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Rubrica di Emanuela Medi
 

Il climate change è una realtà, cambiare il disciplinare è un provvedimento già adottato. Parla Helmut Kocher a conclusione di Wine&Siena

Si è chiusa con successo l’ottava edizione di Wine&Siena che si è tenuta nelle prestigiose sale del Santa Maria della Scala con. oltre 2500 persone tra visitatori, giornalisti, sommelier, wine lovers e che ha segnato la presenza di 500 operatori per la 3 giorni iniziata già venerdì 27 gennaio con il convegno promosso da Banca Monte dei Paschi di Siena dedicata a Vino e Futuro.Importanti anche le donazioni per la bottiglia della solidarietà all’Associazione Quavio di Siena.

“Tre giornate dense, anzi quattro giorni se si pensa al convengo organizzato dal Monte dei Paschi. Assaggiare il vino tra le mura affrescate del Santa Maria della Scala è una emozione –  ha sottolineato Helmut Kocher, The WineHunter e patrone del Merano Wine Festival – Il vino qui ha trovato il proprio habitat. Le masterclass sono state un successo e hanno fatto capire qualcosa in più dell’anima del vino. Il territorio di Siena ha dimostrato anche quest’anno di essere il fulcro del vino a livello nazionale e adesso ha una responsabilità per promuoverlo al livello nazionale”.

Tutto bene quindi Helmut. ma quale è stato il tema più importante

Il cambiamento climatico è una realtà e quindi aver preso questo argomento in un territorio in cui ci troviamo che è la culla del vino in Italia è importante  per lanciare questo messaggio  a tutti i viticoltori che   devono prendere coscienza  che bisogna  trovare dei provvedimenti per affrontare   quello che è chiamato “ climate change” altrimenti potrebbe avvenire quello che i climatologi  indicano e cioè la perdita di qualità dei vini di interi territori.
Se io vedo che territori come il Bordeaux e la Borgogna e lo stesso Champagne che oggi rappresentano  la referenza più alta di  qualità  nel mondo,  hanno iniziato  a prendere sul serio questa situazione da oltre 10 anni tanto che  a Bordeaux hanno ampliato il loro disciplinare con sei vitigni resistenti autoctoni – Lo stesso ha fatto lo  Champagne che ha  già ampliato il disciplinare. 
Questo non significa cambiare radicalmente le cose  ma che si deve prendere sul serio questo fenomeno e essere responsabili  Il messaggio di Bordeaux è chiaro, hanno sperimentato da anni vitigni con determinate caratteristiche tali da non stravolgere l’immagine e l’identità del territorio.

Una risposta concreta quindi c’è

E’ una risposta concreta dove ogni viticoltore è responsabile per se stesso e verso il territorio. Certo è libero di fare le sue scelte anche cogliendo una opportunità importante come la modifica di un disciplinare e provare altri vitigni mantenendo intatta l’immagine che abbiamo oggi. Dobbiamo essere preparati per un messaggio che alcuni anni fa era appena accennato e a cui pochi credevano e che oggi è un dato di fatto che che colpisce ogni settore. Faccio un esempio le mele che in Alto Adige. E’ la produzione più importante.
E’ stata cambiata la varietà, la più semplice e andrà sul mercato.

