a

I Tag di Vinosano
Rubrica di Emanuela Medi
 

L’Inverdurata di Pachino: l’arte del pomodoro

Arte, comunicazione non solo visiva ma anche emozionale per  far conoscere, una manifestazione unica al mondo:  l’Inverdurata di Pachino IGP che si svolge dal 10/12 Maggio a Pachino e nel vicino borgo di Marzamemi.

Arte, che si ripete in questa sedicesima edizione, in quanto saranno impegnati maestri che realizzeranno bozzetti  vegetali esposti lungo Via Cavour nella notte tra il 10 e l’11 Maggio: tema ”La Sicilia rappresentata dai manifesti in Art Nouveau”, per offrire una rievocazione storica e artistica del territorio attorno allo stile Liberty. Arte strumento di messaggio sociale, culturale e di bellezza per raccontare  il mondo dell’ortofrutta che ha nel Pomodoro di Pachino IGP  una eccellenza conosciuta   a livello internazionale. Arte per raccontare l’agricoltura, il cibo, il folklore, il lavoro da valorizzare e tutelare.

Pomodoro Pachino Ciliegino, Pomodoro Pachino Costoluto, Pomodoro Pachino Tondo Liscio, Pomodoro Pachino a Grappolo .. certo il mondo del Pomodoro Pachino non teme confronti  in fatto di varietà e colori,  dalla forma a ciliegia, tonda di colore rosso vivo, al verde del Costoluto di grandi dimensioni ,a quello dal gusto molto deciso del Tondo Lisco, al Pachino a grappolo dal colore rosso-verde . E’ un ortaggio tipico della Sicilia e in generale del Meridione complice la temperatura che non deve essere fredda, ma sempre più spesso fa mostra di sè nei balconi e terrazze delle grandi città. Dal gusto dolce, adatto per insalate ma anche per svariati condimenti a partire dalla sua compagna preferita, la pasta.. certo non dimentichiamo il basilico ne quanto questa triade di colori( bianco, rosso e verde ricordino la nostra amata bandiera).
Continuo: buono, saporito ha molte proprietà salutari, dissetante, rinfrescante soprattutto d’estate, recenti studi ne attribuiscono una interessante azione nella prevenzione del tumore della prostata e nelle malattie cardiovascolari per l’alta presenza di antociani e polifenoli potenti antiossidanti.

Ce lo siamo ritrovato, dono prezioso, tra i prodotti importati dalle Americhe: Perù e Messico dove gli Inca e Aztechi lo chiamavano xitomani, poi  ,giunto in Europa nel 1540 ad opera del conquistador  di Hernàn Cortès, non ebbe successo. Guardati male  per sospette proprietà velenose, se ne innamorò invece il Re Sole che a Versailles amava stupire gli amici mostrando quei piccoli frutti a palline giallo-arancioni.  Coltivato in Francia in un clima freddo che dava frutti piccoli, giallognoli  non particolarmente buoni . In Italia fece la sua comparsa nel 1596, sempre come pianta ornamentale delle case del Nord. Un ventennio più tardi comparve nel meridione il cui  clima caldo del mediterraneo lo fece diventare il cibo preferito tra i  poverissimi contadini .. ci pensò Garibaldi con la spedizione  dei Mille a diffonderlo nel resto dell’Italia. Oggi la  selezione genetica operata manualmente dai botanici, ha creato tante varietà (solo le nostrane sono 320) dal color rosso e polpa carnosa.
Dopo il Pistacchio  di Bronte con un fatturato di 10,1 milioni di euro, l’olio di Val di Mazara con 9,8 milioni, al terzo posto per fatturato , troviamo il Pomodoro Pachino  con 5,6 milioni,” un prodotto- dice Mauro Rosati presidente della Fondazione Qualivita-  che è cresciuto negli ultimi cinque anni del 142%”.

Il Pomodoro Pachino  IGP non è rimasto ancorato alla immagine del Sud agricolo e il re rosso della cucina italiana, si è ben presentato a Vinitaly 2019 accompagnandosi alle degustazioni del prosecco DOC , del raggruppamento vitivinicolo CiùCiù , dall’EIA-Eccellenze Iblle Agroalimentari e nelle degustazioni dei vini di Feudo Luparello nuova cantina del territorio di Noto. Quest’anno l’Inverdurata è organizzata dall’ATS (Associazione Temporanea di Scopo) Capo Pachyni, di cui fanno parte numerosi consorzi ,associazioni e aziende” Un momento di grande forza-dice il presidente delll’ATS, Carlo Scollo– perché ogni Pachinese possa rivendicare  la sua identità che non è solo quella legata alla città, ma alla imprenditorialità che si è sviluppata negli  ultimi anni”.

Emanuela Medi, giornalista

 

Tag degli articoli
Condividi sui social network