Dal 2013 al 2018 le esportazioni di vini Rossi Dop della Toscana sono aumentate del 17% negli Stati Uniti, e del 47% in Svizzera.
E’ quanto emerge dalla ricerca di Wine Monitor Nomisma effettuata per conto del Consorzio Vino Chianti. È dunque la Toscana a conquistare la vetta dei vini rossi esportati, in vantaggio sui vini provenienti da Veneto e Piemonte. Il valore complessivo dell’export di vini rossi nel 2018 è di 14,2 milioni di euro.
È positivo anche il confronto con i principali competitor, come Francia, Spagna e Australia. La regione del Bordeaux guida l’export di vini dopo con ben 15,8 milioni di euro, la Toscana, segue a ruota con i suoi 9,1 milioni di euro. L’Australia si aggiudica invece la migliore performance del ciclo di 5 anni (2013 – 2018) con una crescita esponenziale del +52%
“Una fotografia che ci dà la misura e l’importanza che i vini Dop toscani hanno sul mercato internazionale – ha detto Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – e su cui costruire un programma di promozione e valorizzazione lungimirante e strategico. Abbiamo avviato percorsi di formazione per aumentare le competenze di professionisti del settore e rafforzare la consapevolezza dell’alta qualità dei nostri prodotti. Abbiamo affrontato la crisi di prezzo e di produzione del Chianti sofferta nel 2010 ripartendo dai vigneti – prosegue poi il Presidente – incentivando produzioni vinicole più redditizie e di qualità superiore. La globalizzazione ci impone un confronto con il vino di tutto il mondo. Ad oggi, c’è stato un rinnovamento dei vigneti per circa il 70%, a cui è conseguito un aumento della quantità prodotta per il singolo vigneto e per l’intera denominazione. Contiamo di raggiungere, nei prossimi anni, un aumento del 20-25%. Il trend positivo delle esportazioni ci conforta, ma servono nuovi mercati”.
I percorsi di formazione di cui parla Giovanni Busi sono quelli della ChiantiAcademy, la prima scuola per diventare esperti del vino Chianti Doc, dedicata ai professionisti del settore, già avviata in Cina ed ora anche in America Latina. I partecipanti avranno l’opportunità di conoscere la storia e la cultura legata alla denominazione, la catena di produzione e le politiche di tutela del prodotto e naturalmente gli abbinamenti con il cibo, oltre che le strategie di marketing e di comunicazione del prodotto.
Claudio Chiricolo
