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Rubrica di Emanuela Medi
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Interviste

“ E’ vero sono precisa ma questo lato del carattere è il mio modo di stare in vigna che per me viene prima della cantina” mi ha colpita questa frase di Elena Walch tra le più apprezzate imprenditrici del vino dell’Alto Adige. “La produzione di un vino deve rispettare l’ambiente che lo circonda.- dice l’imprenditrice- Per fortuna oggi c’è più attenzione alla vigna che alla cantina e questo è un bene perché più l’uva è buona e sana migliore è il vino prodotto in cantina. Noi facciamo molta attenzione ad esempio alla altezza dei pali-, così come  mettere ogni due filari sementi diversi. (Quest’anno abbiamo un grano bellissimo.) che danno forza alle radici delle piante. L’attenzione nel lavoro campi, la cura meticolosa delle vigne non garantiscono solo uve presso che perfette  ma riflettono e custodiscono il nostro territorio di cui i vini ne sono l’espressione. “ Elena da sempre hai contribuito alla qualità vitivinicola altoatesina facendo anche delle significative rivoluzioni. Parliamo dello Chardonnay Riserva Vigna” Castel Ringberg “ 2018 di recente presentato alla guida dei vini per l’estate e definito da Daniele Cernilli “ un poco Borgognone”. “ Borgognone si in quanto è uno Chardonnay barricato,dove la barrique per 11 e successsiva fermentazione mesi cambia la struttura  del vino come uva di per se molto bella,  da rese  basse ,accuratamente scelta   che proviene da Castel Ringberg, vigneto rigorosamente definito e limitato cartograficamente. Vigneto da cui proviene anche  l’altro nostro grande ChardonnayBeyond the clouds. Nello Chardonnay riserva” Castel Ringberg” 2018 la barrique si sente ma

Non ci sono più bottiglie da acquistare. Sold-out ad Aprile 2022 per Maso Martis, prestigiosa e pluripremiata realtà spumantistica trentina ed è stato opzionato gran parte dello stock 2023. Dice Roberta Giuliari Steltzer fondatrice della cantina insieme al marito Antonio ”E’ stara una scelta inconsapevole perché non sapevamo quello che ci aspettava .Avevamo entrambi poco più di 20 anni quando ci fu affidata l’azienda agricola e tutto era molto pioneristico. L’idea di fare dello spumante metodo classico è nata subito, si è realizzata nel 1993 ma già nel 90 avevamo incantinato la prima base spumante." Avete quindi creduto subito nelle bollicine? “ Si vi abbiamo creduto fino in fondo. I primi dieci anni sono stati complessi. Abbiamo voluto provare tutte le vinificazioni . I vigneti sono stati impiantati tra il 1982 e il 1986: Pinot Nero, Chardonnay ,Cabernet , Moscato Rosa, un poco di Meunier” Perché il metodo classico? Sua la domanda e la risposta” Perché è un metodo che mi ha sempre affascinato come l’attesa almeno 10 anni per una riserva. E’ un tempo lungo molto meno degli altri Una attesa sempre carica di emozione” Vogliamo presidiare l’Italia, una frase che mi ha molto colpita ” Sono una donna testarda,

Parla Daniele Cernilli che presenta i 485 vini per l’estate “ Chi ha detto che in estate si devono bere solo vini semplici e leggerissimi? E’ vero fa caldo, però qualche bianco di buon corpo, qualche rosso equilibrato e tanti rosati di regioni note per quelle tipologie, possono essere presi in considerazione”. L’introduzione alla Guida Vini per l’estate by Doctor Wine non poteva essere più esplicativa. Ma abbiamo voluto saperne di più e non solo sui vini estivi Come nasce questa guida “ I vini per l’estate, ben 485 etichette selezionate, sono una nostra estrapolazione dalla guida essenziale dei vini d’Italia che facciamo ogni anno e li abbiamo scelti, presentandoli in questa manifestazione( Palazzo Massimo Museo Nazionale della Storia Romana) seguendo il criterio non tanto della semplicità ma della adattabilità al caldo, alla convivialità, al momento particolare”. Cosa si deve andare a cercare in un vino “Intanto si devono andare a cercar vini con un grande equilibrio, non aggressivi , eccessivi e tanto meno dal carattere provocatorio. Devono essere dei vini facili da bere , non troppo alcolici ne astringenti e certamente non banali. Certo la piacevolezza e la freschezza quando fa caldo vanno di pari passo ma il vino estivo è perfetto quando non ci

