NON SI E’ FERMATO L’EXPORT ANCHE SE E’ MENO VIVACE
Lo indica l’ISTAT le spedizioni di vino italiano superano i 5 miliardi di euro – contro i 4,5 miliardi dei primi 8 mesi 2021 – con una crescita del +12,1%, tale da superare l’inflazione, che in Italia ad ottobre ha raggiunto il +8,9%.
Ormai le conbinazioni di crisi energetica, guerra in Ucraina, inflazione e hanno messo in crisi il settore ma non solo questo. L’export perde in velocità ma non si è fermato anzi con una crescita importante nei suoi mercati di riferimento, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, con Nell’ultim rusch di fine anno il vino, sicuramente- più dal punto di vista dei consumi che del commercio internazionale –
Vediamole: il Nord Europa non ci premia con Norvegia, Danimarca e Svezia a debolissima crescita Le spedizioni verso la Francia sono cresciute del 26,6%, la Svizzera, con il +4,8%, non si discosta dal ritmo di crescita degli ultimi mesi, bene l’Austria, dove il vino italiano è apprezzato a livelli superiori alla media: +18,3%, .
Il mercato di riferimento, all’interno della Unione Europea, è ancora, e di gran lunga, la Germania, che nei primi 8 mesi arriva a prendere un +6,5%, che la porta a 750 milioni di euro di import. Dato interessante e positivo quello della Gran Bretagna, che tra gennaio-agosto 2022 ha importato 502,8 milioni di euro di vino italiano (+16,2%).
Il mercato principale, non solo per l’Italia ma in senso assoluto, per le importazioni enoiche è, quello degli Stati Uniti, che, per la prima volta dall’inizio 2022, registra una crescita a +9,3%, mentre il Canada, fa ancora meglio con una crescita del 23,9%. Infine, le dolenti note dai mercati asiatici, con la felice eccezione del Giappone, dove il vino italiano, con un balzo del +27,7%, è arrivato a fatturare 137,5 milioni di euro.
Poco interessante la Cina e la Corea del Sud, male anche Hong Kong, porta di accesso per i grandi vini al mercato cinese, ma che non riesce a sfondare se non a 17,1 milioni di euro.