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Rubrica di Emanuela Medi
 

VINO & SALUTE: la ricerca va avanti e scopre che…

Nonostante i no dell’OMS della UE e chi ne ha più ne mette la discussione su vino e salute è aperta, fonte di molte contestazioni anche ideologiche di cui prendiamo atto e non solo per dovere di cronaca. Ma ricordiamo le dosi consigliate: per l’uomo è di circa 15 g al giorno, ma fino a 40 g di alcol al giorno (pari a due/tre bicchieri), non vi è aumento di rischio di mortalità.

Per la donna la dose ottima consigliata è fino a uno/due bicchieri al giorno. Il vino non è un farmaco, del quale sono prescritte le dosi precise, ma un alimento inserito in uno stile di vita adeguato e in una dieta preferibilmente mediterranea. Quindi va consumato entro i limiti suggeriti, ma con varietà e libertà di assunzione.

Si raccomanda l’assunzione regolare, preferibilmente ai pasti.
È assolutamente da evitare il cosiddetto binge drinking, il bere in una sola occasione, in poco tempo, una quantità eccessiva di alcol.

Confermato il valore protettivo dell’alcol nei bevitori moderati sia rispetto agli astemi che ai grandi bevitori. Studi osservazionali hanno dimostrato che la mortalità per tutte le cause, soprattutto cardiovascolare, è superiore del 20/25% negli astemi che nei bevitori moderati (dimostrata dalla famosa curva a U che troveremo in molti studi ). L’alcol moderato non è controindicato nel diabete di tipo 2 (v

Alcol e tumore al seno: gli studi sembrano confermare che nelle donne con storia familiare (ma non nelle altre) l’alcol in effetti aumenterebbe il rischio.

Alcol e cancro al seno e alle ovaie: uno studio

Ma sul rapporto alcol e cancro al seno e alle ovaie riportiamo uno studio pubblicato su Cancer Genetics nel 2018.
Gli autori di questo ambizioso studio hanno utilizzato un approccio di randomizzazione mendeliana (MR, più conosciuta in Italia come RM ovvero Risonanza Magnetica), cioè gli effetti di cambiamenti geneticamente determinati (familiari), nel tentativo di comprendere se il consumo di alcol è associato al rischio di tumori femminili ormono-dipendenti.

I ricercatori hanno utilizzato dati genetici del più grande studio (GWAS) finora condotto sul consumo di alcol (N = ~ 1,5 milioni di individui), cancro al seno (N casi = 122.977) e cancro ovarico (N casi = 25.509). Hanno esaminato tre diverse modalità di assunzione di alcol: numero di bevande a settimana, disturbo da consumo di alcol (AUD) e test di identificazione del disturbo da consumo di alcol per età (AUDIT-C).

Il risultato principale di queste analisi è stato che i ricercatori non hanno trovato alcuna prova che l’assunzione di alcol, geneticamente determinata, aumentasse il rischio di cancro al seno.
Per il cancro ovarico, un’associazione inversa iniziale con l’assunzione di alcol è diventata nulla quando sono state effettuate correzioni per i fattori confondenti. Mentre i membri del Forum (International Scientific Forum on Alcohol Research) hanno identificato una serie di punti deboli delle analisi. Ad esempio, erano disponibili dati molto limitati sul modello di consumo o sul tipo di bevanda consumata, e nessun dato sul fumo e altre abitudini di vita, dieta e molti altri fattori ambientali correlati agli effetti del consumo di alcol.

Inoltre, gran parte dei dati utilizzati provenivano da uomini, piuttosto che da donne, sebbene le due condizioni studiate siano presenti solo nelle donne. I membri del Forum hanno evidenziato con gli autori dello studio la necessità di combinare i dati delle analisi della MR  con i dati degli studi osservazionali e sperimentali, prima di trarre conclusioni sulla relazione tra il consumo di alcol, la salute e la malattia.

In conclusione, data la rapida espansione degli studi genetici, è probabile che le analisi della MR saranno sempre più importanti, e che sono ancora necessarie prove che escludano la relazione  causale tra consumo di alcol geneticamente previsto (familiare) e il rischio di cancro al seno o alle ovaie, in rapporto alle tre diverse esposizioni alcol-correlate, come invece altri studi confermerebbero.

Riferimenti
International Scentific Forum on Alcohol Research
www.alcoholresearchforum.org

Zhu J,Jang ,X,Niu Z. Consumo di alcool e rischio di cancro al seno e alle ovaie. Studio randomizzato Mendeliano. Cancer Genetics 2020;245:35-41

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.