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Rubrica di Emanuela Medi
 

Fragilità. Solo 5 regioni su 20 offrono servizi adeguati

La fragilità, oggi tanto decantata, non è mai stata misurata, né tanto meno utilizzata per programmare servizi territoriali di long-term care adeguati alla complessità degli anziani.

La pandemia ha fatto capire che il problema è lì e che dobbiamo sfruttare l’opportunità del PNRR per ripensare un servizio sanitario orientato alla presa in carico delle persone fragili”, spiega Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva, l’Associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva del Ministero della Salute. L’indagine, curata per Italia Longeva da Davide Vetrano, geriatra ed epidemiologo al Karolinska Institutet di Stoccolma, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), è stata presentata al Ministero della Salute nel corso della settima edizione degli “Stati Generali dell’assistenza a lungo termine – Long-Term Care“.

La mappa della fragilità in Italia

Il 6,5% della popolazione over-60 (circa 1.200.000 persone) è affetto da fragilità severa, percentuale che varia a seconda delle aree del Paese, con in testa le regioni del Sud e Isole (8,2%), rispetto a quelle del Centro (6,2%) e del Nord (5,3%).

La maglia nera per maggior numero relativo di anziani affetti da fragilità grave spetta alla provincia di Rieti (14,4%),seguita da Salerno (12%) e Trapani (11,9). Campania e Sicilia presentano ben 7 province tra le prime 10 con le percentuali più elevate di soggetti con fragilità severa,

Di contro, le città che mostrano una minore concentrazione di anziani con fragilità grave, con valori fino a dieci volte inferiori, sono Asti (1,9%), Macerata (2,1%) e Bolzano (2,4%).

La fragilità severa cresce all’aumentare dell’età, passando dallo 0,8% nella fascia 60-65 anni al 17,3% negli ultraottantenni, ed è maggiore nelle province con più bassi valori di reddito medio pro-capite (MEF, 2019). Tuttavia non sempre le diseguaglianze socioeconomiche determinano livelli di fragilità: è il caso di Foggia e Pavia che a fronte di un reddito medio pro-capite rispettivamente di 15mila e 22mila euro, registrano entrambe l’8% di over-60 con fragilità severa.

L’indagine di Italia Longeva ha analizzato anche il rapporto tra il tasso di fragilità, l’offerta regionale di posti letto nelle RSA e i servizi di assistenza domiciliare (ADI).  Solo 5 regioni su 20 – Piemonte, Liguria, Veneto, Marche e Friuli Venezia Giulia – offrono servizi di ADI o RSA proporzionati al numero di anziani con fragilità severa residenti nella stessa regione. 

Aggiunge il professor Bernabei –“. Riconoscere per tempo la fragilità, consente al medico di intervenire sul singolo paziente con una presa in carico personalizzata prima che la condizione precipiti ulteriormente. Ma non solo: sapere quali Regioni e Province d’Italia sono caratterizzate da una più alta prevalenza di fragilità e multimorbidità permette di destinare alla long-term care risorse, professionisti, strutture e servizi adeguati a rispondere puntualmente ai bisogni dei più vulnerabili”.

Nel 2021, solo il 2,3% dei quasi 14 milioni di over-65 residenti in Italia ha beneficiato di cure residenziali e poco più del 2,9% del totale (400.000 anziani) ha ricevuto assistenza domiciliare, in molti casi limitata a prestazioni episodiche, a basso livello  e con estrema variabilità regionale.

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