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Rubrica di Emanuela Medi
 

Due anni prima di tornare all’enoturismo del 2019

Lo stato dell’arte è stato indicato nel Rapporto Nazionale sul Turismo del Vino delle Citta’ del Vino: occorreranno non meno di due anni prima di tornare ai livelli del 2019 quando le cantine italiane ebbero in visita qualcosa come 15 milioni di wine lovers per un fatturato complessivo di 2,65 miliardi di euro.

La pandemia ha cancellato tutto questo facendo crollare il turismo, i consumi anche quelli del vino. Da qui il rapporto 2020 che invece di sciorinare numeri  irrisori  ha cercato di capire come uscirne individuando i unti deboli e quali le prospettive non poi tanto a lungo termine.. A raccolta i Consorzi almeno i più rappresentativi e le amministrazioni locali che in misura presso che  totale hanno indicato in due anni la possibile ripresa dell’enoturismo ma altrettanto unanime è stata la richiesta di un intervento straordinario di promozione del turismo del vino  cui associare   fondi a sostegno delle aziende vitivinicole.

Ma  il fattore chiave su cui insistere per il rilancio del vino è l’accessibilità in termini di servizi, strade, parcheggi, servizi per i disabili cui far seguito la tutela del paesaggio rurale e la programmazione e gestione della sostenibilità.

E per quanto riguarda il futuro? Come è scritto nel rapporto ”la principale caratteristica del nuovo turismo del vino è che sarà molto più all’aperto di prima (più vigna che cantina), per il 46% degli intervistati, più riservato (ossia in piccoli gruppi, 26%) e di prossimità, quindi con più escursionisti che turisti (14%). I punti di forza dell’enoturismo italiano, su cui insistere con enfasi per il rilancio post Covid-19, sono invece la ricchezza enogastronomica del Paese (26%), il contesto storico-artistico-culturale (26%), le varietà dei territori da visitare (25%) e la biodiversità dei vitigni e conseguentemente dei vini (14%)”.  Cosa invece  modificare  in assoluto: come indicato prima la  carenza dei servizi di accoglienza,  la visita in cantina che rimanga come esperienza di visita  interessante e da ricordare  , conoscenza di altre lingue straniere oltre l’inglese .

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.