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Rubrica di Emanuela Medi
 

L’Astemia Pentita… meno male che si è pentita

Luigi Gorietti è mancato  sabato 18 maggio: nulla lasciava presagire una morte così improvvisa e anche per questo il vuoto è ancor più lacerante. Non ci conoscevamo da molto ma subito alla mia richiesta di collaborare con Vinosano aveva risposto  con entusiasmo: amava scrivere e scriveva bene di vino, la sua passione. Precise, accurate, da profondo conoscitore della materia le degustazioni ma non pochi sono stati gli articoli  che trattavano di agricoltura e di cultura: Leonardo il personaggio  preferito. Un amico sincero, un professionista acuto e attento: ci stringiamo con affetto alla sua amata Antonella.

Pubblichiamo l’ultimo inedito articolo scritto  in occasione di Vinitaly 2019

L’Astemia Pentita, innovativa e dirompente cantina, nata nel 2010, frutto del visionario progetto vitivinicolo della eclettica imprenditrice piemontese Sandra Vezza, ha presentato alla 53° edizione del Vinitaly le nuove annate Barolo DOCG Cannubie Barolo DOCG Terlo 2015 e il Barolo DOCG Cannubi Riserva e Barolo DOCG Terlo Riserva 2013.

La Cantina ha voluto portare in modo inedito alla kermesse veronese l’anima autentica delle Langhe: terra di eccellenze e di antiche tradizioni, grazie anche ad uno stand che evoca ed esalta la bellezza del territorio e dei propri preziosi vitigni.

Passione, professionalità, attenzione al territorio e innovazione sono i valori che contraddistinguono L’Astemia Pentita. “Valorizzare e tutelare la particolarità dei vitigni autoctoni piemontesi – afferma Sandra Vezza è una nostra priorità. La profonda conoscenza della tradizione, l’amore per il territorio e l’attenzione verso le tecniche più innovative ci permette di produrre vini dai caratteri decisi e al contempo sofisticati, che possono competere con un chiaro posizionamento sia nel mercato italiano che in quello internazionale”.

Tra i comuni di Barolo e Monforte, L’Astemia Pentita possiede oltre 30 ettari di terreno dove crescono i filari dei suoi preziosi vigneti. Tutta la produzione dei vini proviene da vitigni autoctoni ed è intimamente legata alla tradizione, puntando alla valorizzazione dell’identità territoriale.

Sono quattordici le etichette che la Cantina produce con un chiaro focus sui vitigni del luogo: il Nebbiolo sia esso Barolo, il “Re dei vini”, o Langhe Nebbiolo, il Barbera, il Dolcetto.

Il Barolo è sicuramente l’indiscusso protagonista della visionaria Cantina langarola, nelle sue diverse declinazioni e varietà. Ai vari Barolo si aggiungono gli altri vini prodotti con i pregiati vitigni autoctoni come il Langhe DOC Nebbiolo 2017, il Langhe DOC Tiradoss 2018, un vino fresco, fruttato ed elegante a base di Barbera e Dolcetto.e il Langhe DOC Nascetta 2018.Novità dello stand anche il Barbera D’Alba Superiore DOC 2017 e il Dolcetto D’Alba DOC 2018, coni loro colori intensi e profondi e gusti rotondi e piacevoli.

L’Astemia Pentita si avvale della consulenza dell’enologo-scienziato Donato Lanati, fermo sostenitore del concetto che la personalità di un vino derivi direttamente dal territorio da cui proviene e che l’acino racchiude in sé tutte le espressioni dell’ambiente in cui è coltivato il vigneto.

In linea con l’animo pop che contraddistingue L’Astemia Pentita, le bottiglie sono veri e propri elementi di design da collezione: le loro forme evocano l’elegante silhouette di gentiluomini e dame. Le bottiglie della cantina sono un omaggio alle personee all’amore in tutte le sue forme, come afferma l’imprenditrice Sandra Vezza, che ha voluto rendere omaggio a tutti gli uomini e le donne che con impegno costante e passione lavorano per ottenere i vini che rappresentano l’eccellenza delle Langhe.Con lo speciale design delle bottiglie Uomo e Donna, la cantina ha proposto al pubblico della manifestazione il Dinamico Limited Edition 2016 e il Dinamico 2017: due rossi “di mestiere” che fondono nel bicchiere le diverse anime dei vitigni di provenienza; e le nuove annate del Armonico 2018, dalle note fresche e concrete, e l’Adorabile 2018, dal gusto delicato e fragrante.

Passiamo alla degustazione, coadiuvati dall’enologo Mauro Daniele abbiamo iniziato con le punte di diamante de L’Astemia Pentita il Barolo DOCG Cannubi 2015 e il Barolo DOCG Terlo 2015, ottima annata.

