Abbazia di Novacella, la tradizione che sa di novità
Emozione si esattamente quello che ho provato ammirando le vigne, i filari perfettamente curati ,ordinati, attaccati a muretti a secco su pendenze che vanno oltre i 60° ad un’altitudine che varia tra i 600 e 900 metri e ancora emozione nel vedere i grappoli sani quasi incuranti di un sole a dir poco cocente di una estate torrida che non ha risparmiato questa incredibile conca di Bressanone. 26 ettari vitati tutti appartenenti alla Abbazia di Novacella e ulteriori 60 ettari disponibili grazie a una cooperativa che lavora per la cantina altoatesina tra le più famose d’Italia con una storia vitivinicola che inizia nel 1142 quando il vescovo della diocesi di Bressanone già preposito di Klosterneuuberg e i terreni circostanti furono giuridicamente riconosciuti da Papa Innocenzo II. L’Abbazia appartiene da allora alla Congregazione Lateranense Austriaca dei Canonici Regolari di S Agostino, e ora come allora i Canonici si occupano dell’educazione dei ragazzi e ovviamente delle” loro” vigne. Terreni magri, ciottolosi e sabbiosi, morenici sicuramente dii origine glaciale, un microclima segnato da da forti escursioni termiche, insomma un habitat ideale per i vini bianchi con principe il Sylvaner( lo storico vitigno della Valle Isarco), Muller Turgau, Kerner, Gruner Veltliner, Pinot Grigio, Riesling coltivati