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Rubrica di Emanuela Medi
 

Cibo e salute: l’etichetta non basta, serve una piramide alimentare

Il Nutri-Score non piace a tutti, particolarmente in Italia. Il sistema di etichettatura francese che dovrebbe aiutare le persone a compiere scelte alimentari più salutari, comporterebbe un’ingiusta penalizzazione di alcuni prodotti tipicamente italiani, che secondo i criteri del Nutri-Score sarebbero declassati.

Posto sul lato frontale della confezione di un prodotto, il sistema valuta la qualità nutrizionale complessiva di un alimento  con una scala di cinque colori, che vanno dal rosso al verde e a cui corrispondono le prime cinque lettere dell’alfabeto, A-B-C-D-E. “La proposta di aiutare le persone a compiere scelte alimentari più salutari è sicuramente da condividere. Tuttavia, il sistema proposto dalla Francia, ma anche altri sistemi di etichettatura, elaborati in Italia e in altri Paesi, rischiano di essere troppo semplicistici e di veicolare solo parzialmente il messaggio volto a migliorare le scelte a tavola – commentano i ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli, autori di numerosi studi sulla dieta Mediterranea, nell’ambito del progetto Moli-sani – Se c’è un difetto di questi sistemi di etichettatura è quello di isolare il singolo prodotto dall’alimentazione globale di un individuo”. “La dieta Mediterranea è uno stile di vita che va considerato nel suo insieme, nella sapiente scelta degli alimenti e nel modo di saperli combinare. Non è una classifica, né una lista della spesa, ma riflette una storia centenaria che rischia di sparire se iniziamo a considerare gli alimenti come atomi che non comunicano tra loro”.Il segreto di lunga vita della dieta Mediterranea sta certamente nel modo in cui gli alimenti vengono abbinati tra loro e poi serviti in tavola – precisa Licia Iacoviello, Direttore del Dipartimento e professore di Igiene all’Università dell’Insubria di Varese –  E’ impensabile valutare l’olio di oliva al di fuori del contesto in cui viene comunemente utilizzato dalle popolazioni del Mediterraneo, ossia come condimento di verdure fresche e cotte. Così come il beneficio di un consumo moderato di alcol va contestualizzato nell’ambito di una tradizione secondo cui il bicchiere di vino viene consumato durante i pasti principali”.

“Adottare un punteggio di valutazione degli alimenti come quello proposto dal Nutri-Score senza fare riferimento alle porzioni mediamente consumate, alla frequenza o all’abbinamento dei cibi, rischia di far scomparire la vera essenza della dieta Mediterranea – commenta Marialaura Bonaccio, epidemiologa del Dipartimento di Pozzilli.- Dobbiamo inoltre ricordare che questo modello alimentare si basa su prodotti freschi o minimamente processati, pertanto un’azione completa di prevenzione a tavola dovrebbe prestare attenzione anche alla lavorazione industriale che di per sé rappresenta una documentata insidia per la nostra salute, al di là del contenuto nutrizionale”.  “La nostra proposta – spiega Giovanni de Gaetano, Presidente dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli – è quella di affiancare al sistema di etichettatura la tradizionale piramide Mediterranea che permette di avere uno sguardo di insieme sulle sane abitudini alimentari. La piramide indica chiaramente cosa e quanto consumare quotidianamente, inserendo i vari cibi in un contesto alimentare più ampio. Non solo. La piramide mediterranea ci ricorda un insegnamento fondamentale e cioè che non esistono cibi da demonizzare, ma solo quantità e frequenze da rispettare. Il dolce a fine pasto va bene, ma solo la domenica, ad esempio. Così anche la carne rossa, che può essere consumata in moderazione e senza troppi sensi di colpa, a patto che lo si faccia secondo la regola mediterranea, ossia una volta a settimana, accompagnata da verdure condite con olio d’oliva e un bicchiere di buon vino. Isolando i cibi dalla dieta, si rischia di sbilanciare fortemente l’alimentazione. Quello che dobbiamo invece proporre è uno stile di vita a tavola ispirato alla moderazione e al buonsenso”.

I ricercatori dell’IRCCS Neuromed propongono perciò di inserire sulle confezioni dei vari prodotti alimentari, insieme all’etichettatura a colori (Nutri-Score o altro sistema), la riproduzione a colori della piramide della dieta mediterranea con tutti i suoi alimenti e con l’alimento specifico ben evidenziato nella piramide stessa.

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.