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Rubrica di Emanuela Medi
 

13.000 i prodotti alimentari trasformati con ingredienti italiani DOP IGP. La ricerca della Fondazione Qualivita

Ha un  valore di 260 milioni di euro le DOP e IGP destinate alla trasformazione , oltre 1 miliardo di euro per l’industria e l’artigianato alimentare e ben 1.600 imprese coinvolte , il  valore stimato dalla  Fondazione  Qualivita che fa effettuato uno studio importante   sul segmento dei prodotti  trasformati che usano ingredienti DOP IGP. I risultati  indicano un 68%  i Consorzi di tutela “attivi” che hanno concesso l’autorizzazione all’uso della IG come ingrediente.

Nel complesso si contano 13.000 autorizzazioni rilasciate negli anni dai Consorzi e dal Mipaaf, di cui 4.600 attive nel 2020 che coinvolgono circa 1.600 imprese della trasformazione. Le DOP IGP sono usate soprattutto in condimenti (42% delle IG coinvolte) e primi piatti (41%), salumi  (33%) e dolci (31%), seguono poi formaggi e gelati (25%), marmellate, pizze e bevande (23%). Nel complesso, si  stima un valore alla produzione DOP IGP destinato a prodotti trasformati pari a 260 milioni di euro che supera  il miliardo di euro per l’industria e l’artigianato alimentare. L’analisi rileva un quadro normativo europeo frammentato e un “primato” italiano in termini di regolamentazione,  con l’Italia unico Paese ad aver introdotto un meccanismo di autorizzazione – in capo ai Consorzi riconosciuti – per  conferire una maggiore tutela alle IG.

La ricerca evidenzia anche una serie di buone pratiche e il grande potenziale  del settore in termini di opportunità di mercato, e riporta delle linee guida operative per la gestione pratica delle  procedure di autorizzazione e delle partnership con le aziende, per una coerente valorizzazione e tutela delle IG da  parte dei Consorzi di tutela e degli operatori. Il nostro Paese, come noto, vanta il primato mondiale di prodotti agroalimentari e vitivinicoli DOP  IGP, con 840 filiere a qualità certificata che coinvolgono 180.000 operatori in tutta la penisola per una  produzione che sfiora i 17 miliardi di euro. Accanto a questo asset portante del sistema agroalimentare,  vi è il settore dell’industria e dell’artigianato alimentare italiano, un comparto da oltre 81.600 imprese con un fatturato di 145 miliardi di euro. La sinergia fra settore DOP IGP e prodotti trasformati negli  ultimi anni è andata consolidandosi e rappresenta una via di crescita sempre più rilevante per molte  produzioni territoriali di qualità e per le imprese della trasformazione

Come si è svolta la ricerca.

Lo studio sul campo si è sviluppato in due parti: una prima ricerca qualitativa, svolta attraverso interviste a testimoni privilegiati, ha messo in luce il grande potenziale del settore in termini di opportunità  di mercato e di marketing e l’emergere di buone pratiche con progettualità specifiche, attività di co marketing e risorse dedicate allo sviluppo del settore dei trasformati per le DOP IGP; una seconda parte  di ricerca quantitativa è basata sui dati raccolti attraverso un’indagine diretta a tutti i Consorzi di tutela  riconosciuti e alle informazioni fornite dal Ministero delle politiche agricole per le DOP IGP senza Consorzio autorizzato.

I risultati parlano di un 68% Consorzi di tutela “attivi”, che hanno cioè concesso almeno un’autorizza zione all’utilizzo della propria IG come ingrediente (73% per il Cibo e 58% per il Vino). Nel complesso  si contano circa 13.000 autorizzazioni rilasciate negli anni dai Consorzi di tutela e dal Mipaaf, di cui  4.600 attive nel 2020 che coinvolgono circa 1.600 imprese della trasformazione. Per quanto riguarda  le tipologie di prodotto finale, le DOP IGP sono usate soprattutto in condimenti (42% delle IG coinvolte)  e primi piatti (41%), mentre circa una IG su tre è ingrediente per salumi (33%) o dolci (31%); seguono  poi formaggi e gelati (25%) e marmellate, pizze e bevande (23%). Inoltre un prodotto IG su dieci è  ingrediente di cosmetici (11%). Oltre la metà dei Consorzi destina alla trasformazione tra l’1% e il 10%  della produzione, ma si riscontra anche che 1 Consorzio su 5 destina alla trasformazione oltre il 10% della  produzione certificata totale. Nel complesso, si stima un valore alla produzione DOP IGP destinato a  prodotti trasformati pari a 260 milioni di euro che supera il miliardo di euro per l’industria e l’artigianato  alimentare.

In questo scenario competitivo e interessante è da rilevare come l’Italia sia l’ unico Paese ad aver introdotto  un meccanismo di autorizzazione previsto in capo ai Consorzi di tutela riconosciuti – o, in mancanza, al  Mipaaf – per conferire una maggiore tutela alle IG.

“L’alto livello qualitativo, la bontà e la certezza dell’origine sono un valore aggiunto delle nostre DOP  IGP – evidenzia il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, sen. Gian Marco Centinaio –. Un valore aggiunto che si mantiene tale anche quando diventano ingredienti di prodotti trasformati e  si traduce in un plus ulteriore per i brand più famosi, che – a loro volta – diventano uno strumento per  far conoscere a un numero sempre maggiore di consumatori le eccellenze del nostro agroalimentare. I  Consorzi di tutela, insieme alle istituzioni, non solo mettono in campo iniziative volte a tutelare le  denominazioni, ma sono impegnati anche a far sì che la qualità dei nostri prodotti resti alta e che DOP IGP  siano conosciute e apprezzate da un pubblico più vasto”

“L’importante ricerca di Qualivita, conferma ancora una volta le straordinarie possibilità di sviluppo delle  DOP IGP anche nel settore dei prodotti trasformati – commenta Cesare Baldrighi, presidente di Origin  Italia – e la struttura dei Consorzi di tutela rappresenta un asset strategico per le imprese della filiera,  grazie alle attività che può mettere in campo in maniera coordinata e condivisa.”

Cesare Mazzetti, presidente della Fondazione Qualivita, afferma: . È il primo studio completo sul settore e vuole essere  un punto di partenza per avviar un confronto concreto sullo sviluppo futuro delle IG in questo comparto,  per individuare le tematiche prioritarie, capire le linee di sviluppo e partecipare alla costruzione di regole  e procedure in grado di valorizzare e tutelare al meglio le DOP IGP, sfruttando le enormi potenzialità che  la ricerca ha messo in evidenza”.

Commenta Mauro Rosati, direttore di Qualivita. “Questa ricerca ci indica  che dobbiamo costruire sinergie ancora più strutturate fra i comparti per rendere più efficaci le filiere,  dare maggiori garanzie a consumatori e imprese e cogliere appieno le possibilità dei “trasformati di qualità”. Per i Consorzi si aprono nuove opportunità: oltre al coordinamento delle attività principali – tutela  e promozione e, negli ultimi anni, turismo enogastronomico – è giunto il momento di riflettere su come  lavorare con risorse ad hoc anche sul settore dei trasformati, visto il valore che esso è in grado di generare”.

Emanuel Medi, giornalista

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.