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Rubrica di Emanuela Medi
 

Cheese 2023. Il sapore dei prati

Torna la grande festa di Slow Food dedicata ai formaggi e alla biodiversità Cheese, il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo, torna a Bra dal 15 al 18 settembre 2023. Organizzata da Slow Food e Città di Bra – da sempre la casa della Chiocciola – con il supporto della Regione Piemonte, l’edizione numero quattordici riunisce un popolo di pastori, casari, affinatori e appassionati intorno al claim Il sapore dei prati, per sottolineare come dal latte di animali alimentati al pascolo derivino i formaggi migliori, rispettosi dei territori, del benessere animale e della nostra salute.

Non tutti i prati però sono uguali. A Cheese 2023 poniamo infatti l’accento su un nuovo progetto di Slow Food Italia: i prati stabili, definiti così perché, con la loro varietà di erbe – da 20 a più di 100 nei pascoli di alta montagna – sono ecosistemi ricchissimi di biodiversità, oltre a contribuire al contrasto alla crisi climatica, grazie alla loro capacità di stoccare la CO2 nel suolo e nelle radici.

Centinaia gli espositori (erano 450 nell’edizione 2019, pre Covid) provenienti da tutte le regioni italiane e da 14 Paesi, tra cui spiccano il grande ritorno degli Stati Uniti e le numerose presenze a livello europeo. Protagonisti sono i Presìdi Slow Food, che riflettono patrimoni di pascoli, razze animali, latti e abilità manuali, e gli Affinatori, che imprimono ai formaggi anima e identità, curandoli fino alle loro ideali condizioni di maturazione. Ma Cheese non è solo formaggi. In questa edizione poniamo l’attenzione sui prodotti che spesso hanno nei prati la propria origine, a partire dai mieli, ma anche confetture, conserve e aceti. Spazio anche ai salumi naturali, realizzati senza nitriti e nitrati e ponendo particolare attenzione a come vengono nutriti gli animali.

Cuore delle riflessioni di Cheese è la Casa della Biodiversità, realizzata con il supporto di Reale Mutua, sostenitore ufficiale di Slow Food Italia e main partner della manifestazione. Oltre alle conferenze sui temi centrali del settore e alle proiezioni serali, in questa edizione ospita gli Apéro sur l’herbe, degustazioni a base di formaggi, mieli e liquori che esaltano erbe ed essenze. Cheese vuol dire anche imparare con gusto: nella piazzetta Valfrè di Bonzo i visitatori possono esplorare il mondo dei pascoli e dei prati stabili grazie a un percorso sensoriale a tappe. . E poi ancora, i Laboratori del Gusto, ospitati sia a Bra che nella Banca del Vino di Pollenzo, per avventurarsi tra sapori e abbinamenti più o meno noti, e gli Appuntamenti a tavola, in cui cuoche e cuochi italiani e internazionali ci conducono alla scoperta di diversi ecosistemi, tra montagna e vie della transumanza. Immancabile come sempre la Gran Sala dei formaggi con le sue proposte di degustazione tra Presìdi Slow Food e grandi caci a livello internazionale, e l’Enoteca, che con le sue 400 etichette selezionate dalla Banca del Vino mette in luce produttori della Slow Wine Coalition e vini Triple A, sia dall’Italia che dall’estero. Sempre presenti, ad animare piazze, cortili e strade di Bra, le interpretazioni regionali delle Cucine di strada e le originali preparazioni dei Food Truck, da abbinare all’ampia offerta dei birrifici artigianali

Il tema di questo Cheese è quello della biodiversità dei prati, con questo nuovo e ambizioso progetto di Slow Food Italia, dei prati stabili: abbiamo ulteriormente alzato l’asticella, per cercare di far capire che mangiare un tocco di formaggio piuttosto che un altro può davvero fare la differenza, per gli animali e il loro benessere, per l’ambiente e la tenuta dei territori, per i casari e anche per noi È questo il vero significato politico di Cheese 2023: stringere alleanze forti che incidano sul modello di produzione – e distribuzione – del cibo in una direzione di sostenibilità. Questo vale per i formaggi a marchio bio fatti con latte crudo e senza fermenti, ma anche per i salumi senza nitriti e nitrati.  La prossima sfida di Slow Food: basta allevamenti intensivi .

Cheese 2023 è realizzato grazie al supporto di numerose realtà che credono nel progetto, a partire dai Main Partner: BBBell, BPER Banca, Confartigianato Cuneo, E-viso, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Reale Mutua. In Kind Partner Liebherr, Bormioli Luigi e Bormioli Rocco, Acqua San Bernardo. Green partner sono Pool Pack e Ricrea. Area Partner: Baratti&Milano e Pepino. La manifestazione è realizzata con il contributo di Fondazione CRC e Fondazione CRT, ATL Langhe Monferrato Roero, Camera di Commercio di Cuneo e Ascom Bra. Partner culturale è l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale

Ciò che fa bene agli animali fa bene anche a noi Andrea Pezzana, SC Nutrizione Clinica ASL Città di Torino

Possiamo sintetizzare le ricadute dei formaggi da erba sulla salute dell’individuo in un concetto molto semplice che, anche grazie al lavoro trentennale di Slow Food sull’educazione alimentare e del gusto, si sta diffondendo sempre di più, e cioè che ciò che è buono per gli animali lo è anche per la salute di chi si nutre del cibo che da essi deriva. Ecco perché è così importante sapere come sono state allevate vacche, pecore e capre.
Purtroppo il formaggio è proprio uno degli alimenti per cui emerge l’estrema fragilità del sistema di etichettatura, in quanto la legge prevede solo tre ingredienti – latte, caglio e sale – quando in realtà le differenze si giocano a livello di micro nutrienti.

Nel caso dei formaggi, per godere appieno di vantaggi nutrizionali e organolettici, la qualità fa davvero la differenza. Infatti, la composizione del latte è influenzata da ciò che l’animale ha mangiato e da come ha vissuto: se gli animali sono nutriti principalmente a erba e fieno o, in assenza dei primi due, con granaglie intere germinabili, ritroveremo un migliore bilanciamento tra acidi grassi polinsaturi omega 3 e omega 6 nei formaggi prodotti con il latte di quegli animali. Non dimentichiamo infatti che oltre alla quantità dei grassi – il formaggio è comunque un alimento per cui è consigliabile un consumo programmato e non quotidiano – è fondamentale anche in questo ambito la qualità di quelli assunti. Vale quindi la pena concedersi un formaggio da erba ma consumato con una frequenza minore. Solo così si può contribuire a riavvicinare il rapporto tra omega 3 e 6 e migliorare la capacità dell’organismo di difendersi da infiammazioni croniche e attacchi derivanti dall’ambiente circostante.

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