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Rubrica di Emanuela Medi
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Secondo gli obiettivi di sostenibilità fissati dall’Agenda delle Nazioni Unite sarà una decima edizione focalizzata sulla prevenzione dello spreco alimentare a vari livelli – da quello domestico, che incide per oltre il 50% sulla filiera dello spreco nazionale e internazionale – alle perdite in campo, alla dispersione alimentare negli step che precedono l’acquisto, la gestione e il consumo del cibo nelle case.

Il 55%, più di un italiano su due ha diminuito  gli sprechi alimentari  con comportamenti virtuosi, durante la pandemia segnati dal ritorno alla cucina in casa, alla attenzione alle date di scadenza a un  scelta oculata sostenibile dei prodotti  con impatti interessanti sul piano economico e ambientale. E’ quanto emerge da un sondaggio effettuato da Coldiretti  in concomitanza con il Rapporto globale sullo spreco, “Food&Waste around the World” di Waste Watcher International. condotta in otto Paesi (Italia, Spagna, Gran Bretagna, Germania, Russia, Cina, Stati Uniti e Canada) e presentata  al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, nella seconda Giornata Internazionale di Consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari, promossa da Spreco Zero con Ipsos e Università di Bologna. Ma quanto  sprecano gli italiani? 529,3 grammi di cibo pro-capite la settimana, con un esborso economico di ben 6 miliardi di euro l’anno. Più bravi   degli Stati Uniti(1.403,1 ogni settimana) della Cina(1.153,8) della Germania (1081,4,) della Gran Bretagna (949,3), visto  he rispetto l’America e la Cina ai comportamenti gli europei accomunano un senso etico del non preco. Ma quali sono i determinanti dello spreco: per il 40% dei consumatori si acquista cibo  superfluo che poi si butta, per il 50% è  il

Dati come sempre interessanti ma fortunatamente per l’Italia con un margine dii positività: gli ultimi  del Food Sustainability Index indicano che sprechiamo circa 65kg di cibo pro capite l’anno. Un numero in riduzione, grazie all’effetto del lockdown che ha favorito il diffondersi di buone pratiche nella gestione del cibo a livello domestico. Un problema che riguarda tutti i paesi europei con un costo pari a 143 miliardi di euro di cui 98 miliardi attribuibili allo spreco domestico e rappresenta il 6% delle emissioni totali di gas serra dell’Unione Europea. Inoltre secondo lo studio FUSION di tutto il cibo prodotto ogni anno in Europa più del 20% viene buttato ( l’equivalnte di 88 milioni di tonnellate l0anno). Dal report stilato da Fondazione Barilla assieme a The Economist Intelligence Unit  che utilizza un metodologia in grado di effettuare una fotografia  del fenomeno a livello globale , si rileva che rispetto ai  58kg di  rifiuti alimentari l’anno a livello europeo, gli italiani generano una quantità piuttosto alta , anche se è aumentata  la percezione di quanto sia importante  ridurre lo spreco in rapporto alla salute e all’ambiente Eppure fare una lista dei cibi da comprare prima di andare a fare la spesa. Pianificare

NATA CON L’APP Too Good to Go (troppo buono per essere lasciato andare) la startup  era stata ideata in Danimarca nel 2015, per diffondersi velocemente in Germania, Francia e Inghilterra. Semplice il funzionamento :la start up mette in rete i ristoranti e gli altri esercizi commerciali (forni, pasticcerie, supermercati, hotel) che hanno deciso di donare il cibo avanzato, destinato a essere buttato; il cliente potrà comprare il cibo direttamente tramite app, selezionando attraverso una mappa geolocalizzata i ristoranti più vicini per verificare la disponibilità delle cosiddette Magic Box. Una sorta di doggy bag acquistata a distanza, ma senza saperne il contenuto , perché i ristoratori selezioneranno giornalmente prodotti e piatti freschi rimasti invenduti, senza specificare il contenuto del pacchetto, mettendoli in vendita a prezzo ribassato. Dopo aver prenotato la propria box, i clienti provvederanno a ritirarla presso il ristorante nella fascia oraria indicata. Oggi Too Good to Go è presente in 14 Paesi d’Europa, Italia compresa (dove opera in 40 città, coinvolgendo 5mila attività e un milione e mezzo di utenti), e conta oltre 20 milioni di utenti.  La giornata istituita dalla Fao, coinvolgerà, attraverso l’app  alcuni dei più noti chef italiani con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori  a riutilizzare  quelli che vengono  considerati scarti

12 miliardi di euro l’anno: è lo sperpero alimentare dentro le mura di casa: uno spreco cui le famiglie italiane non sembrano farci caso, visto che è naturale buttare nel cestino della spazzatura “gli avanzi” e tutto quello che alla rinfusa è stato stivato nel frigorifero salvo rivelarsi scaduto e spesso ammuffito. Lo rivela una ricerca effettuata dall’Università di Bologna e dal Ministero dell’Ambiente su un campione di 400 famiglie. Il dato interessante è  la mancata percezione dello sperpero e dei propri errori mentre marcata è la tendenza a incolpare gli sprechi nel settore commerciale (ristoranti, bar) e in quelli pubblici (scuole, ospedali). Da qui la campagna Spreco Zero (sprecozero.it) volta a sensibilizzare le famiglie a adottare buone  pratiche come la lista minuziosa della spesa, il controllo della scadenza riportata sulle etichette, l’utilizzo ordinato del frigo.