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Rubrica di Emanuela Medi

Un percorso  enogastronomico unico e imperdibile. I sorbetti  al vino: un specialità che nasce dalla ormai collaudata coppia Trimani – Fassi  che con i vini  e i gelati hanno creato una cultura del vino  attenta ma anche diversa.

Attenta perché come dice Carla Trimani proprietaria con Francesco e Paolo della enoteca più antica di Roma- questo è il periodo più importante della vendemmia, quando l’uva è pronta per diventare mosto e poi vino componente essenziale di questi sorbetti risultato di una gastronomi di eccellenza. Un percorso -sottolinea ancora Carla Trimani- di cultura per parlare di vitigni, territorio, vino e di come questo può essere trasformato inun prodotto  gradevole al  palato, adatto a grandi e piccini e da mangiare con gusto.

Ma quali sono i segreti dei sorbetti al vino” il lavoro- dice Andrea Fassi della gelateria Fassi istituzione romana  – è semplicissimo perché ci si concentra sugli zuccheri per dare al sorbetto la stessa consistenza di un gelato allo zabaione o un sorbetto alla fragola. La difficoltà è lavorare sugli zuccheri, senza però alterare e modificare il sapore e il gusto del vino. Quest’anno abbiamo realizzato un sorbetto d’uva. Cabernet Sauvignon ch mi hanno portato Carla, Francesca e Paolo con un  procedimento diverso non uva-vino-gelato ma trasformare vino e l’uva inserendo   al posto di una parte dello zucchero  il vino per fare un vero sorbetto all’uva. Realizzare un sorbetto all’uva- dice ancora Andrea– è stato divertente e innovativo  perché se  il problema era quello di mantenere la dolcezza, elemento imprescindibile in un gelato come in un sorbetto. Per rafforzare  il sapore del vino non ho utilizzato lo zucchero in questo caso il saccarosio, ma l’uva per cui accanto al fruttosio e glucosio abbiamo l’uva per dare al sorbetto  un sapore un poco più forte al gusto di uva. Un procedimento lungo perché all’uva bisogna togliere i semini e necessita di una leggera pressatura con traccia di buccia per ottenere un succo concentrato e pulito“.

“Siamo dei grandi utilizzatori di vino- sottolinea Francesco  Trimani-, mangiatori di uva ma non la utilizziamo quando è trasformata: per esempio una cosa che non si beve- contrariamente all’estero- è il succo d’uva, la confettura popolarissima in Germania.  I vini utilizzati sono della nostra azienda lo Schiaffo,: un Cabernet Sauvignon molto piacevole e beverino e il Romagnano 50% di Cesanese e 50% di Merlot e  Cabernet Sauvignon , molto più strutturato e ampio”.

A completare la serata Vinosano.com, il sito di Emanuela Medi che ha presentato  la nuova brochure con i dai relativi agli ultimi sei mesi: 74.220 accessi, 1.500 gli utenti che seguono tutti i giorni vinosano sui tre canali  social: Fcebook, Twitter e Instagram. Oltre 500 gli articoli prodotti. Nonché un filmato  che racconta il cuore di vinosano (1 minuto e 41 secondi, non vi spaventate!)

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