 Mi parli del progetto Abruzzo

Nel 2021  si sono rivolti a me perché da tempo avevo notato che il Montepulciano d’Abruzzo aveva una potenzialità  notevole sottovalutata per quanto riguarda il vitigno e la qualità Purtroppo l’Abruzzo ha sempre puntato sulla quantità e solo di  recente alcune  aziende hanno cambiato   Il Montepulciano d’Abruzzo è molto interessante perché ha delle potenzialità di fronte al cambiamento climatico  essendo  molto  sostenibile nella viticoltura.  
Questo ora rappresenta un vantaggio che potrebbe portare ad alzare l’asticella della qualità maggiore di quello che è oggi  Faccio un altro riferimento: il Pinot Nero che 30 anni fa anni non  era considerato, oggi è il vino di riferimento dell’Alto Adige complice  il cambiamento climatico che ha alzato la temperatura di quei territori di almeno ½  grado tale da essere coltivato in zone fino a poco tempo fa precluse.
Con il “progetto Abruzzo sostenibile” puntiamo a che questa regione sia  altamente sostenibile fino ad arrivare nel 2030 ad almeno il 55%   di zona vitata sostenibile  . Prendo un riferimento che è la Nuova Zelanda che oggi rappresenta la prima nazione  per quanto riguarda la sostenibilità  con il 95% della  zona vitata sostenibile.

Queste manifestazioni in realtà cosa offrono ai compratori? Il sistema funziona?

Io dispongo di una grossa rete  di assaggiatori a livello  internazionale che a monte predispongono una sorta di carta dei vini che presentiamo ai nostri buyer. Faccio 10 commissioni di assaggio e predispongo un percorso molto utile ai  compratori che possono consultare facilmente senza disperdersi perché hanno il meglio da  assaggiare.
Gli incontri b&b funzionano perché il vino deve essere bevuto, ci si deve confrontare La chiave del successo è la qualità sempre e comunque che  fa da traino. Io sono convinto che senza partecipare a questi eventi è difficile che queste aziende  arrivino ad avere una referenza più alta  tale da essere conosciute e valutate dai compratori. Non solo ,Io credo molto nel rapporto territorio vino prodotti agroalimnetari  ma sempre tutti di qualità Quando nel 1992 ho fondato il MeranoWineFestval ho messo la qualità in prima linea la qualità  e ho avuto successo  anche perchè in ogni evento,progetto la prima cosa è crederci ma  crederci veramente.

Emanuela Medi giornalista, sommelier


HANNO DETTO

Tre giorni divertenti, professionali e vivaci –  ha fatto notare il sindaco di Siena Luigi De Mossi nella conferenza stampa finale – Questa iniziativa che non è soltanto una kermesse economica commerciale ma anche un traino sapiente della cultura.  Senza dimenticare che tutto questo si è tenuto in un luogo ricco di storia e questo ci fa ben per costruire in futuro un Wine&Siena in modo più strutturato e vincente. Arrivederci al prossimo anno.

“Il vino ha trovato qui la sua casa – ha osservato l’assessore al Turismo del Comune di Siena Stefania Fattorini – Tre giorni interessanti non solo dal punto di vista turistico, ma anche dal punto di vista sociale ed economico, visto il bel indotto. Tanti i ragazzi giovani che si sono avvicinati al vino in maniera corretta”.

“Il buon risultato di questa iniziativa si deve al coro di collaborazione che ormai si è consolidato nel corso degli anni –  ha detto Elena Lapadula per Confcommercio Siena –  Siamo entrati nel cuore della città. Creare dal nulla un evento come questo per noi è un grande risultato. Confcommercio riesce a valorizzare e a raccontare il territorio, coinvolgendo una rete di ristoratori. Grazie davvero a Comune, Banca Monte dei Paschi di Siena, Fondazione, Quavio, Archivio di Stato, Grand Hotel Continental e tutti i partner”.

Gianpaolo Betti, Enotrade Italia, ha invece ringraziato i produttori che anche quest’anno hanno ancora dato fiducia. “L’ottava edizione è stata caratterizzata anche per un pubblico attento. Questo significa che stiamo aumentando anche la qualità. Un grazie alle associazioni”. Betti ha ricordato anche la partecipazione dei ragazzi delle Contrade, che i primi anni hanno lavorato e che adesso hanno partecipato come assaggiatori responsabili. Infine la presidente dell’associazione Quavio, Vanna Galli, ha raccontato l’impegno dell’associazione QuaVioper la solidarietà verso i malati e il loro lavoro in questo senso.

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.