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Rubrica di Emanuela Medi

Casa, cantina e agriturismo: è triplice l’anima di Tenuta La Cà, 15 ettari coltivati a vite e olivo adagiati sulle colline moreniche di Calmasino di Bardolino, a pochi chilometri dalle sponde venete del lago di Garda. Qui Pietro e Aldo Giambenini hanno scelto di tornare, dopo gli studi lontani da casa, per trasformare la dimora e la terra dei genitori in una vera e propria impresa. Un’antica passione di famiglia è diventata così una missione: quella di produrre vini d’eccellenza, frutto di estro creativo e di un solido sapere.

tenuta-la-ca-bottiglia-vino“Tenuta La Cà è sempre stata un sogno nel cassetto. Mi rendevo conto che nessuno ne stava mettendo a frutto il vero potenziale. Io ci ho riflettuto tanto poi ho deciso di dire la mia, di farla mia”, dice Pietro, una laurea in Relazioni pubbliche e comunicazione in tasca e un lavoro da strategic designer alle spalle. Se lui è il creativo e l’ideatore della nuova immagine aziendale, il fratello Aldo, che si è laureato in Economia e ha lavorato a Milano e a Londra, è la mente manageriale: “Dall’esperienza nei fondi d’investimento ho imparato dinamiche di gestione complesse. Negli anni Tenuta La Cà si è trasformata in un posto magnifico in cui investire il mio tempo”.

L’intero processo è biologico e certificato; la filiera corta, anzi cortissima, visto che la vigna più lontana dista appena 600 metri dalla cantina. Pietro e Aldo hanno sviluppato una vinificazione di precisione, basata su una scrupolosa parcellizzazione degli appezzamenti, che valorizza i territori ed esalta le differenze di ciascun vigneto. Su cinque diverse tipologie di suolo, tutte esposte al sole e irrigate naturalmente dalle falde acquifere sottostanti, crescono vitigni locali e internazionali (Corvina, Corvinone, Rondinella, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Lagrein e Petit Verdot tra i rossi; Pinot Grigio e Bianco, Traminer e Garganega tra i bianchi). 

La raccolta e la selezione dei grappoli sono rigorosamente manuali, perché ciascuno di essi mantenga intatte le proprie caratteristiche organolettiche originali. Fedeli alla scelta di maneggiare il minimo indispensabile la materia prima, a Tenuta La Cà sono stati i primi, sul Lago di Garda, a praticare il metodo “a caduta”, lasciando che sia la gravità a lavorare al posto delle macchine. L’uva spremuta viene movimentata in tutta delicatezza, senza ricorrere all’uso di pompe meccaniche.

I vini bianchi riposano poi in botti di ceramica Clavyer – una versione moderna delle antiche anfore di terracotta – che non cedono aromi al vino e consentono di ottenere un prodotto dall’essenza purissima. I vini rossi seguono invece il processo di Vinification Intégrale, una tecnica brevettata tramite la quale ogni operazione viene effettuata in barrique, con il risultato di garantire l’espressione più piena e intensa dell’anima del frutto.

Sono sei, almeno per ora, le etichette di Tenuta La Cà. Sei vini in equilibrio perenne tra tradizione e inventiva, tutti prodotti in quantità limitate. Tra i classici ci sono il Bardolino Classico Dritto, speziato e fresco, dal sentore di frutti rossi; Chieto, un Chiaretto Classico vellutato e dissetante; Cento, Bardolino Chiaretto Brut elegante e fruttato. C’è tutto l’estro dei Giambenini in Rovescio, bianco “D’Origine Creativa”, perché nato dall’unione di Traminer, Pinot Bianco e Pinot Grigio e in Calis, un grande rosso a vocazione internazionale, ma con un cuore fatto di uve locali.

Tenuta La Cà è anche agriturismo. La famiglia Giambenini accoglie i suoi ospiti in questo piccolo paradiso circondato dalle vigne e dagli ulivi, dove lo sguardo si perde tra le colline fino ad incontrare la rocca del Garda e le Alpi Trentine. Un’oasi di pace e silenzio ideale per rigenerarsi godendo di una lieve brezza rinfrescante degustando con un buon vino a bordo piscina.

Stefania Bortolotti, giornalista

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.