Il 55%, più di un italiano su due ha diminuito gli sprechi alimentari con comportamenti virtuosi, durante la pandemia segnati dal ritorno alla cucina in casa, alla attenzione alle date di scadenza a un scelta oculata sostenibile dei prodotti con impatti interessanti sul piano economico e ambientale.
E’ quanto emerge da un sondaggio effettuato da Coldiretti in concomitanza con il Rapporto globale sullo spreco, “Food&Waste around the World” di Waste Watcher International. condotta in otto Paesi (Italia, Spagna, Gran Bretagna, Germania, Russia, Cina, Stati Uniti e Canada) e presentata al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, nella seconda Giornata Internazionale di Consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari, promossa da Spreco Zero con Ipsos e Università di Bologna.
Ma quanto sprecano gli italiani? 529,3 grammi di cibo pro-capite la settimana, con un esborso economico di ben 6 miliardi di euro l’anno. Più bravi degli Stati Uniti(1.403,1 ogni settimana) della Cina(1.153,8) della Germania (1081,4,) della Gran Bretagna (949,3), visto he rispetto l’America e la Cina ai comportamenti gli europei accomunano un senso etico del non preco. Ma quali sono i determinanti dello spreco: per il 40% dei consumatori si acquista cibo superfluo che poi si butta, per il 50% è il