Per la prima volta negli ultimi dieci anni lo spreco di cibo è in calo: il 25% in meno rispetto allo scorso anno con un risparmio nel 2020 di 1,5 miliardi di euro. La settima Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare ,all’insegna della sostenibilità e della salute , è promossa da Spreco Zero con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente ,della Salute e degli Affari Esteri.
Secondo il rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher valutato negli ultimi 12 mesi, il costo dello spreco settimanale medio a famiglia si attesta sui 4,9 euro contro i 6,6 dell’anno passato per un totale di 8,4 miliardi di euro. La tenenza per il 2020 è del 25% in meno nelle case degli italiani .
Per circa 7 italiani su 10 lo spreco alimentare è in stretta relazione con la salute, l’ambiente tanto che sempre più sentita l’importanza delle etichette cui è data un’attenzione particolare al momento dell’acquisto, come la stagionalità e la provenienza bio.
Ma in un rapporto che premia il consumatore, rimangono ancora molte lacune: solo 4 italiani su 10 portano a casa gli avanzi con la doggy bag: comportamento molto diffuso in altri paesi, che non ha ancora contagiato capillarmente l’Italia- osserva Coldiretti- dove la vergogna o il non sapere cosa farsene sono i comportamenti più diffusi.
Ne esce bene il pesce il prodotto meno gettato per 4 italiani su 5. È quanto emerge da un’indagine Fedagripesca-Confcooperative dove è il tonno a fare la parte da leone tanto da meritarsi l’appellativo di “maiale del mare”, visto che come per il maiale di terra non si butta via nulla. Non dimentichiamo le tante iniziative in corso da anni nella lotta agli sprechi, come Coop con il progetto “ Buon Fine” che prevede la donazione di merce in solidarietà e che ha generato nel 2019, circa 7,5 milioni di pasti per un valore di 30 miliardi di euro