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Rubrica di Emanuela Medi
 

Giovani e il vino: il futuro

Prima erano Baby boomer (i nati tra 1946 e 1965) poi  la GenX (1966-1979) entrambi in fase discendente in fatto di consumi di vino, ora Generation Z, che con i Millennial,  (nati tra 1980 e 1996, oggi nella fascia tra 25-40 anni),  sono e avranno un peso crescente nel mercato delle bevande.  

Quella classe di consumatori compresa tra 1997 e 2012,  digitale, consumatori di social network, ma allo stesso  consci della crisi economica,  sensibili a scelte che spaziano tra l’etica  e i cambiamenti climatici   Una interessante  analisi di Wine Intelligence aiuta a comprendere meglio tendenze e strategie da adottare per dialogare con le giovani generazioni che, come spiega Pierpaolo Penco, country manager Italia per Wine Intelligence (divisione del Gruppo Iwsr), amano il vino ma sono molto concentrati sulla salute.

In ogni modo, le tendenze delineate tendono a essere guidate dai Millennial e “sembra continueranno con la Generation Z”. I primi, in particolare, dimostrano una propensione per i cocktail e il delivery tale da spingere il segmento del ready to drink. “Anche la categoria delle bevande a basso contenuto alcolico” aggiunge Penco “è destinata a una spinta, data la tendenza dei giovani verso questi prodotti. Negli Stati Uniti, ad esempio, più di metà degli americani afferma di voler bere meno alcol, col 66% della GenZ e dei Millennial in particolare”. 
I dati Iwsr indicano che il settore è cresciuto di oltre il 10% l’anno scorso e che il trend continuerà a crescere nei prossimi 5 anni.

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