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Rubrica di Emanuela Medi
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Di tutto di più

Scoprire e riscoprire l’Italia dei sapori e dei territori .Turisti italiani  informati e desiderosi di saperne di più: è  quanto emerge dal Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021, a cura di Roberta Garibaldi presentato recentemente al Senato della Repubblica a Roma . In pratica una conferma  della scoperta  e  del piacere dell’enoturismo meglio ancora   l’enogastronomia che  ha visto nel 2020  un 10%  di turisti italiani   che hanno viaggiato con il principale scopo  di vivere in prima persona il gusto e il bere del belpaese  ma soprattutto “locale.  “ Come riporta il report, oltre ad essere sempre di più i , i turisti italiani  sono particolarmente attenti, desiderosi di approfondire, consapevoli e molto molto esigenti in particolare su ambiente e sostenibilità. Un trend ben radicato nel 2020 e che si profila tale anche nel 2021 . Roberta Garibaldi Dai dati infatti per il 71% le novità e gli interessi enogastronomici costituiscono il motivo principale del tour (era il 59% nel 2019),il 33% lo farà nella propria regione, poco meno in altre e il  19% all’estero. Tante le proposte come il wine&food experience, , il cammino lento ancora meglio se lentissimo, la bike&gusto, il well being meglio conosciuto come partecipazione attiva a

Il recovery fund europeo ha immediatamente aperto una infinità di strade e progetti, infatti Il next generation UE è diventato lo strumento economico finanziario che può sostenere e mettere in pratica alcuni  di questi. Transizione eco ambientale, transizione digitale, transizione biodiversità e transizione economica dei sostegni e supporti alle imprese e alle strutture private sul territorio italiano , diventano  così veicoli fondamentali di raccordo fra innovazione/riforme anche vitali richieste dall’UE come “ conditio sine qua non” per l’assegnazione di fondi europei su progetti che abbiano una valenza strutturale, infrastrutturale e duratura. . Il Senato italiano stesso, le diverse commissioni e sottocommissioni parlamentari, ha attivato diversi contatti e incontri con esperti e figure nazionali “apportatori” di idee progettuali. La commissione istruzione e cultura del Senato ha attivato diversi incontri, fra cui quello con Alberto Conte presidente della associazione  Aps Movimento Lento con sede fra Biella-Vercelli. La recente audizione in videoconferenza su promozione di cammini interregionali e itinerari culturali alla presenza di Riccardo Nencini presidente, ha visto gli interventi di rappresentanti dell'Associazione italiana Via Romea Germanica, di Sviluppumbria, della Rete Cammini del Sud, dell'Associazione movimento lento, degli Amici del Cammino di Sant'Agostino. Fra questi anche l’importanza dei cammini di fede, di etica e di

“Baker Eat” il network di Rino Mini: il nuovo concept della panificazione con 12 milioni di euro di investimenti   Tra coloro che hanno sfruttato il lungo periodo di forzata inattività in uno dei principali settori di traino dell’economia, quello della ristorazione, si distingue l’imprenditore riminese Rino Mini che da “re dell’acqua” con lo storico marchio Galvanina,  ha deciso di intraprendere  una nuova attività con l’apertura in Emilia Romagna e a San Marino  di  12 nuovi locali per 12 milioni di investimenti e oltre 250 nuovi posti. Circa 5 milioni di piccole e medie imprese operanti nel nostro Paese hanno prodotto un fatturato pre-Covid di quasi 2000 miliardi di euro, che si aggiungono ai circa 50 miliardi delle 600 grandi imprese nazionali. Una macchina da guerra che finora ha sostenuto l’economia italiana e che costituisce il punto di riferimento fondamentale per ben l’82% dei lavoratori. Ma tutti sappiamo benissimo che le cose non stanno più così: purtroppo la pandemia ancora in atto sta minando la solidità di questo prezioso tessuto produttivo e, nonostante le attività siano state appena autorizzate a riaprire con il solo servizio all’aperto, moltissime non riapriranno o non potranno riaprire per mancanza di aree esterne disponibili mentre molte altre stanno

