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Rubrica di Emanuela Medi
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Aprile 2020

Il territorio ligure si presenta come una sottile mezzaluna che collega la Toscana alla Francia con 1538 ettari di vigneto tra mare e montagne per una viticoltura definita eroica caratterizzata da tipici terrazzamenti a strapiombo sul mare. I vini di questa regione dallo stile mediterraneo sono di grande impatto e derivano specialmente dalle uve Pigato e Vermentino. Lo Sciacchetrà che in dialetto ligure significa “schiacciare” per indicare la pigiatura dell'uva, è il vino simbolo delle Cinque Terre, un passito tra i più rari in Italia, riconosciuto oggi come presidio Slow Food. Tra i vitigni il più diffuso è il Vermentino in provincia di La Spezia che regala vini bianchi freschi e sapidi, più eclettici dei cugini sardi, ma comunque ottimi con il pesce in particolare i crostacei. Da citare anche il Rossese di Dolceacqua della riviera di Ponente che sembra fu il vino rosso preferito da Napoleone, piacevole ed elegante dai sentori di frutta rossa, fiori e spezie.  Tra Savona e Imperia si coltiva invece il Pigato (dal latino picatum per i puntini sulla buccia dell’acino) vitigno arrivato dall’Egeo nel Medioevo e diffuso nel Secondo Dopoguerra grazie al turismo sulla costa; il vino paglierino brillante e tipico di aromi fruttati se

Nata il 18 marzo da un’iniziativa dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba , la campagna #chefperilpiemonte è subito stata accolta con entusiasmo dal mondo degli chef. Ciascun cuoco  ha girato una video ricetta condivisa sulla pagina Instagram della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e ha fatto una donazione invitando un altro collega a partecipare ed il pubblico a donare. In tal modo in 15 giorni l’iniziativa è riuscita a dare un grosso contribuito alla raccolta fondi sul conto corrente della Regione Piemonte che al 26 marzo aveva già raggiunto 11.407.701 di euro. Sono più di 70 gli chef che hanno risposto all’appello e altri ancora potranno autonomamente continuare a pubblicare la video ricetta e a donare”. A tutti loro va un sentito ringraziamento da parte dell’Ente Fiera- dice la Presidente Liliana Allena-e un arrivederci alla 90^ edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.” Alcuni chef che hanno aderito alla campagna: Davide Palluda All’Enoteca* - Canale, Ugo Alciati Guido Ristorante Villa Contessa Rosa* - Fontanafredda, Massimo Camia Massimo Camia* - La Morra, Matteo Baronetto Del Cambio* - Torino, Andrea Larossa, Larossa* - Alba, Michelangelo Mammoliti La Madernassa** - Guarene, Walter Ferretto “Ilcascinalenuovo”* a Isola d'Asti, Federico Zanasi Condividere* - Torino,

Non c’è giorno che la quarantena non susciti tra i molti esperti una TENDENZA: più o meno seria, gli italiani sono osservati , fotografati, esaminati un tutto: cosa comprano, leggono, mangiano con le inevitabile ricadute socioeconomiche.. e relative vignette sui social. E partiamo dalla recentissima indagine dell’Ismea sulla domanda e offerta di prodotti alimentari tra metà febbraio e metà marzo. Bene, benissimo la grande distribuzione anche se si vedono meno file per una strisciante e visibile preferenza per negozi “ sotto casa”. Bene l’ e-commerce con un aumento del +97% nell’ultima settimana di marzo, crollo del canale Horeca importante per il nostro export. Cosa si acquista? meno bevande, stabile l’acquisto di pasta, riso, con l’obiettivo di fare stock senza dimenticare ovviamente gli ortaggi e le pizze pronte. Ma questo ultimo rapporto non fa che confermare quanto deja vu da alcune settimane. Cosa fanno gli Italiani a casa? Confermata la tendenza a essere superconnessi, secondo i dati SEMrush importante multinazionale di indagine sui mercati. Rakuten Tv è la piattaforma streaming con il più alto tasso di incremento a marzo. Volano le visite virtuali a musei (+1.275%) e i museo online (+327%) con al primo posto gli Uffizi, l’Egizio di Torino e la

La famiglia Moris dedita all’agricoltura da generazioni, partì circa duecento anni fa  dalla Spagna per raggiungere le colline Metallifere della Maremma toscana, allora terra vergine per la viticoltura. Nel 1988 girando per i vigneti piantati nella Fattoria Moris-Poggetti tra Massa Marittima e Follonica, Adolfo Parentini appena entrato in famiglia scoprì, assieme al giovane enologo Attilio Pagli, varie piante di Cabernet Sauvignon insieme al Sangiovese. Da qui l’idea coraggiosa di un vino barricato in stile moderno che avrebbe fatto la fortuna dell’azienda. L’Avvoltore, (chiamato così per il tipico rapace che vola tra le vigne della Maremma) è un blend di Sangiovese , Cabernet Sauvignon e  Syrah. L’estensione totale dei terreni oggi raggiunge i 476 ettari di cui 40 con vigneti nella DOC "Monteregio di Massa Marittima" e 60 in località Poggio la Mozza, di cui 30 ettari nella DOC "Morellino di Scansano" prodotto nella versione base e Riserva. I vigneti datati sono uno dei motivi dell’alta qualità e della fama del vino ottenuto. La cantina è tradizionale e originale con tini in cemento e legno per l’invecchiamento cui si accompagnano  attrezzature e tecnologie moderne. L’affinamento avviene nelle grotte medievali di Massa Marittima e nelle cantine della Fattoria Poggetti e Poggio la Mozza. Tra le

E’ possibile valutare la presenza di anticorpi tali da essere considerati immuni al virus e per quanto tempo funziona l’immunità? Sono tra le tante domande rivolte agli scienziati  cui solo la ricerca potrà rispondere e intanto nei principali ospedali italiani le sperimentazioni sono in atto. Segnaliamo l’attività dell’Ospedale Burlo Garofalo di Trieste: Stefano Dorbolò, direttore generale dell’Irccs Materno Infantile “Burlo Garofolo” spiega anche con queste finalità l’avvio da parte dell’Istituto di progetto di monitoraggio di tutto il personale per scoprire nei singoli dipendenti la presenza sia del virus un Covid 19, sia degli eventuali anticorpi al virus stesso, portato avanti grazie alla donazione da parte della Eurospital di Trieste di tutto il materiale necessario, come, ad esempio, i tamponi.  A entrare nel dettaglio  è il prof. Paolo Gasparini, direttore del dipartimento di Diagnostica Avanzata: « La popolazione dell’Irccs è sufficientemente ampia e varia da garantire risultati attendibili e significativi rispetto a varie tipologie di possibile esposizione al virus. Infatti, si va dal personale sanitario (frontline e non), a quello dei laboratori e a quello amministrativo». In particolare, saranno valutati la presenza del virus mediante tampone nasofaringeo e successiva analisi molecolare specifica per Covid19 e la presenza di anticorpi totali contro il