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Rubrica di Emanuela Medi
 

Tappi da sughero, amici dell’ambiente con l’impronta di carbonio negativa

Tappo di plastica, di alluminio, di sughero: tra i tanti contendenti a nostro parere vince la ricerca  citiamo lo studio commissionato da Amorim Cork Italia( Amorim Cork è la prima azienda al mondo nella produzione dei tappi da sughero in gradi di coprire il 40% del mercato mondiale di questo comparto), alla Ernst & Young e PWC in cui ogni singolo tappo in sughero ha un’impronta di carbonio negativa (detta carboon footprint) in grado di trattenere tra i 309 e i 562 g di CO2.

Ciò significa che, per un effetto di compensazione, l’uso di un tappo in sughero attenua l’impatto ambientale delle filiere in cui è coinvolto: ad esempio, nell’enologia, l’impronta di carbonio delle bottiglie di vetro, che rilasciano in media tra 300 e 500 g di CO2 durante la produzione a seconda del loro peso, può essere addirittura annullata se per la chiusura si sceglie il sughero.

Le analisi delle diverse fasi del ciclo di vita hanno coinvolto l’intera filiera, quindi l’attività di gestione forestale, quella di trattamento del sughero, compreso il trasporto dalla foresta, la produzione di tappi in sughero naturale, la finitura e il confezionamento degli stessi. È stata inclusa anche la distribuzione del prodotto e informazioni aggiuntive sull’incameramento del carbonio da parte della foresta di querce da sughero, per fornire una prospettiva più ampia sul bilancio complessivo dei gas a effetto serra. L’impatto ambientale che un prodotto provoca è ormai diventato discriminante nelle scelte d’acquisto quotidiane.

Anche in tal senso, il tappo in sughero Amorim Cork Italia si è dimostrato inattaccabile, commenta così l’ad Carlos Veloso dos Santos:Oggi il mondo richiede sempre di più prodotti amici dell’ambiente e a questo livello il sughero ha delle credenziali ineguagliabili, scientificamente dimostrate”.

L’importante risultato è frutto di dieci anni di percorso: era il 2010 infatti quando Amorim Group commissionò un’analisi a Ecobilan, appartenente a PriceWaterhousdeCoopers (PWC) per fare l’analisi del ciclo di vita del sughero in paragone con la plastica e l’alluminio (LCA). I dati, già all’epoca, sono stati determinanti  a favore del sughero. 

Emanuela Medi, giornalista

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.