Con 30 miliardi di euro di perdite , 50.000 imprese e 300 mila posti di lavoro a rischio, la FIPE- Confcommercio lanciano ancora una volta lo stato di grave crisi in cui versa l’intero settore dei pubblici esercizi, bar, ristoranti, pizzerie, catene di ristorazione, discoteche, pasticcerie, stabilimenti balneari..
A conferma di questo già molti imprenditori stanno maturando l’idea di non riaprire l’attività perché le misure di sostegno per il comparto sono ancora gravemente insufficienti e non si intravedono le condizioni di mercato per poter riaprire.
Gli interventi sin qui messi in campo dal Governo- dicono in una nota FIPE-CONFCOMMERCIO- sono solo una risposta parziale: la liquidità non è ancora arrivata, la garanzia al 100% dello Stato per importi massimi di 25.000 € è una cifra lontanissima dalle effettive esigenze delle imprese , la burocrazia rimane soffocante, le imprese costrette ad anticipare i pagamenti .Sulle tasse, inoltre, non ci sono state cancellazioni ma solo un differimento, per di più con la beffa di dover rischiare di pagare l’occupazione di suolo pubblico stando forzatamente chiusi e la tassa sui rifiuti virtuali visto che di rifiuti non ne sono stati prodotti .“ La disorganizzazione regna sovrana sui distanziamenti, riaperture, modalità di sicurezza per il personale e per il consumatore che pesano su un sistema produttivo che con 85 miliardi di fatturato e 1.200.000 occupati è un settore trainante del turismo e dell’economia del paese.
E certo il comparto vitivinicolo non è da meno con una perdita dei consumi stimata dal 30 al 70% soprattutto per le imprese medio-piccole e se apparentemente il canale del GDO e dell’e-commerce possono rappresentare una prospettiva, nel nostro paese i numeri sono troppo bassi per bilanciare le perdite. La conversione di 3 milioni di ettolitri di vino in alcol per utilizzo sanitario non elimina certo lo sfuso in cantina ne altre indicazioni come l’abbassamento delle rese per limitare la troppa produttività.. e intanto il lavoro in vigna è in corso, la primavera non aspetta l’azzeramento dei contagi, purtroppo!