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Rubrica di Emanuela Medi
 

L’eleganza del Bordeaux

Il Bordeaux, il più grande “vignoble” del mondo, piantato ai tempi dei Romani, rovinato dalla fillossera a fine 1800, ripiantato con vigne discendenti da quelle esportate un tempo in USA. Più di 100.000 ettari di vigneti, suddivisi in 8.000  Chateaux.

A Bordeaux da 5 generazioni, Crus e Domaine de France è lo specialista dei vini Bordeaux del gruppo LesGrandsChais de France e promuove i vini dei 15 castelli bordolesi della famiglia Helfrich, con 500 ettari rappresentativi della diversità del terroir di Bordeaux, una delle zone più vocate alla coltivazione del vino.

I vitigni bordolesi (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Petit Verdot) beneficiano di condizioni climatiche ideali: infatti sono protetti dai venti dell’Atlantico grazie alla barriera naturale dei Pirenei. Estati calde e soleggiate, autunno e inverno dolci, primavera umida. Tutti questi elementi sono fondamentali perché la vigna possa esprimere tutto il suo potenziale. Terreni ghiaiosi o calcareo – argillosi, sulle rive della Garonna e della Dordogna, terroir che  sono il tesoro su cui riposa il vigneto.

Ci guiderà nella degustazione di quattro Bordeaux, Gregory Jeanne, massimo esperto di questi vini per il Gruppo LesGrandsChais de France, che ci offre la possibilità di assaporare due vini della riva sinistra, dove prevale il Cabernet Sauvignon, e due della riva destra, dove domina il Merlot.

 

Siamo partiti dal Cru 2015 di  Château Lestage Simon

Situato nel cosidetto “Petit Pomerol du Medoc” a Saint-Seurin-de-Cadourne, denominazione Haut Médoc, ottenuto da uve  Merlot al 65%, Cabernet Sauvignon al 35%. Vino atipico da terreni proprio alla fine della Médoc. Annata buona. Vinificazione tradizionale con affinamento in barrique di 12 mesi. Dal colore rubino molto intenso e brillante. All’olfattiva il naso è complesso, fruttato con aromi di prugna, poi speziato, si avverte la vaniglia del legno. Alla gustativa la bocca è piena, polposa con note di marmellata di prugne. Equilibrato, alla fine tornano sentori di liquirizia. Persistente con tannini piacevoli, grazie anche ai preziosi consigli di Michel Rolland in termini di vinificazione.

 

 

 

 

 

 

Il secondo vino è lo Chateaux De Lamarque Haute Medoc 2015,

Nel cuore dell’Haut Médoc, tra Margaux e Saint Julien, si ottiene dai vitigni Merlot al 45%, Cabernet Sauvignon al 45% e Petit Verdot al 10%. La vinificazione tradizionale è accompagnata da metodi moderni come la “selezione ottica” di ultima generazione. Affinamento in barrique, nuove per il 40-45%, per 18 mesi.Dal colore intenso, porpora. Al naso è più discreto, maggiore complessità, si sente frutta fresca, ciliegia e amarena. In bocca sembra meno ampio, molto fruttato e saporito. Finale lungo e persistente con tannini sfumati. Diverso dal precedente, pur essendo della stessa regione hanno due stili diversi, anche per la diversa composizione nei vitigni.

 

 

 

 

 

Si è passati poi al GrandCru Saint Emilion  ChateauCantin 2016

Da uve Merlot al 97% e Cabernet Sauvignon al 3%. Siamo nella riva destra è una tenuta rilevata nel 2007con 10 ettari vitati, dove si vendemmia a mano. Vinificazione tradizionale con affinamento in barrique di 12 mesi. Annata ottima, vino ancora giovane, venduto “En primeur”, si commercializza prima dell’uscita su prenotazione, vista la notevole domanda.

Naso potente, complesso, fruttato con sentori di amarena e vaniglia.Bocca ampia, frutto macerato, candito, con note di marmellata di mirtilli. Tostatura di caffè. Tannini presenti, ma ben lavorati. Fine e persistente.

 

 

 

 

 

Ultimo, ma non ultimo, vino in degustazione il Clos Beauregard Pomerol 2015

Piccolissima AOC di 4,5 ettari, vicina a S. Emilion, siamo tra Petrus e Cheval Blanc. E’ un classico Pomerol con la presenza dominante di Merlot al 93%, poi Cabernet Sauvignon al 3% e Cabernet Franc al 3%. La vendemmia viene eseguita a mano. Vinificazione tradizionale con affinamento in barrique di 12 mesi. Dal colore violaceo, intenso e lucido. All’olfattiva all’inizio è fruttato, con aromi di marmellata di mirtilli e vaniglia, per poi arrivare alle note speziate e di cacao. Alla gustativa è più ampio del precedente, corposo e intrigante, con note di confetture di more, poi caffè e caramello. Equilibrato e armonico, dal lungo finale. Un Pomerol di alta fattura.

Questi vini esprimono tutto il potenziale del grande terroir di Bordeaux,nel senso di unicità, distinzione e particolarità, in un viaggio emozionale e sensoriale caratterizzato da un delizioso crescendo di aromi e sapori,affascinati dalla loro eleganza …

 

 

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.