“L’eccellenza è un’attitudine, meglio è qualità. E’ da sempre l’asse portante di Merano WineFestival obiettivo rimasto inalterato dal 1992 prima edizione del Festival pensato e realizzato da Helmut Hoeker per il quale non solo è diventato un percorso di vita ma si è tradotto in un evento nazionale e poi internazionale tra i più qualificati.
Il Festival è stato presentato a Roma il 18 di Ottobre nella sede della Confagricoltura alla presenza del Presidente Massimo Giansanti a sottolineare le tante tipicità vitivinicole e alimentari presenti nella Confederazione e la sinergia che potrà scaturire tra Merano WineFestival e la stessa Confagricoltura.
Dice Il patron Hoeker ”Qualità vuol dire selezione. Per accedere al Festival i vini non possono avere un punteggio inferiore a 90/100, il che vuol dire che tutti i prodotti sono passati attraverso una selezione molto severa.
Solo i migliori sono presenti e di questi solo alcuni riceveranno il premio. Lo stesso criterio per i prodotti agroalimentari cui aggiungiamo un criterio ancora più selettivo: la tipicità. Se qualcuno mi chiede la differenza tra i Merano WineFestival e Vinitaly è proprio la qualità senza compromessi.
L’altro elemento che ha caratterizzato questo Festival è la suddivisione per regione in modo che tutta l’Italia sia rappresentata. Un Italia con tante eccellenze che certo non sfigura con un portafoglio di tre miliardi di euro in export.
Non da meno la sezione del food sempre presente anche questa vagliata da severi selezionatori e che ogni anno si arricchisce di prodotti unici a testimonianza del lavoro di tanti piccoli imprenditori che danno il meglio di se a rappresentare la regione cui si riferiscono. Anche qui tipicità e biodiversità”.
Quest’anno avete scelto due regioni a rappresentare l’una la storia e l’altra la biodiversità senza dimenticare il paese di riferimento internazionale: la Georgia
La Georgia è la culla del vino e rappresenta ottomila anni di storia – In questo paese il tempo per quanto riguarda la viticoltura si è fermato. Oggi come allora la vinificazione avviene nelle anfore. Un Paese che abbiamo cui abbiamo abbinato la Campania in una sorta di partnership perché questa regione ha 2mila anni di storia vitivinicola rintracciabile in molte ville romane in particolare nella tenuta augusteo ora azienda vitivinicola ubicata nella zona della Somma Vesuviana ai piedi del Vesuvio.
Ancora oggi in questa tenuta si vinifica in anfore come in Georgia dove si facevano i primi esperimenti di spumantizzazione Non dimentichiamo che paesi come la Spagna, la Francia, Romania, Austria hanno conosciuto la viticoltura attraverso l’espansione dell’Impero Romano e non dimentichiamo che Pompei era un poco la Bordeaux del vino.
Dunque anche qui quando parliamo di sostenibilità abbiamo un importante riferimento storico questa valorizzazione del territorio campano sta portando anche benefici economici perché i vini non solo sono diventati grandi vini ma anche conosciuti all’estero. E facendo riferimento alla partnership con la Georgia ci sarà un grande evento proprio in Georgia a Maggio alla presenza di cuochi di entrambe i paesi senza dimenticare la pizza. “
Perché L’Abruzzo
Questa regione è la piu estesa a livello europeo per biodiversità: pensiamo al Parco della Maiella.
Un territorio che vuole diventare un riferimento come regione che ha la maggiore sostenibilità per la viticoltura
A Merano WineFestival non mancano temi legati ai cambiamenti climatici. Alla sostenibilità e oltre
“500 anni fa la viticoltura era in Scozia, quindi i cambiamenti climatici ci sono sempre stati. Io penso che dobbiamo rispettare la natura cercando di adeguarci Abbiamo la biodiversità, circa 1000 esemplari, la tipicità. Le aziende non devono spaventarsi ma anzi impegnarsi anche economicamente e ce la faremo”
Perché le cooperative sono importanti per Lei
Sono cantine sociali punti di riferimento per quei territori Raggruppano decine di viticoltori e non solo li aiutano ma diventano il biglietto da visita di quel territorio per qualità e eccellenza. Fattori che fanno da traino per i prezzi che in questo modo aumentano. Qualità e non quantità. Non vini da quattro soldi ma prodotti di eccellenza che hanno un costo. La Francia ci insegna.
Novità un Buyers Club
Quest’anno per la prima volta avremo un’area dedicata ai buyers , ne aspettiamo dall’estero una cinquantina che andranno ad integrarsi con coloro che storicamente ci seguono. Saranno loro gli ambasciatori del vino italiano e non solo presso i rispettivi paesi cui si affiancherà la guida del Wine Hunter che comprende tutti i vini che sono stati premiati e verrà distribuita in tutti i mercati per creare un connubio tra qualità e selezione”.
Presenti oltre 450 aziende vitivinicole italiane, 50 estere. Pensiamo ad oltre 6 milioni di visitatori
Emanuela Medi Giornalista