“E’ un pasticcio fortunato come il Prosecco, speriamo NO.. scandali, ma tutti sanno che l’Amarone è almeno per metà del Salento e pochi sanno da dove arriva l’altra metà” Non sono parole tenere quelle dette a Vinosano dall’enologo Donato Lanati attualmente in Traccia a inseguire le tracce dei vitigni primordiali.
TERREGIUNTE il vino meglio il blend tra vini prodotti in Regioni diverse (non è certamente il primo), sigla un accordo non da poco tra il giornalista ora produttore a Manduria Bruno Vespa, “ Mr Amarona” Sandro Boscaini , auspici gli enologi Cotarella e Dal Cin sotto la sponda politica di Zaia ed Emiliano, che faccia parlare molto di se meraviglia soprattutto per il modo come è stato presentato . Parliamo di comunicazione nei confronti della quale si sono risentiti un poco tutti a partire dai consorzi interessati Valpolicella e Primitivo di Manduria. Andrebbe ricordato- come spiegano autorevoli enologi- che se si mescolano due vini a Denominazione di Origine, una DOC e una DOCG si ottiene semplicemente un vino nel caso rosso perché non vi è nessuna indicazione geografica. Dalle attuali norme è infatti vietato fare menzione di zone o vini a DO quando si parla di vini senza riferimento geografico e lo ricorda bene un recente comunicato del Consorzio della Valpolicella. “Una norma ampiamente disattesa- dice il comunicato- dalle aziende in questione nella etichetta del prodotto, nelle schede tecniche e nei comunicati stampa” Non solo anche se i vini usati per questo taglio fossero stati certificati come Amarone della Valpolicella DOCG e Primitivo di Manduria Doc ma non dall’organismo di vigilanza, è stata fatta una secondaria infrazione: doppia frittata quindi, cui se ne potrebbe aggiungere un’altra da non poco come sottolinea il Consorzio del Primitivo di Manduria che specifica che “ qualsiasi prodotto può- per motivi commerciali -effettuare un’operazione di declassamento del proprio vino: nel caso mediante il taglio di in vino Doc, quale il Primitivo, con un DOCG come l’Amarone che per altro deve essere comunicato agli Enti di Controllo- questo però determina la perdita del diritto all’uso della denominazione di origine, non solo sulle etichette ma anche sul materiale che viene utilizzato per la promozione. Pertanto- dice il comunicato del Consorzio Primitivo di Manduria- è necessaria una significativa correzione dei contenuti comunicati.”
Emanuela Medi, giornalista