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Rubrica di Emanuela Medi
 

Orvieto: una Doc senza tempo

I vigneti dell’azienda agricola Barberani sorgono sulle colline umbre circondate dal Lago di Corbara. Ci troviamo in una delle zone più antiche per la produzione del vino in Italia, sulla strada che porta da Orvieto a Todi. In autunno i  55 ettari dell’azienda sono costituiti da terreno  prevalentemente vulcanico, esposti a mezzogiorno e avvolti da  nebbia mattutina che permette a una particolare muffa chiamata “Botrytis Cinerea” di ricoprire la buccia delle uve di Orvieto Classico.

Questo microscopico fungo, normalmente nocivo, diventa “Muffa Nobile” in condizioni particolari, quasi uniche al mondo: l’alternanza dell’umidità notturna e mattutina ed un clima pomeridiano mite e ventilato. La “Botrytis Cinerea” grazie a piccolissimi fori nella buccia del frutto disidrata l’acino concentrando zuccheri ed acidità. I mosti che ne derivano sono densi, ricchi e profumati.

orvieto doc vinoDalle stesse uve Grechetto impiegate per l’Orvieto D.O.C. Classico Superiore si ottiene il Calcaia Muffa Nobile; un vigneto di soli 6 ettari dal terreno sedimentario, con presenza di fossili marini, ciottoli e agglomerati calcarei, con viti di circa 30 anni esposti a sud-ovest a 250 slm di altitudine. La vendemmia 2016 oltre al consueto attacco di Muffa Nobile, da metà di ottobre a fine Novembre ha visto condizioni di gelo, che hanno contribuito ad amplificare il bouquet olfattivo del vino.

La fermentazione con lieviti autoctoni ,avviene in acciaio per 20 giorni a 15-20 °C. lentamente e in maniera costante per arrestarsi poi naturalmente. La prima annata di Calcaia nel 1986 fece molto scalpore, Luigi Veronelli definì questo vino modello di tipicità e terroir. Giallo oro intenso, accompagnata da un’esplosione di miele d’acacia, frutta candita e pot pourrì di fiori. Avvolgente. Note salmastre, zafferano, albicocca, pepe bianco.  Vibrante e fresco. Lunghissimo, ottimo per la meditazione. Fois grois, formaggi e pasticceria secca. 

Nel 2011 Luigi Barberani e la moglie Giovanna celebrano i cinquant’anni di attività; oggi assieme ai figli Bernardo, responsabile commerciale e marketing e Niccolo enologo e agronomo, puntano ad ottenere la massima qualità, talvolta a discapito della quantità, controcorrente rispetto alla tendenza radicata nella Doc Orvieto.  Dalla loro passione nel 1961 nasce il vino Luigi e Giovanna Orvieto Doc Classico Superiore da uve Grechetto, con qualche percentuale di Procanico e Trebbiano. Il vigneto di circa 2,5 ettari è esposto a Sud-Ovest con altitudine tra i 200-300 msl. Il terreno è principalmente sedimentario, con presenza di fossili marini, ciottoli e agglomerati calcarei.

Le uve in parte aggredite da muffa nobile vengono fermentate con lieviti autoctoni in acciaio per 20 giorni a 15-20 °C. segue affinamento di 12 mesi in botti grandi da 28hl. La vendemmia 2016 ha raggiunto un equilibrio invidiabile. Paglierino luminoso dalle note floreali e di agrumi. Lievemente balsamico, sapido e deciso. Buccia di limone candito e mandorla fresca. Lungo, elegante. Pollo al limone con miele di castagno.

La vendemmia 2012 è stata un ‘annata mite con notti di agosto e settembre che hanno raggiunto i 10°C. Ciò ha donato un grande slancio di acidità al vino e vivacità minerale in bocca. Quasi dorato, frutta tropicale, albicocca, crema pasticcera. Elegante ed avvolgente con note balsamiche. Il sorso è fresco e lievemente tannico. Continua erbaceo sulfureo e chiude speziato. Si intuiscono le potenzialità evolutive. Strangozzi al tartufo.

IN CANTINA

Nelle vigne dell’Azienda si coltivano i locali: Grechetto, Trebbiano Procanico, Moscato e Sangiovese grosso e gli internazionali Cabernet, Merlot, Chardonnay e Sauvignon. La vinificazione avviene separatamente nel rispetto delle caratteristiche del vigneto e ogni pianta viene seguita dalla crescita all’invecchiamento. La produzione media è oggi di 350.000 bottiglie cc. La nuova cantina si trova in Località Cerreto – Baschi, proprio tra i vigneti e grazie alla guida esperta dell’enologo Maurizio Castelli assieme a Niccolò Barberani, è dotata di attrezzature moderne, come la struttura portante del tetto che ne amplifica la luce solare esterna. (Tecnologia Aliant – brevetto italiano): sistema che garantisce una diffusa illuminazione diurna assieme al risparmio di energia elettrica. Circa  il 95% dell’illuminazione in cantina proviene dalla luce solare e il raffreddamento della struttura durante la notte avviene con immissione di aria fresca esterna alla cantina, garantendo ulteriore risparmio).

orvieto doc vinosanoL’acqua della cantina inoltre proviene dalle sorgenti naturali “Pulicchio” e “Villa Monticelli” che filtrate, dolcificate e depurate sono immesse nel Lago di Corbara. La fermentazione a temperatura controllata avviene nel primo piano sotterraneo della cantina a 18°C circa; la decantazione per refrigerazione al secondo piano più freddo a 8°C circa e lo stoccaggio al terzo ed ultimo piano sotterraneo. Il tutto per precipitazione secondo la metodologia all’avanguardia degli Etruschi di 2.000 anni fa utilizzata nelle cantine di tufo ad Orvieto.

 Dagli anni’80 l’azienda segue una conduzione biologica: le concimazioni sono di origine organico- vegetale e si utilizzano materiali di scarto della vite (tralci, raspi erbe) per fertilizzare i suoli. In vigna è in atto una sperimentazione (in collaborazione con l’Università della Tuscia di Viterbo e il dipartimento D.I.B.A.F. – Dipartimento per l’innovazione nei sistemi biologici agroalimentari e foresta li) per un futuro protocollo a impatto zero sull’ambiente: biosensori rilevano possibili patologie della pianta da abbattere con applicazioni gassose di ossigeno sul terreno e tra i filari.

Tale applicazione è impiegata anche nei vini senza solfiti per abbattere le micotossine dei frutti e sanificare gli strumenti utilizzati durante la vinificazione e l’affinamento. L’impiego dell’ossigeno ha un impatto pari a zero sull’ambiente poiché già presente nell’aria e oggi è il composto più efficace e sicuro nei trattamenti di disinfezione e sanificazione di cibo e bevande, approvato dalla EFSA, dal Ministero della Salute ed accreditato HACCP e biologico. Nel 2006 nasce così Vinoso Umbria IGT il primo vino senza solfiti aggiunti da accurata selezione in vigna delle migliori uve di varietà Grechetto e Trebbiano Procanico per il bianco e di Sangiovese grosso e Montepulciano per il rosso.

 Ilaria Martinelli, Master Sommelier 

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.