Fa bene al cuore l’assunzione di 1 – 2 drink al giorno. Incidenza ridotta del 30% rispetto gli astemi
Dalla larga maggioranza di studi di qualità si può trarre l’interpretazione corretta che le malattie coronariche sono meno frequenti tra i consumatori moderati che tra gli astemi (Corrao Et al 200) ma elemento ancora più interessante è che l’incidenza di eventi coronarici, fatali e non, inizia a scendere in associazione a 1-2 drink al giorno (un drink è un bicchiere standard di vino, una lattina di birra, o uno shot di un superalcolico) pari a 10-13 gr di alcool e questa incidenza è ridotta del 20-30% rispetto agli astemi, per il consumo di 2-3 drink tra gli uomini e 1-2 drink tra le donne che rappresentano limiti leggermente superiori ai consumi considerati moderati. In realtà, secondo un grande studio americano (Mukumal et al 2003), il rischio tenderebbe a decrescere con continuità al crescere dei consumi, con una incidenza minima di eventi coronarici in aree di eccesso pari a 80-100 g/die. Rischio coronarico minore ma compensato dall’aumentato rischio di insorgenza di altre gravi malattie. Quindi possiamo parlare in questo caso di correlazione di senso opposto: non più quindi l’assioma che a minore assunzione si associa il minore rischio di incorrere in un evento coronarico. L’effetto di riduzione del rischio cardiovascolare si osserva