Il primo è il cru di un vigneto di circa 2 ettari a 220 m.slm.Il nome Cannubi, legato all’indiscussa bontà delle uve e dei vini prodotti su questa lunga collina che dal fondovalle sale all’abitato di Barolo, è conosciuto da quasi tre secoli, ma probabilmente lustro e fama sono antecedenti. Attualmente una trentina di produttori producono straordinari Barolo in poco più di 38 ettari.La vinificazione avviene attraverso una macerazione di 30-35 giorni, mentre il periodo di affinamento è di 36 mesi in botte grande. Il colore è rosso rubino con riflessi lievemente granati, è intenso e brillante. All’olfattiva il naso è ricco, ampio ed intenso, dapprima sentori di frutti rossi e poi note speziate quasi balsamiche. Note evolutive che ricordano i fiori appassiti, la confettura e i frutti maturi. Alla gustativa è un vino di buon corpo, elegante e con un tannino piacevolmente teso, che richiede ancora un po’ di tempo per ammorbidirsi.

Il Barolo DOCG Terlo 2015,

E’un cru prodotto da un vigneto di 1 ettaro, di circa 30 anni, a 330-350 m. slm. L’esposizione al sole e il terreno argilloso calcareo trasmettono normalmente all’uva Nebbiolo proveniente da questo vigneto un carattere austero e potente anche se meno ricco di dettagli e sfumature. La conduzione agronomica “intelligente”, con un occhio alla salvaguardia della biodiversità, è il filo conduttore che ormai caratterizza la produzione aziendale.

La vinificazione e l’affinamento sono gli stessi del Cannubi. Colore rosso rubino con riflessi granato. Al naso al primo impatto sfodera una buona complessità fruttata e floreale tipica del cru, poi vengono fuori note più evolute che vanno dai fiori appassiti alla frutta secca. In bocca è strutturato, austero, con tannini vivaci e con una trama piuttosto fitta. Persistente.

Poi siamo passati ai vini più preziosi il Barolo DOCG Cannubi Riserva 2013 e il Barolo DOCG Terlo Riserva 2013,

Grande annata, per entrambi 48 mesi in botte e 12 in bottiglia. Sono rossi che regalano un ampio ventaglio di sensazioni olfattive e una setosità di tannini che ne attestano lo status di vini maturi e complessi.

Il Barolo DOCG Cannubi Riserva 2013

Si presenta con un rosso rubino di media intensità con riflessi granati. Al naso un ventaglio di sensazioni olfattive ampio e complesso, i sentori sono meravigliosamente intensi con note di frutta fresca (piccoli frutti rossi) e con accenni di frutta più matura, fino ad arrivare ad una sensazione di ciliegia sotto spirito. Con l’ossigenazione si iniziano a percepire note più evolute che ricordano le spezie, i fiori appassiti e dolci note da ricondurre al legno di rovere. Al gusto è un vino asciutto giustamente tannico, che invade in punta di piedi il palato e che vi permane per un tempo lunghissimo. Ha struttura ferma e decisa, a tratti è quasi austero, ma piano piano appare più armonico, con tannini setosi. Elegante e persistente, con ritorni retro-olfattivi.

Il Barolo Terlo Riserva DOCG 2013

Decretato miglior vino dell’anno al Vinitaly 2019, il Barolo Terlo Riserva dell’Astemia Pentita proviene da una delle menzioni geografiche più vocate del Barolo, un cru di un ettaro da cui si ottengono uve Nebbiolo rigorosamente selezionate delle sottovarietà Lampia e Michet. È il risultato di una vinificazione tradizionale in rosso, con macerazione di 30-35 giorni. Il colore è rosso rubino brillante con lievi sfumature aranciate. All’olfattiva è speziato e balsamico con note di cuoio e cioccolato. Il tannino spiccato preannuncia un vino dalla grande capacità di invecchiamento, che si sostanzia di un ricco estratto, avvolto da una piacevole freschezza. Equilibrato e dalla lunga persistenza.

Nel complesso ottimi vini dai caratteri decisi e al contempo sofisticati, per L’Astemia Pentita, che fa riferimento alla storia dell’imprenditrice albese Sandra Vezza, che, grazie al richiamo della terra e della natura, da astemia si è riscoperta appassionata di vino. L’azienda declina così l’alchimia di valori immutabili e di variabili umane e naturali con lo stesso stile della sua patron, che fa del suo motto “dinamici anche da fermi” un mantra che rappresenta il suo percorso tra arte ed impresa, oggi celebrato nel vino de L’Astemia Pentita… meno male che si è pentita.

Luigi Gorietti, sommelier

 

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