248 miliardi di euro di investimenti  nel  Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Approvato e contestato-come prevedibile- il piano comunque ha molte carte  per far ripartire il nostro paese. Tra le voci che maggiormente pesano, Slow Food, di cui riportiamo alcuni passi del loro comunicato stampa.  “Quella che emerge dalla lettura del PNRR non è una strategia per la transizione ecologica ma piuttosto un programma per l’ammodernamento del Paese.  La transizione dovrebbe essere un passaggio da un modello all’altro e non un aggiustamento, pur se profondo, di un modello che si vuole perpetuare. Afferma Francesco Sottile, a nome del Comitato esecutivo di Slow Food Italia. Il PNRR, insomma, sembra essere stato partorito non avendo piena coscienza delle cause che hanno determinato la più drammatica crisi dall’ultimo dopoguerra a oggi e rincorrendo vecchi modelli produttivistici di sviluppo. Si parla di  “digitalizzazione” (che sembra essere diventata la soluzione di tutti i mali dell’Italia), “ecodesign”, “green”: non è possibile, per esempio, che sui rifiuti si parli solo di riciclo e mai di riduzione, come pure non si capisce come in tutto il documento non compaia mai la parola agroecologia, l’unica pratica agricola che può rigenerare la terra e l’ambiente circostante», prosegue Sottile. Il piano rimane,

L’analisi di Giampietro Comolli, presidente Osservatorio Ovvse-Ceves Alcune recenti ricerche e i sondaggi di fine anno 2020, compiuti anche da contatti-partners di Ovse-Ceves come Drinks Market Analysis e Euromonitor Food&Beverage, il comparto delle bevande alcoliche nel suo complesso ha registrato prestazioni migliori del previsto con anche canali e settori che hanno migliorato diversi dati degli anni 2018 e 2019. Fra i primi 20 mercati mondiali le perdite, anno su anno, sono state dell’8% in fatturato e del 5% in volumi. Molto meglio. Giampietro Comolli Le previsioni dei principali analisti prevedono che il 2024 sarà l’anno del pieno recupero, con qualche brand già in equilibrio a fine 2023, soprattutto per il vino e i vini spumanti. Quello che emerge è che l’ascesa verticale dell’e-commerce non diminuirà e crescerà più lentamente. Ci sarà una stabilità al ribasso per i volumi nella distribuzione moderna, mentre tornerà a crescere la distribuzione e la ristorazione commerciale. Tutti i più grandi esperti (anche in contrapposizione con diverse relazioni di molti istituti mondiali e anche italiani ) segnalano che è sempre più urgente adattare tutti i luoghi di consumo (off /on premise e serving places e consumer countres e in home) alle nuove regole imposte da una pandemia che

Oggi che la casa scoppia, intasata di smart working, gli uffici sembrano essere il rifugio dove evadere in cerca di quiete. Eppure “c'è un sottile malessere, forse una nostalgia, nel vivere i nuovi rumori che animano le nostre case tra pc, monitor e cucina”, spiega Antonio Cerasa dell'Istituto per la ricerca e l'innovazione biomedica (Irib) del Cnr.   Richiama il ricordo familiare di rumori che ci riportano a una normalità. E alla nostalgia c'è chi risponde con la tecnologia .La diffusione del lavoro agile è in forte crescita. La percentuale del l'attività svolta da remoto, nel settore privato, è passata da un valore inferiore all'1,5% nel 2019 al 14% nel secondo trimestre del 2020, in particolare tra le donne, nelle imprese di maggiori dimensioni e in alcuni settori con caratteristiche di superiore telelavorabilità. Nel settore pubblico, sotto l'impulso dei provvedimenti del Governo varati per arginare la diffusione della pandemia, circa il 33% dei dipendenti  ha dichiarato di aver lavorato da remoto almeno una volta alla settimana, rispetto al 2,4% nel 2019.Sono i dati conclusivi recentemente pubblicati con uno studio sul lavoro da remoto in Italia durante la pandemia condotto dalla Banca d'Italia, che analizza la portata del fenomeno e fa emergere disomogeneità significative sulla

Una breve guida tra i vitigni di Visit Emilia(www.visitemilia.com) è un tassello in più per conoscere una zona ricchissima di  spunti enogastronomici : parliamo di un territorio tra le colline di Parma, Piacenza e Reggio Emilia dove sono moltissime le cantine  che lavorano infaticabilmente su vitigni nettamente distinti per caratteristiche organolettiche e storiche capaci di difendere e diffondere un gusto tipico  a partire dalla bottiglia e dal calice e che racconta del luogo di produzione, del suo spirito e della sua eccellenza. E allora diamo il via alla guida:  Colli di Parma DOP  Bisogna tornare all’epoca napoleonica per individuare l’origine della vocazione vitivinicola dell’area collinare tra i torrenti Enza e Stirone, dove i funzionari della corte di Maria Luigia innestarono i vitigni da cui tutto è cominciato: a un’altitudine compresa tra i 200 e gli 800 metri, i terreni si dimostrarono adatti a inaugurare una produzione che oggi ha tra i propri simboli i comuni di Langhirano, Felino e Sala Baganza. Nella denominazione Colli di Parma DOP è compresa un’ampia varietà di vitigni, come il Malvasia di Candia aromatica, il Sauvignon blanc, la Barbera e la Bonarda avvicendata con la Croatina - che derivano da quegli insediamenti storici – ai quali si sono aggiunti nel corso del tempo ulteriori vitigni capaci di ambientarsi perfettamente, diventando un tutt’uno con i terreni di coltivazione. In questa particolare fascia oriunda, rientrano Pinot nero, Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay, Merlot, Cabernet Franc,

