Contestate dai produttori alimentari americani le Indicazioni geografiche UE
La contestazione riguarda “l’abuso delle Indicazioni Geografiche (IG) da parte dell’UE per monopolizzare i termini generici di alimenti e bevande“. E’ quanto viene denunciato da un gruppo di produttori alimentari americani, che si sono costituiti in un Consortium for Common Food Names (CCFN) per denunciare le azioni dell’Unione Europea a difesa delle denominazioni dei prodotti tutelati dalla normativa comunitaria .Il CCFN chiede ora al governo di Washington iniziative a “ottenere impegni fermi ed espliciti da parte dei partner commerciali, che tutelino i diritti degli utenti dei nomi comuni” Non si è fatta attendere la risposta di Filiera Italia”. “Siamo al paradosso- dice il consigliere delegato Luigi Scordamaglia- ora sarebbero e indicazioni geografiche e i nomi ad esse collegati a usurpare i nomi generici. Se passasse questa impostazione, il Made in Italy cesserebbe di esistere così come la tradizione, storia, cultura e distintività del cibo”. Il riferimento è rivolto a tutti gli accordi commerciali negoziati dall’Unione Europea e dagli USA, nonché quelli tutt’ora in fase di negoziazione, di cui si sottolineano, nella comunicazione al governo di Washington, “le pericolosità” in riferimento specifico alle IG e alla loro protezione.