Ma siamo sicuri che non c’è niente di nuovo? FALLWIND farà parlare molto di se. E’ esattamente quanto, a mio avviso, emerge dalla nostra intervista in occasione della presentazione a Vinitaly del nuovo marchio.
“La qualità non conosce compromessi” lo dice sempre il winemaker tra i più stimati e conosciuti a livello internazionale Un nome che garantisce da anni San Michele Appiano, cantina eccellenza dell’Alto Adige il cui segreto è la passione, la conoscenza de terroir, di tutte le possibili collocazioni in vigna adatte ad ogni varietà con rese che devono essere improntate sulla qualità. E affinché questa qualità sia sempre garantita, ecco l’idea di rilanciare i vini con un nome che li rappresenti con il territorio di appartenenza FALLWIND.
UN PROGETTO, UNA NUOVA IDENTITA’ AI VOSTRI VIGNETI, UN MARCHIO
”Questo nome rappresenta il nostro territorio. Sono i venti che scendono dal Massiccio della Mendola e che vanno a rinfrescare soprattutto di notte quelle zone che d’estate sono molto calde.
Ricordo che Bolzano è la città più calda con una temperatura che sfiora i 40 gradi. La maggior parte dei nostri vigneti sono collocati ad una altezza tra i 400/600 metri sul livello del mare e proprio d’estate di notte possono usufruire di questi venti che abbassando la temperatura a 15/16 gradi preservano l’acidità, la freschezza delle nostre uve e il loro corredo aromatico. Sapevamo ovviamente della esistenza di questo fenomeno ma volevamo trovare un nome che raggruppasse meglio identificasse il territorio di San Michele Appiano caratterizzato anche da questi venti e ovviamente i vigneti.”
MA QUALCOSA DI NUOVO C’E’
“I vini sono sempre gli stessi a parte uno nuovo che è una selezione del Gewurztraminer, ma può essere che questi vini cambino nel futuro perché vogliamo crescere in qualità e quantità e per fare questo percorriamo due strade in larghezza e in altezza. Significa che probabilmente sposteremo , causa i cambiamenti climatici, alcuni vigneti che attualmente si trovano a 350 msl verso Appiano Monte a 700 msl- Questo mi consente di realizzare un ulteriore obiettivo: un BLEND con uve che provenendo da zone alte garantiscono ai vini acidità e aromaticità in assemblaggio con vini prodotti nelle zone più basse caratterizzati da maggiore struttura e complessità. Parlo dello Chardonnay, del Sauvignon, di tutti i vini a bacca bianca.
Dovrò comunque stare molto attento e trasparente a ben segnalare la provenienza del vino che potrà essere prodotto in luoghi diversi con le specifiche caratteristiche o prodotto in blend perché il valore sarà ovviamente diverso ma cercheremo, non nel prezzo. Questo per altro già succede con la linea Sanct Valentin frutto dei nostri migliori vigneti della nostra zona e questo voglio farlo con la linea FALLWIND.
DOMANDA DI RIGORE; COME SI PROFILA IL 2022
Siamo partiti alla grande anche se come nel 2021 la produzione non è stata molto alta ma di qualità. Abbiamo venduto tutto e cosi prevediamo per il 2022 anche perché Russia e Ucraina per noi rappresentano meno del 2% del nostro export Mi dispiace ovviamente per l’Ucraina e per tutti quei produttori italiani che hanno con il Moscato un mercato interessante in Russia.
Emanuela Medi giornalista, sommelier
Dieci i vini di FALLWIND tra i bianchi e i rossi dell’Alto Adige che al meglio esprimono il suo terroir: per i bianchi Sauvignon, Chardonnay, Pinot Grigio, Riesling e, novità, l’introduzione nella selezione il Gewürztraminer prodotto da vitigno autoctono. Per i rossi Pinot Noir Rosè, Schiava e le Riserve Pinot Noir, Lagrein e Merlot Cabernet. Fuori dal coro, ma parte della selezione della Cantina San Michele Appiano, è il Pinot Bianco Schulthauser che mantiene nome e sua etichetta storica. È ottenuto dai vigneti dell’omonima zona sopra Castel Moos ad Appiano Monte tra i 540 e i 620 metri di altezza. Considerato tra i vini bianchi più importanti della cantina per qualità e per la sua storia, questo Pinot Bianco viene prodotto per la prima volta nel 1982.
L’immagine di FALLWIND è rappresentata da una simbologia narrativa, che è espressa da un’importante iconografia sull’etichetta dei vini: un’antica incisione del Macaion, parte del massiccio della catena montuosa della Mendola che sovrasta sulla Strada del Vino di Appiano. Non manca il simbolo che raffigura lo stemma dei signori di Appiano nato nel primo periodo medievale, composto da una stella e un chiaro di luna calante, icone colme di storia e significato, che si perdono tra i miti nelle pieghe del tempo e ancora oggi di grande valenza espressiva. E infine, è incisa la frase in latino Ventus ferat, Ventus creat (ossia “il vento soffia, il vento crea”), elemento – tra tutti gli altri della natura – che rende perfetto il microclima che caratterizza il terroir e garantisce e preserva la qualità dei vini della Cantina San Michele Appiano.