Il 22 aprile  si celebra la Giornata Mondiale della Terra occasione importante per un impegno globale  a preservare  ambiente, biodiversità,  culture soprattutto in campo agroalimentare in difesa del clima e  della sostenibilità .E’ evidente quanto l’alimentazione sia componente imprescindibile per uno sviluppo sano e equilibrato del pianeta terra e in questo contesto che la Fondazione Barilla lancia la Doppia Piramide della Salute e del Clima, un modello basato su solide evidenze scientifiche. Alla base dii questa nuova visione del cibo è la proposta di suddividere gli alimenti della nostra tradizione gastronomica in base al loro impatto sulla salute ( in particolare guardando l’effetto sulle malattie cardiovascolari) e sul clima( in termini di CO2 emessa per produrre quel dato alimento). Doppia Piramide Globale (clicca per ingrandire) E poiché ogni giorno in ogni parte del mondo viene fatta la scelta di cosa mangiare più volte al giorno, Fondazione Barilla ha pensato di applicare i principi della Doppia Piramide a 7 modelli alimentari dii altrettante regioni del mondo, dando così vita a 7 Doppie Piramidi culturali sperimentali. Sono modelli che, per ogni classe di alimenti, indicano i cibi più adatti  a ciascuna cultura gastronomica per sette grandi aree del pianeta: Asia meridionale, Asia orientale,

Su iniziativa di FederBio, Agenzia ICE , a cura di Nomisma, è nata la piattaforma ITA.BIO a sostegno delle imprese italiane  nel mercato globale  del bio  che è cresciuto in dieci anni del 158%. Cifre da capogiro, come riporta un editoriale di Nomisma, che attestano le vendite  passate da 41,2 miliardi di euro registrate nel 2010 a 106,4 miliardi di euro nel 2019. In parallelo, nello stesso decennio si è assistito ad un aumento della superficie destinata all’agricoltura bio sul totale, che ha registrato un incremento del 102%.  Per le imprese italiane operanti nel bio, quindi, diventa indispensabile analizzare queste tendenze ; e proprio in quest’ottica è nata la piattaforma ITA.BIO – che ha molteplici finalità con un approccio  “custom” ovvero “abito su misura” che, a partire dalle specifiche esigenze dell’azienda e delle relative caratteristiche del prodotto, è in grado di offrire una mappatura dei mercati con maggiori potenzialità per il mercato bio, per il prodotto-target e per il profilo del consumatore. BIO NEL MONDO: I NUMERI  L’Oceania, da sola, vanta il 50% della superficie bio nel mondo: questo grazie al contributo dell’Australia che ha destinato 35 mila ettari a questo segmento. Al secondo posto si trova l’Europa, con il 23%, seguita dall’America Latina (12%), dall’Asia (8%), dall’America del Nord (5%) e infine dall’Africa (3%). Quattro Paesi

Certo stupisce la violenza- per altro da condannare- della protesta   che si è svolta a Roma da  una parte del settore della ristorazione , davanti a Palazzo Chigi , ma era annunciata dopo un anno di  fermo  presso che totale. Tutto questo mentre al Senato  la Fipe-Confcommercio, chiedeva tempi certi per poter  aprire e misure concrete   per la maggior parte disattese come quella  del caro-affitti per il quale era stato chiesto la proroga del 60% sui canoni di locazione e al 30% sull’affitto d’azienda anche per i mesi da gennaio ad aprile 2021 Ricordiamo alcuni dati più volte sottolineati dalla associazioni di categoria : fatturato in perdita  per 34 miliardi di euro solo nel 2020 (su 86 di giro d’affari 2019),  così come i primi 3 mesi 2021 , 22.000 che hanno chiuso , 243.000 posti di lavoro persi, ristori  giudicati poco o per nulla efficaci dalla maggior parte degli  imprenditori, e che al massimo hanno coperto il 10% sulle perdite effettive, ed un valore aggiunto, per la ristorazione, crollato del -16% (su una media nazionale del -11,1%, secondo dell’Istat nel Rapporto sulla Competitività 2021, pubblicato ieri. Quando le riaperture?  E’ la richiesta pressante del settore nonostante l’impegno