolcezza e l’assenza di idro azoto lasciavano intravedere un buon potenziale inflorescenza per il 2020. Ed è quello che si può constatare nelle vigne attualmente. Il peso dei grappoli è nella media degli ultimi anni. Dal punto di vista sanitario, la situazione è stata perfettamente controllata. La parziale invaiatura è prevista per la fine di luglio e inizio agosto, anche se sono già presenti

Lo avevamo detto l’anno scorso e lo ribadiamo quest’anno: il Taurasi è senz’ombra di dubbio il vino più folle, più anarchico del belpaese. Non esiste una ricetta per produrlo: non ci sono regole, né correnti di pensiero, nemmeno un’ annata di riferimento. Ogni bottiglia è una sorpresa, ogni azienda un cosmo a sé stante; ogni comune, ogni contrada, ogni pezzo di terra ha una storia diversa da raccontare. Una sola cosa è certa: se è vero che i vini “affinati” sono quelli che patiranno meno questa crisi, allora i produttori di questo forastico Aglianico di montagna possono dormire sonni tranquilli. L’unica caratteristica che li accomuna è, infatti, una pazienza quasi arcaica. In questo mondo del vino frenetico, di cui solo la pandemia è riuscita a frenare la corsa, i viticoltori taurasini sono tra i pochi che non si affrettano a commercializzare le nuove annate non appena il disciplinare lo consente. A dire il vero, non sembra proprio importargli quanto tempo debba passare: quello che conta, nella loro ottica, è che il vino esca fuori dalla cantina già pronto per essere goduto appieno.A Ciak Irpinia 2019, il prof. Luigi Moio - deus ex machina di alcuni dei campioni del territorio -