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Rubrica di Emanuela Medi
 

Ritorno alle origini: il claim di Merano Wine Festival: parla Helmut Kocher

 “Ritorno alle origini è stato il tema centrale di questo festival a sottolineare il rispetto che dobbiamo avere per la nostra terra in quanto la natura non ci è nemica”. Dice così Helmut Kocher al termine di Merano Wine Festival la ormai super collaudata manifestazione che non ha mancato le aspettative – Sottolinea Kocher.

“Una piantina di vite ha radici lunghe fino a 20 metri sotto terra e in loro è racchiuso il DNA di mille anni di storia. Una storia e una evoluzione che racchiude tanti valori che dobbiamo tramandare e rispettare. Dal 1992 quando è nato il Merano Wine Festival le emozioni sono sempre forti perché anche in questa 32esima edizione abbiamo avuto una bellissima accoglienza in particolare dai molti buyer che si sono complimentati per la selezione dei nostri prodotti e per l’organizzazione.

Abbiamo trattato temi scientifici come la sostenibilità, il rapporto vino-salute molto sentito, valorizzato i tanti vini e vitigni autoctoni che per me sono il trend del futuro come la biodinamica che nata nel 2005 in Italia ora è un must. Non è da meno il settore del Food che ha visto la presenza di 140 produttori molti di questi piccole aziende se non contadini a testimonianza di quanto l’agricoltura non intensiva è un bene prezioso.

”Il punto fermo di questa kermesse è  lui  HELMUT KOCHER che da ben 32 anni, questa è la  32^ edizione di Merano WineFestival (3-7 novembre 2023), ha tessuto e intessuto i fili di un appuntamento  internazionale di grande prestigio per qualità , professionalità, diversità,- Un mondo quello della enogastronomia  dalle mille sfaccettature che non poteva trovare un “patron”  più  adatto,  ferreo nelle linee programmatiche e nella organizzazione,  versatile, attento a tutto quello che di nuovo e diverso caratterizza  le non poche realtà enoiche e non solo, tanto da inserirle nel programma che si è andato arricchendo negli anni di prestigiosi riconoscimenti.

Insomma giorni sfavillanti, gioiosi, concreti, dal respiro internazionale cui hanno partecipato giornalisti, enologi, sommelier, scienziati ma soprattutto quel popolo di wine lovers che ha affollato gli stand collocati nella città di Merano come sempre elegante, signorilmente partecipe senza eccessi.  
Ricordiamo il Platinum Award  il premio più prestigioso tra tutti i The WineHunter Award.
I vini PLATINUM sono prodotti che presentano una perfetta armonia tra vista, olfatto, gusto e persistenza. Un prodotto straordinario che si distingue decisamente dagli altri prodotti di alto livello. Le caratteristiche sono: ottima gradevolezza, raffinata eleganza, composizione singolare, intensità degli aromi, un bouquet caratteristico e uno straordinario effetto che rimane impresso.

Dalle eccellenze del territorio come Terlano, San Michele Appiano, Cantina di Cortaccia, Nals Margreid e Colterenzio, dall’Alto Adige, a Maso Martis, dal Trentino, passando per scoperte dei grandi classici da tutta Italia, come Duemani, Il Marroneto, Ornellaia, Tua Rita e Vecchie Terre di Montefili dalla Toscana, Bertani (Angelini Wines & Estates), De Buris (Tommasi Famili Estates), Scriani e Carlo Ferragù dal Veneto, Braida, Conterno Fantino, Domenico Clerico, G.D. Vajra e Poderi Luigi Einaudi dal Piemonte, passando per la Franciacorta, con Bellavista, Cà del Bosco, Monte Rossa e Bersi Serlini, per la Campania, con Cantine Antonio Mazzella, Quintodecimo, Vinosìa e Cantine Iannella, per l’Abruzzo, con La Valentina, ed ancora la Sardegna, con Cantina di Santadi ed Attilio Contini, la Sicilia, con il vino “sottomarino” di Jamin Underwaterwines, e la Valle d’Aosta, con Rosset Terroir, senza dimenticare qualche “sconfinamento” come in Francia, con Champagne Encry, Cipro, con Ekfraseis, e Svezia, con Blaxsta, azienda che possiede il vigneto commerciale più a Nord in Europa, vicino a Stoccolma: ecco le firme dei vini che si sono aggiudicate i “Platinum Award”, i migliori vini secondo “The Winehunter”, Helmuth Kocher. 

E poi i 5 premi speciali che premiano il lavoro che c’è dietro ciascuna azienda produttiva che si sono contraddistinte per gli elementi di Genialità, Famiglia, Innovazione, Conquista e Territorio.

Emanuela Medi giornalista, sommelier

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Scritto da

Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.