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Rubrica di Emanuela Medi

 

 

“Questo Bilancio di sostenibilità racconta la storia, il presente e il futuro della nostra azienda, nata sostenibile ancora prima che questo termine entrasse nel DNA dell’Europa. In questo bilancio abbiamo voluto presentare con maggiore dettaglio la nostra realtà e i suoi impatti in termini sociali, ambientali, economici consapevoli di far parte di un percorso comune, che chiama aziende e cittadini a grandi responsabilità in un’epoca così complessa.”

Mi ha colpito la prefazione del bilancio di Sostenibilità scritto da Arnaldo Caprai 2021 presentato recentemente in un incontro promosso a Vinitaly dal Corriere della Sera e dall’Università Business Schcool di Bologna perché non solo sono i 50 anni dell’azienda a Montefalco ma anche perché esprime perfettamente il pensiero e l’opera di Marco Caprai intervistato da Vinosano.

Dice Marco Caprai ” Noi siamo una delle poche aziende che ha un sistema in agricoltura di tracciatura del lavoro dei propri dipendenti attraverso una timbratura automatica RIFD che consente loro flessibilità accordata sugli orari di lavoro, permessi, ferie maturate e non, insomma la loro posizione come inserita nella busta paga che può essere verificata e controllata. Siamo stati talmente antesignani che la Regione Umbria non ci voleva finanziare perché riteneva che il sistema andava contro lo statuto dei lavoratori quando lo stesso sindacato ci aveva appoggiati.. tutto risolto ovviamente ma questo esempio dimostra la nostra visione di sostenibilità sociale.
Da quest’anno abbiamo inserito un corso di comunicazione in viticoltura perché riteniamo che i dipendenti debbano presentare l’azienda in tutti i suoi aspetti e necessariamente conoscerla Abbiamo più di 114 dipendenti (27 donne e 87 uomini)di tutte le nazioni, religioni e appartenenze politiche. Una integrazione non certo facile ma non ricordo ancora gravi conflitti ne tanto meno irrisolti. Io tengo molto a un progetto di integrazione sociale fatto con la Caritas di inserimento di persone che hanno chiesto asilo nel nostro paese”. 

L’AZIENDA HA FESTEGGIATO I 50 ANNI. LE MAGGIORI SODDISFAZIONI 

“Per me la grande sfida è la ricerca della qualità, una sfida che ti prende a 360 gradi perché c’è sempre spazio per migliorare e questo vale per il vino, per la campagna, per la condizione dei lavoratori per lo sviluppo del territorio.
La nostra è una storia fatta di scommesse vinte da quando la Arnaldo Caprai SRL che oggi è leader nella produzione di Montefalco Sagrantino DOCG ha valorizzato il Sagrantino il cui vitigno autoctono è coltivato nella maggior parte dei vigneti di proprietà- Eleganza, finezza, qualità costante nel tempo lo rendono un prodotto in grado di competere con i grandi vini che grazie anche alla collaborazione con l’enologo francese Michelle Rolland iniziata nel 2015 lo hanno fatto conoscere a livello internazionale. Il 2021- dice Marco Caprai- ha costituito un altro importante traguardo con l’uscita di un vino in edizione speciale il Sagrantino di Montefalco DOCG- cinquant’anni- prodotto in sole 2,300 bottiglie d’autore.

Dice ancora Marco ”50 anni fa il Sagrantino era poco più che una produzione familiare, oltretutto di modeste quantità. Ci siamo presi nel tempo una grande responsabilità di portare avanti Montefalco nel suo insieme . legando il Sagrantino al territorio e al suo sviluppo con il turismo e alla capacità di fare impresa come la nostra azienda. Intuizione straordinaria di mio padre e che io stesso ho seguito credo con discreto successo realizzando Ma la nostra è anche la storia di uomini e donne che hanno fatto grande questo vitigno, ma anche di progetti, di innovazione che hanno segnato questo importante bilancio di sostenibilità. Il nostro non è un caso unico ma è stato il primo perché siamo riusciti a collegare il territorio, la varietà e l’impresa.

COME VIVETE QUESTO MOMENTO 

“Con molta apprensione perché se non cambiamo metodi di agricoltura, la nostra alimentazione, l’utilizzo delle risorse energetiche di cui solo ora ci rendiamo conto di quanto siamo vulnerabili, avremo delle consequenze molto serie. Non c’è una ricetta unica ma il primo elemento è rendere libera l’impresa da lacci burocratici che le impediscono di svilupparsi- Abbiamo tanti progetti ma il primo è di continuare a fare questo mestiere realizzando vini in grado di rappresentare al meglio il nostro paese”

Emanuela Medi giornalista, sommelier 

L’AZIENDA: 

50 ANNI DI STORIA 

32 ANNI DI RAPPORTO CON L’UNIVERSITA’ DI MILANO 

1 PROTOCOLLO TERRITORIALE DI PRODUZIONE SOSTENIBILE 

6 RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI 

 TERRITORIO 

160 ETTARI DI VIGNETO 

8 ETTARI DI BOSCHI 

8 ETTARI DI ULIVI 

6 ETTARI DI PRATI 

 PRODUZIONE 

848.169 BOTTIGLIE   

FATTURATO CIRCA 8 MILIONI NEL  2021 CON UN’OTTIMA PERFORMANCE NEI PRIMI 3 MESI 

114 DIPENDENTI 

21.386 VISITATORI 

Scritto da

Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.