a

I Tag di Vinosano
Rubrica di Emanuela Medi
HomeArticoli taggati"chianti" (Pagina 3)

chianti Tag

DOMINE’: Verdicchio dei Castelli di Jesi - Classico Superiore- 2015 Chiesa del Pozzo-Pivalta Naso: Dal colore giallo brillante, questo vino dal vitigno tipicamente marchigiano, si presenta al naso di una piacevole freschezza accompagnato da una decisa nota fruttata- agrumata  come pompelmo, ma anche esotica da mango acerbo. Pesca bianca non matura ma fragrante, pera e sentore di mandorla completano il carattere  un poco acerbo del vino. L’assaggio si sviluppa in verticale tra vivace freschezza, tenace sapidità e misurati echi di frutta a polpa gialla, vertendo in chiusura si tipici e piacevoli echi ammandorlati e da asparago selvatico tipico del Verdicchio in giovinezza. Vino espressione del territorio marchigiano. LE CARLINE: Refosco dal peduncolo rosso 100%- senza solfiti aggiunti - 2014 Bocca:  Giovanilmente violaceo nella veste, esprime sentori semplici  ma immediati di mirtilli, uva fresca , violette, more di rovo e Pepe nero, con un accenno vegetale. All’Assaggio è piacevolmente scorrevole , fa della morbidezza la sua dote migliore .èE’sicuramente più piacevole che al naso in quanto  vino non stucchevole.  Bidimensionale per acidità e sapidità  lo rendono un vino” corto” ma bevibile soprattutto per la componente vegetale. Vino modesto ma molto pulito nel finale in bocca. CIU’ CIU’-  Saggio- Marche-Sangiovese 100%- 2016 Colore:  Veste tipicamente granata ma sorprendentemente compatta Naso:  inizialmente

Territorio di eccellenza per la produzione vitivinicola del Sangiovese, la Toscana ha avuto un ruolo importante nella produzione agricola dell’Italia. Se dobbiamo riferirci a Plinio il Vecchio, la vite era coltivata ancora prima dei Greci e degli Etruschi. Con la caduta dell’impero Romano questo prezioso bene della natura, viene coltivato dagli ordini monastici - come quello di Vallombrosa - i quali oltre a farne uso “sacrale” ne facevano oggetto di commercio. Bevevano vino i nobili Antinori, mercanti di vino fin dal 1385, ma anche i Ricasoli, gli Albizzi-Frescobaldi e molte altre famiglie altolocate, che lo vendevano non solo nei "tabernacoli", piccoli locali a livello della strada dei loro palazzi, ma anche quello da “asporto”, senza intermediari, nelle classiche fiaschette rivestite di paglia, antesignane della famosa “fiasca” del Chianti. Beveva vino il popolo sebbene fosse miscelato con acqua. Facciamo un salto generoso di secoli per arrivare al 1716 quando il Duca Cosimo III nel 1716, precorrendo le DOC, stabilisce con precisione i confini delle quattro zone vinicole più importanti della Toscana: Chianti, Pomino, Carmignano e Val d’Arno di Sopra. Per la prima volta i vitigni vengono studiati e classificati su base scientifica dalla Accademia dei Georgofili e solo nel 1874 viene definito da Bettino

All’aeroporto di Monaco di Baviera per tutto il mese di Agosto, la mostra fotografica “The Proud Winegrowers” , organizzata da consorzio Vino Chianti, Air Dolomiti e Cortona on The Movie. Ritratti, paesaggi, espressioni, fotografati da Edoardo Delille per far conoscere all’Italia e al mondo il prodotto Chianti con il suo innegabile valore di tradizioni, lavoro, professionalità. La fotografia, per guardare il futuro ma senza dimenticare i valori del passato.