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Rubrica di Emanuela Medi
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Crescono e corre l’export: i 51 distretti agroalimentari, secondo l’analisi della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo hanno raggiunto i 12,5 miliardi di export nel primo semestre 2022, il 15% in più del 2021 e il 32,1% in più sullo stesso periodo del 2019, a dispetto dei rincari energetici e  della guerra in corso. L’export agro-alimentare italiano nel suo complesso  dopo il record del 2021 (oltre 50 miliardi di euro di esportazioni), nel primo semestre del 2022 realizza  una crescita del 18,9%. Secondo Coldiretti, se il trend di crescita sarà mantenuto, l’export agroalimentare italiano nel mondo raggiungerà i 60 miliardi entro la fine del 2022. Stesso trend eccezionale per il vino: secondo Federvini, quest’anno, si dovrebbe chiudere con il record di 8 miliardi di euro nelle esportazioni di vino italiano.Si perchè i prodotti agro-alimentari italiani  piacciono in Germania primo mercato  (+7,4% nel primo semestre del 2022),  gli Stati Uniti (+14,7%),  Francia (+16,7%),  Inghilterra (+15,8%). QUALI DISTRETTI I distretti della pasta e dolci sono quelli che hanno contribuito maggiormente alla crescita superando 1,9 miliardi di export in valore, (+23,4%), una filiera tra le più aggressive e tra queste  il comparto Pasta dell’Alimentare di Parma, con 119 milioni di euro in più sul primo semestre del

Il 2019 ha rappresentato un anno positivo per il settore alimentare, che registra performance di crescita pari al 3,1%, contro un PIL italiano cresciuto dello 0,3%.  I dati di Food Industry Monitor , osservatorio di riferimento  sul settore Food, realizzato dall’Università di Scienze Economiche di Pollenzo in collaborazione con Ceresio Invesrors  ha  evidenziato come. nel 2020, anche il food risentirà dell’impatto del Coronavirus, con un calo nella crescita del 5% circa: un dato però contenuto in relazione alle previsioni del PIL (-9,5%). Il 2021 sarà l’anno della ripresa, con un tasso del 7,7% per il comparto. Nonostante la situazione economica, le esportazioni del settore food cresceranno mediamente dell’11% nel biennio 2020-2021. Meglio degli altri comparti, faranno nell’export distillati, farine, food equipment, dolci, acqua, caffè e latte. I comparti del vino, del packaging, della birra e dei salumi esporteranno con valori vicini alla media del settore. I comparti delle conserve e della pasta registreranno la progressione più limitata nella crescita dell’export.

Crescita record del comparto alimentare nel solo gennaio 2020 +7,9% rispetto allo stesso mese del 2019,- dati Istat analizzati da Coldiretti-, secondo cui, gli alimentari, insieme ai farmaceutici (+10,8%), sono tra i settori con  aumenti più importanti Tutto questo grazie all’impegno degli oltre 3 3 milioni gli italiani che continuano a lavorare nella filiera alimentare, dalle campagne alle industrie fino ai trasporti, ai negozi e ai supermercati, per garantire continuità alle forniture di cibo e bevande alla popolazione. L’approvvigionamento alimentare, continua la Coldiretti, è assicurato in Italia grazie al lavoro di 740.000 aziende agricole e stalle, 70.000 imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount , nonostante le difficoltà  e le preoccupazioni per la sicurezza. Lavoro che si traduce poi negli acquisti in Gdo : nelle prime due settimane  dal 24 febbraio all’8 marzo ( dati Coop) le vendite hanno registrato così un +12,8% sulla media del periodo. Non è mancata la corsa agli acquisti ( per fortuna oggi ridimensionata) dove  i prodotti più cercati sono stati: carne in scatola (+60%) e farina (+80%) ma anche i legumi, sempre in scatola, (+55%). Seguono pasta (+51%) e riso (+39%) , le conserve di pomodoro (+39%), lo

Un percorso non certamente facile ma che promette: la candidatura della cultura alimentare alpina alla lista del patrimonio immateriale Unesco. Recentemente a Innsbruck si è svolta la conferenza del progetto europeo Alpfoodway  cui aderiscono 14 paesi, tra cui la Fondazione Edmunnd Munch come osservatore, che hanno promosso la carta a sostegno dell’iniziativa che coinvolge i sette Paesi dell’arco alpino.