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Rubrica di Emanuela Medi
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E ad insegnarci e molto sono le formiche, almeno a quanto illustra Donato Grasso professore di Zoologia, Etoecologia e Sociobiologia all’Università di Parma con il saggio” Il formicaio intelligente”( Zanichelli Editore). Le scoperte sono sorprendenti, appassionandoci ad incredibili rivelazioni su migliaia di modi di essere formiche. Frammenti di natura che nascondono tesori di incredibile bellezza e che ci portano a esplorare come le nuove frontiere della scienza sono fortemente interessate  agli studi sugli insetti, alle relazioni tra questi e le piante di agronomica rilevanza, senza tralasciare il campo medico e soprattutto la loro straordinaria capacità organizzativa, il loro algoritmo, applicato in molti ambiti.  “Le colonie che costruiscono le formiche – dice il Prof Grasso-sono dei superorganismi con proprietà emergenti difficilmente ripetibili da parte degli uomini ma soprattutto creano un microcosmo organizzato, autonomo, efficiente, collaborativo. Costruiscono nidi giganteschi, raccolgono cibo in modo ottimale rapido secondo percorsi brevi, difendono i nidi costruiti con foglie, formano ponti con i corpi- zattere in caso di alluvioni del loro nido, su cui  si muovono, regolando il traffico lungo le piste di foraggiamento o di percorrimento per trarsi in salvo” Mille volte ci siamo incantati a guardare le file delle formiche  che camminano su e giù incessantemente sulle cortecce degli alberi ,sui

Semplificare il sistema dei controlli per garantire che sulle tavole dei consumatori finiscano cibi che corrispondono, per qualità e origine, a quanto indicato in etichetta. È il risultato di un lavoro di ricerca condotto da due ricercatori del Dipartimento di Statistica e Metodi Quantitativi dell’Università di Milano-Bicocca, Francesca Greselin e Andrea Cappozzo, in collaborazione con i colleghi Ludovic Duponchel dell’Università di Lille (Francia) e Brendan Murphy dell’University College Dublin (Irlanda). I promettenti risultati dell’analisi condotta sono stati descritti in uno studio pubblicato da “Analytica Chimica Acta”, una prestigiosa rivista nell’ambito della chimica analitica e della spettroscopia. Ma in cosa consiste questa ricerca? L’utilizzo della spettroscopia negli studi di “food authenticity”, negli ultimi decenni, ha consentito di analizzare le sostanze senza danneggiare il campione sottoposto a verifica. Grazie all’utilizzo di sistemi di “machine learning”, poi, è stato possibile semplificare l’analisi della grande mole di dati raccolti. Un ulteriore passo in avanti è quello frutto dello studio condotto dal team internazionale di ricercatori che hanno “testato” la metodologia su tre diverse tipologie di prodotti: lieviti, carne e olio. La tecnica messa a punto, infatti, consente di ridurre dall’ordine delle migliaia a quello delle decine il numero di misurazioni da acquisire dal segnale spettrometrico per

E ad insegnarci e molto sono le formiche, almeno a quanto illustra Donato Grasso professore di Zoologia, Etoecologia e Sociobiologia all’Università di Parma con il saggio” Il formicaio intelligente”( Zanichelli Editore). Le scoperte sono sorprendenti, appassionandoci ad incredibili rivelazioni su migliaia di modi di essere formiche. Frammenti di natura che nascondono tesori di incredibile bellezza e che ci portano a esplorare come le nuove frontiere della scienza sono fortemente interessate  agli studi sugli insetti, alle relazioni tra questi e le piante di agronomica rilevanza, senza tralasciare il campo medico e soprattutto la loro straordinaria capacità organizzativa, il loro algoritmo, applicato in molti ambiti.  “Le colonie che costruiscono le formiche – dice il Prof Grasso-sono dei superorganismi con proprietà emergenti difficilmente ripetibili da parte degli uomini ma soprattutto creano un microcosmo organizzato, autonomo, efficiente, collaborativo. Costruiscono nidi giganteschi, raccolgono cibo in modo ottimale rapido secondo percorsi brevi, difendono i nidi costruiti con foglie, formano ponti con i corpi- zattere in caso di alluvioni del loro nido, su cui  si muovono, regolando il traffico lungo le piste di foraggiamento o di percorrimento per trarsi in salvo” Mille volte ci siamo incantati a guardare le file delle formiche  che camminano su e giù incessantemente sulle cortecce degli alberi ,sui

Non è uno scherzo! Ma una scoperta scientifica straordinaria che la giornalista Emanuela Medi ci illustra in  una interessante intervista a  Donato Grasso professore di Zoologia, Etoecologia e Sociobiologia all’Università di Parma.  Al festival Foodscienze di Mantova il professore nel presentare il libro “Il formicaio intelligente”( Zanichelli Editore 2018) spiega cosa possiamo apprendere dagli insetti: le scoperte sono sorprendenti, appassionandoci ad incredibili rivelazioni su migliaia di modi di essere formiche. Frammenti di natura che nascondono tesori di incredibile bellezza e che ci portano a esplorare come le nuove frontiere della scienza sono fortemente interessate  agli studi sugli insetti, alle relazioni tra questi e le piante di agronomica rilevanza . senza tralasciare il campo medico e soprattutto la loro straordinaria capacità organizzativa, il loro algoritmo, applicato in moti ambiti.  Le colonie che costruiscono le formiche sono dei superorganismi con proprietà emergenti difficilmente ripetibili da parte degli uomini ma soprattutto creano un microcosmo organizzato, autonomo, efficiente, collaborativo. Costruiscono nidi giganteschi, raccolgono cibo in modo ottimale rapido secondo percorsi brevi, difendono i nidi costruiti con foglie, formano ponti con i corpi- zattere in caso di alluvioni del loro nido, su cui  si muovono, regolando il traffico lungo le piste di foraggiamento o di percorrimento per