Parla Luigi Gagliardini Direttore Commerciale E se fosse questo il segreto di una delle cooperative più importanti marchigiane: 800 soci, 1200 ettari di vigneto distribuite in più zone con tre cantine: Montecarotto, Camerano e Acquaviva. In pratica una rappresentatività presso che totale dei vini del territorio. Certo ne ha fatta di strada la Moncaro azienda fondata nel 1964 a Montecarotto in provincia di Ancona ma ben ancorata a una delle denominazioni più famose marchigiane: il Verdicchio e quale Verdicchio! Dei Castelli di Jesi che può ben essere riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità e che certo non sfigura nei confronti delle blasonate Colline.”  “E’ stata una politica lungimirante portata avanti con successo dalla Moncaro- sottolinea a Vinosano Luigi Gagliardini, Direttore Commerciale dell’azienda- Ha riunito in un’unica entità in poco più di 50 anni tutte le denominazioni del territorio, dal Verdicchio, al Montepulciano, al Rosso Conero, Rosso Piceno, Pecorino di Offida Docg, Passerina Docg,  fino a molti Igt come il Trebbiano, ma anche vitigni internazionali come Merlot e Cabernet”  Frutto di acquisizioni chiedo?  “Uno dei punti deboli della imprenditoria Italiana- dice Gagliardini- è la mancata aggregazione che non permette a una azienda di strutturarsi e organizzarsi. Quindi l’aggregazione è uno degli strumenti chiave per poter progredire e sviluppare. Noi lo

E’ nato ufficialmente a Vinitaly il Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa, finalmente dicono gli estimatori a tutela di uno dei grandi prodotti Made in Italy perché più italiano di lui ne esistono ben pochi. Perché ha mantenuto nel tempo una sua identità costante forse troppo costante- anche se dopo l’impatto negativo dei consumi causato dalla pandemia, che ha portato a un calo del 20% in volume nel 2020 rispetto il 2019. La corsa al rialzo per fortuna c’è stata con un +13% sul 2020 di consumi di spiriti trainata sia dalle vendite in GDO che sono cresciuti di oltre il 20%. Da una ricerca Nomisma, come avvenuto per altre bevande, anche la grappa ha iniziato a ritagliarsi un proprio spazio nell’online in particolare giovani e donne. MA la prima verifica che deve affrontare il consorzio è l’immagine ancora troppo ancorata alla tradizione che lo indica un ottimo dopo pasto, peggio ancora per digerire, amato dagli over sessanta. I conti anche se tornano e di poco nei consumi chiedono molto di più. A Vinitaly abbiamo incontrato Francesco Montalbano direttore generale delle distillerie Deta che chiama in gioco la mixology: ” La grappa è ancorata a una immagine di vecchio stampo,

“Lo stile Vallepicciola si caratterizza per  capacità di trasferire nel  prodotto il vitigno o i vitigni che insistono sul suo territorio  che sia il Pinot Nero o il Sangiovese”.  Luca Gardini Dice Luca Gardini il sommelier che, secondo la nota rivista Forbes ,ha rivoluzionato il mondo enoico in Italia  e all’estero-“Quindi vini dalla grande riconoscibilità, struttura,  tensione, in equilibrio con la parte acida, esaltazione del territorio, longevità, bevibilità. Non sono vini” buoni da bere”,  espressione che per me significa  azzerare  un prodotto, loro sono un must di eleganza, corpo,  longevità con quel tocco di balsamico che li rende particolari- ripeto- lo sono ,lo sanno  e per questi aspetti vanno diciamolo” bevuti” meglio se gestiti con piatti alla loro altezza.” Luca Gardini ha presentato a Roma  la prima  grande novità del 2022 dell’azienda toscana  Vallepicciola, Migliorè, Rosso Toscana IGT 2018, taglio bordolese ( Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc in parti eguali), di altissima qualità in edizione limitata., ma è stata anche l’occasione per degustare assieme a un folto gruppo di giornalisti, sommelier  presso il ristorante Pipero (una stella Michelin) i già noti e premiati Pinot Nero e il  Chianti Classico  di  cui Luca Gardini  ne ammira la pulizia, la tensione, la salinità in