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Rubrica di Emanuela Medi
 

Rapporto Aifa, il 90% degli eventi non sono gravi ma il prezzo del Covid-19 è alto. I dati di Osservasalute

Tutto bene a partire dalla campagna vaccinale che è entrata nel vivo i cui numeri dimostrano l’adesione e la convinzione degli Italiani di ridurre l’incidenza e la pericolosità del Covid-19. Tutto bene o abbastanza bene a partire da alcuni dati rassicuranti gli eventi avversi. 

I dati raccolti e analizzati  dall’AIFA ( Agenzia Italiana del Farmaco)riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 maggio 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso.

Nel periodo considerato sono pervenute 66.258 segnalazioni su un totale di 32.429.611 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 204 ogni 100.000 dosi), di cui circa il 90% sono riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Come riportato nei precedenti Rapporti, gli eventi segnalati insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (83% dei casi). Le segnalazioni gravi corrispondono al 10,4% del totale, con un tasso di 21 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda)e dal possibile ruolo causale della vaccinazione.

La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty ( Pfizer ,71,8%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (68,7% delle dosi somministrate) e solo in minor misura al vaccino Vaxzevria  Astr Zeneca,24% delle segnalazioni e 20,8% delle dosi somministrate), al vaccino Moderna (3,9% delle segnalazioni e 9% delle dosi somministrare), e al vaccino COVID-19 Janssen (0,3% delle segnalazioni e 1,5% delle dosi somministrate).Il tasso di segnalazione delle trombosi venose intracraniche e in sede atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria è in linea con quanto osservato a livello europeo (1 caso ogni 100.000 prime dosi somministrate, nessun caso dopo seconda dose), prevalentemente in persone con meno di 60 anni.

Il Rapporto è consultabile sul sito dell’AIFA alla pagina:

https://www.aifa.gov.it/farmacovigilanza-vaccini-covid-1

Ma andiamo avanti con l’altro rapporto stilato dall’Osservatorio Nazionale sulla salute delle Regioni Italiane il cui quadro allarmante ha però avuto un’importante ricaduta sulla volontà anche politica di aumentare in risorse economiche, tecnologie e le numerose  iniziative digitali:

 Riduzione dell’aspettativa di vita che cala in un anno di tutto il guadagno ottenuto nel decennio precedente, aumentata mortalità per cause quali demenze e diabete, crollo del PIL del Paese di almeno 5 punti percentuali in un anno: è questo il prezzo che sta pagando l’Italia a oltre un anno dall’inizio della pandemia, che per fortuna grazie all’aumento della temperatura e alla campagna vaccinale sta allentando la presa come testimoniato dalla sensibile riduzione del numero di nuovi contagi giornalieri, dei decessi e dei ricoveri nelle terapie intensive.

In Italia nel 2020 ci sono stati oltre 746 mila decessi, un numero decisamente elevato osservando la serie storica degli ultimi 10 anni, con un incremento di oltre 101 mila decessi rispetto all’anno precedente.

Il COVID-19 ha bruciato 10 anni di guadagni in aspettativa di vita: si osserva, infatti, una riduzione consistente della speranza di vita alla nascita tanto da annullare i guadagni ottenuti nel decennio precedente. A livello nazionale la variazione tra il 2019-2020 di questo indicatore è stato pari a -1,4 anni per gli uomini e -1,0 anni per le donne.

L’analisi della mortalità da COVID-19, depurata dalla struttura per età della popolazione, evidenzia che la Valle d’Aosta (246,1 decessi per 100.000 abitanti) e la Lombardia (208,6 per 100.000) hanno sperimentato una mortalità più che doppia rispetto a quella media nazionale (103,9 per 100.000).

La pandemia ha concorso al peggioramento delle condizioni di salute di persone in condizione di particolare fragilità, come dimostra l’aumento, rispetto alla media 2015-2019, di altre cause di morte, quali demenze (+49%), cardiopatie ipertensive (+40,2%) e diabete (+40,7%).

Le regioni hanno avuto comportamenti diversi nella gestione dei contagiati. Lazio e Sicilia, due regioni con la prevalenza dei contagi più bassa rispetto alla media, hanno fatto più ricorso all’ospedalizzazione; al contrario il Veneto, una delle zone maggiormente colpite dai contagi, ha gestito, più di ogni altra, i pazienti a domicilio.

cosa-pensano-gli-italiani-del-vaccino

La campagna di vaccinazione ha scontato ritardi dovuti alla disponibilità delle dosi dei vaccini; fino al 7 giugno 2021 sono state somministrate oltre 38 milioni di dosi di vaccino, 13 milioni di persone vaccinate, delle quali il 21% ha completato il ciclo vaccinale. Complessivamente, sono state buone le performance regionali rispetto alla percentuale di somministrazione dei vaccini in relazione alle dosi disponibili: quasi il 91% a livello nazionale, Umbria, Lombardia e Marche con il 93% sono la regioni più virtuose; Sardegna (84%), PA di Trento, Lazio e Valle d’Aosta (88%) quelle con la quota più bassa.

Le attività che hanno subito maggiormente la crisi sanitaria sono quelle relative ai settori legati al turismo e alla cultura che hanno subito una riduzione del 19% rispetto al 2019.

Il Rapporto è curato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che opera nell’ambito di Vihtali, spin off dell’Università Cattolica, presso il campus di Roma. Osservasalute 2020 è una edizione di 561 pagine ed è frutto del lavoro di 242 ricercatori distribuiti su tutto il territorio italiano che operano presso Università, Agenzie regionali e provinciali di sanità, Assessorati regionali e provinciali, Aziende ospedaliere e Aziende sanitarie, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori, Ministero della Salute, Agenzia Italiana del Farmaco, Istat.

 C’è da segnalare che a seguito della pandemia un primo insegnamento sembra essere stato recepito, come dimostra il fatto che la politica si è convinta ad aumentare le risorse economiche a disposizione del SSN. Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard per il 2021 cui concorre lo Stato è stato portato a 121 miliardi di €, la legge di bilancio 2021 ha stabilito che tale finanziamento sarà incrementato di 823 milioni di € per l’anno 2022, di 527 milioni di € per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 e di 418 milioni di € annui a decorrere dall’anno 2026.

Di buon auspicio anche il contenuto del recente documento sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che riconosce l’importanza del ruolo dell’assistenza sul territorio, la quale costituisce la prima linea di difesa del SSN. Allo stesso modo, è da ritenere incoraggiante il crescente utilizzo di strumenti tecnologici in grado di semplificare la gestione del sistema, come testimoniano le numerose iniziative digitali per la facilitazione della gestione dei pazienti durante il periodo pandemico, sia durante la fase di confinamento, sia in fase di uscita dal lockdown.

Fonti: AIFA( Agenzia Italiana del Farmaco)-Osservatorio Nazionale sulla salute delle Regioni Italiane

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.