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Rubrica di Emanuela Medi
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Per la prima volta negli ultimi dieci anni lo spreco di cibo è in calo: il 25% in meno rispetto allo scorso anno con un risparmio nel 2020 di 1,5 miliardi di euro.  La settima Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare ,all’insegna della sostenibilità e della salute , è promossa da Spreco Zero con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente ,della Salute e degli Affari Esteri. Secondo il rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher valutato negli ultimi 12 mesi,  il costo dello spreco settimanale medio a famiglia si attesta sui 4,9  euro contro i 6,6 dell’anno passato per un totale di 8,4 miliardi di euro. La tenenza per il 2020 è del 25% in meno  nelle case degli italiani . Per circa 7 italiani su 10 lo spreco alimentare è in stretta relazione con la salute, l’ambiente tanto che sempre più sentita l’importanza delle etichette cui è data un’attenzione particolare al momento dell’acquisto, come la stagionalità e la provenienza bio. Ma in un rapporto che premia il consumatore, rimangono ancora molte lacune: solo 4 italiani su 10 portano a casa gli avanzi con la doggy bag: comportamento molto diffuso in altri paesi, che non ha ancora contagiato capillarmente l’Italia- osserva Coldiretti- dove

12 miliardi di euro l’anno: è lo sperpero alimentare dentro le mura di casa: uno spreco cui le famiglie italiane non sembrano farci caso, visto che è naturale buttare nel cestino della spazzatura “gli avanzi” e tutto quello che alla rinfusa è stato stivato nel frigorifero salvo rivelarsi scaduto e spesso ammuffito. Lo rivela una ricerca effettuata dall’Università di Bologna e dal Ministero dell’Ambiente su un campione di 400 famiglie. Il dato interessante è  la mancata percezione dello sperpero e dei propri errori mentre marcata è la tendenza a incolpare gli sprechi nel settore commerciale (ristoranti, bar) e in quelli pubblici (scuole, ospedali). Da qui la campagna Spreco Zero (sprecozero.it) volta a sensibilizzare le famiglie a adottare buone  pratiche come la lista minuziosa della spesa, il controllo della scadenza riportata sulle etichette, l’utilizzo ordinato del frigo.