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Rubrica di Emanuela Medi
 

Museo del Sughero di Calangianus

Il Museo del Sughero di Calangianus si trova nel centro del paese, all’intero del bellissimo complesso Settecentesco che comprende l’ex Convento dei Frati francescani e la Chiesa di Santa Maria degli Angeli.

L’antica struttura interamente costruita in granito, era stata edificata intorno al XVIII secolo proprio per merito dei frati cappuccini. Nel 1866, periodo in cui i rapporti Stato-Chiesa erano tesi a causa del potere temporale del Papa, ci fu la soppressione e l’espulsione dei religiosi dal Convento.

In seguito a ciò, una parte venne ceduta alla Provincia di Sassari perché se ne servisse come caserma dei Reali Carabinieri, un’altra al Comune per destinarla a scuola, carcere e ufficio pretoriale.

Al centro chiostro si può ancor ammirare il pozzo che in passato veniva usato anche dalla popolazione.
Durate la prima e la seconda guerra mondiale, la Chiesa fu occupata dai soldati di stanza nel nostro centro che la ridussero in condizioni deplorevoli.
Nel 1946 grazie alla disponibilità di un comitato, vennero raccolti tra la popolazione dei fondi per abbellire l’interno con affreschi del pittore milanese Carlo Armanni (soldato in Gallura) rappresentanti scene della vita di San Francesco (1948).
Il Museo è stato inaugurato nel Luglio del 2011, ma aperto e reso fruibile a Maggio 2012 gestito dall’Associazione Turistico – Culturale “Contiamoci”.
La struttura è articolato su due piani: all’interno delle caratteristiche celle del piano terra sono esposti gli antichi macchinari e gli utensili per la lavorazione del sughero.
Il grande salone al piano superiore ospita, invece, una sezione multimediale con una serie di video che ripercorrono tutte le intere fasi della lavorazione dall’estrazione del sughero dalla pianta, alla trasformazione in turaccioli finiti e una sala predisposta per convegni e laboratori didattici.
Una guida accompagnerà i visitatori.
Il Museo è dotato di un punto shop dove è possibile acquistare souvenir di artigianato locale.
Emanuela Medi, giornalista
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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.