Con una crescita annua in Italia del + 14% in volume e + 16% in valore(+ 20% nel Nord America) il tè si sta affermando la bevanda con i trend più innovativi tanto da poter competere in cultura, convivialità, salute, benessere, imprenditorialità, versatilità con il vino e certamente con qualche numero in più del caffè che comunque rimane la bevanda, al momento, più amata dagli italiani.
Quinto paese dopo l’Inghilterra con 667 tazze pro capite consumate l’anno, la Germania, la Svizzera e la Francia, noi beviamo 44 tazze l’anno, ma i tea lovers stanno crescendo in numero e professionalità. Gabriella Lombardi è la prima e unica tea sommelier certificata in Italia (qualifica presa seguendo i corsi professionali della Associazione del tè canadese, corsi che si trovano in molti College analoghi alle Scuole di Enogastronomia come Pollenza in Italia) .” Il tè – dice l’esperta -conquista per la sua versatilità: esistono migliaia di tipologie con infinite sfumature richieste in ristoranti e Hotel di alta classe, dove il tè è un momento di convivialità, di relax e di lavoro. Nei meeting si preferisce ormai questa bevanda al vino, perché non alcolica, non eccitante.
È facilmente abbinabile a molti piatti, dagli antipasti ai dessert, e non impone scelte difficili e pericolose per il cliente. Bevanda calda è facilmente trasportabile in treno, in autobus, nelle Università: è sempre frequente l’uso di thermos o cup to-go adatti all’uso”. I consumatori chiedo? “Meno trasversali del vino: gli adulti, i più attenti magari con un passato di intenditori di vino, Whisky e sigari, amano tè particolari, di nicchia, poi abbiamo i giovani presso cui è scoppiata la matchamania (+ 56% la crescita della domanda di tè verde dal 2007 ad oggi), il tè verde giapponese in polvere dai molti effetti benefici, il grande pubblico si affida alle bustine che copre per l’80% del mercato che si arricchisce di molti nuovi prodotti.
Senza dimenticare i tanti negozi dove si acquista ma soprattutto si impara a conoscere il tè, divertendosi anche tra i tanti profumi”. Il tè impone gusto, raffinatezza, conoscenza, vuole qualità e non globalizzazione un poco come il vino. Lo hanno capito molte imprese come Venchi che nei cioccolatini mette il tè, altre lo vendono in capsule e ora molti chef lo inseriscono nelle loro preparazioni; si apre un mercato di grandi possibilità di lavoro per i giovani nella ristorazione e non solo.” Basta con le sale da tè per signore e vecchi merletti, portiamo questa bevanda ovunque. Il nostro paese- dice Gabriella Lombardi- non rimane indietro :esistono scuole e corsi di formazione per professionisti del tè, oltre 200 quest’anno ai nostri corsi”.
Gentilezza, femminilità, tempi rilassati.. il tè è anche questo.
Emanuela Medi, giornalista