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Rubrica di Emanuela Medi

Una distinzione onorifica dei papi che ha origine con la primavera e le prime fioriture è Il rito quasi millenario mai estinto ancora oggi legato alla domenica Delle Palme della rosa d’oro che si svolge nella Chiesa di Santa Croce in Gerusalemme.

La scenografia ha un cerimoniale sontuoso e raffinato riferito alla simbologia della rosa: Il Papa benedice la rosa, gli officianti indossano paramenti  rosa e la liturgia contempla canti e preghiere   molto coinvolgenti.

Gli omaggi fatti al papa in ogni visita ufficiale. sono esposti nei musei vaticani. Forse non tutti perché sarebbero troppi. Ma ho avuto l’opportunità di vederli grazie ad un caro amico che non è più, Gaetano Micara, nipote del cardinale Micara che da piccolo girava in Vaticano come noi nei giardinetti delle nonne. Aveva accesso privilegiato ad ogni ambito. Di questi privilegi ha spesso fatto partecipi anche gli amici. 
Visitavamo con lui la Cappella Sistina e ne parlava come se fosse ancora fresca di pittura!  In quelle splendide e speciali occasioni ho toccato con reverenza le saliere di Benvenuto Cellini, ammirato paramenti preziosi eseguiti in anni di lavoro da mani fatate quasi sempre delle suore, codici miniati. reperti archeologici. stranezze esotiche.

Mi sono chiesta come il papa contraccambiasse tutte le preziosità che gli venivano donate.  E qui tra altri oggetti significativi appositamente destinati a imperatori capi di stato insigni religiosi re e regine ho scoperto la storia della Rosa d’oro.

Era questo il dono dei Papi la cui forma cambiava divenendo sempre più elaborata e preziosa. La prima rosa fu fatta coniare nel 1049. da Bonifacio IX che ne fece dono ad Astorgio Manfredi. lunghissimo l’elenco di personaggi fino ai nostri giorni tra questi spicca il nome di Papa Francesco che ha donato una rosa alla Madonna di Fatima, un’altra alla Madonna dei sette dolori di Molfetta.  È assurta a simbolo di gaiezza nella IV domenica di Quaresima e donata al prefetto dell’urbe a santuari a monasteri come descrive Agostino Paravicini nel libro ”La chiave e la Tiara”.

Laetare Jerusalem è il rito che si svolge nella chiesa di Santa Croce in Gerusalemme dove evocando il cantico dei cantici il medesimo rito si ispira alla carità per il colore, alla sazietà per il sapore, in ricordo della moltiplicazione di pani e pesci., alla preghiera per il profumo, come momento di consolazione delle privazioni quaresimali e per diffondere il profumo di Cristo. La rosa d’oro era talvolta impreziosita da un rubino simbolo della passione.

Il profumo veniva realmente inserito nello stelo della rosa o del ramoscello dove c’era un serbatoio. Il papa vi faceva colare il balsamo prezioso profumato di rosa. Il balsamo veniva preparato nella Farmacia Langeli scelta come fornitrice del Vaticano. La farmacia Langeli da via del Corso Vittorio è passata a piazza della Chiesa Nuova ma c’è sempre.  Il Comune di Roma ha stabilito che ovunque la trasferiscano i proprietari che si succedono debbano lasciarle il nome.  La famiglia Langeli vanta storie antiche di parentele e amicizie con insigni famiglie romane. Papa Pacelli, Pio XII, giocava con loro.
Tante le famiglie romane che avevano un contatto diretto con il Vaticano senza essere da meno verso la città (un Rebecchini fu sindaco della Capitale e un senatore).
E i Pisoni dell’antica cereria. Loro si distinsero inventando fiaccole e candele colorate. Altresì i farmacisti vantano invenzioni di farmaci preziosi con l’utilizzo del chinino per la malaria, interventi chirurgici per l’epoca innovativi. Scrissero molti trattati farmaceutici. Soprattutto ebbero il privilegio di diventare farmacia fornitrice per il Vaticano di unguenti e balsami.

La tanatoprassi era una pratica d’imbalsamazione necessaria per consentire ai devoti di visitare la salma dei papi esposta per alcuni giorni. L’imbalsamazione fermava il processo di decomposizione e richiedeva una grande perizia. Fu un grande onore per la famiglia Langeli essere i destinatari di questo ufficio delicato.  Una storia lunga secoli. molto romana  di cui la farmacia conserva fonti,  scritt e pubblicazioni.

Elvira Coppola Amabile

Fonti:
Dizionario di erudizione ecclesiastica del Moroni (vol. XI)
Un libro sulla storia della Famiglia Langeli. (Proprietà privata)
Ossevatore Romano

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.