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Rubrica di Emanuela Medi

Non può esserci momento migliore per mettere in pratica un’antica cura detox assolutamente  naturale: la cura dell’uva o ampeloterapia praticata da arabi, greci e romani

L’uva è uno dei frutti che ha  grandi proprietà  benefiche: i suoi acini sono un concentrato di vitaminesali mineraliantiossidanti che la rendono un potente alleato della salute. In particolare  dopo un periodo di eccessi, una cura a base d’uva può essere la giusta soluzione per rimettersi in forma, perché depura poco alla volta, apportando tutte le sostanze nutritive di cui necessita il corpo. Allora andiamo per gradi. È un alimento energetico, antianemico e rimineralizzante.

Rinforza il sistema immunitario e aiuta a depurare il fegato dalle tossine. Nell’uva sono contenuti numerosi sali minerali: il potassio, il ferro, il manganese, il fosforo e il rame; e vitamine: C, B1, B2 e A. Inoltre è ricca di zuccheri, che sono facilmente assimilabili dall’organismo.

Ha proprietà antiossidanti perché contiene i polifenoli e il resveratolo, che combattono la formazione dei radicali liberi. Il resveratolo, presente nella buccia del frutto, svolge anche una funzione di ringiovanimento per la pelle ed è un anti-age naturale, perché mantiene elastico il tessuto cutaneo, stimolando la sintesi del collagene. Parliamo allora delll’ampeloterapia termine che deriva dal greco “ampelos”, che significa, appunto, vite.

Parliamo allora di cura

La cura dell’uva non dovrebbe superare le tre settimane e prescrive che uno o due giorni a settimana si mangi dai 500 g ai 2 kg di uva. Se possibile, si dovrebbe scegliere l’uva nera, che andrebbe colta matura e fresca ogni giorno.

La cura, abbinata a una dieta leggera e all’assunzione di abbondanti quantità di acqua, consente di eliminare le tossine. Per sfruttare al meglio i benefici dell’ampeloterapia bisogna preparare prima l’organismo affinché si abitui a questo trattamento, adottando un regime dietetico ricco di frutta e verdura, meglio se cruda.

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