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Rubrica di Emanuela Medi
 

Nudo, il rosè di Siddùra sfida la Provenza e vince..

Ma chi  ha sempre sostenuto che i vini rosè della Provenza sono il must? Si rimescolano le carte: NUDO, Il vino rosato nato da uve cannonau della cantina Siddùra di Luogosanto è stato l’unico rosé sardo ad aver conquistato la medaglia di diamante al concorso “International Wines Guide Competition di Monaco”. 

Si tratta della più importante e ambita platea specializzata che seleziona e premia i migliori vini rosati sul mercato. Un riconoscimento importante e prestigioso per la cantina sarda, che è stato assegnato da una commissione di esperti che hanno selezionato, tra i tantissimi vini in concorso, le ambite medaglie di diamante. Un premio attribuito solo a due tra i vini italiani in concorso, che hanno sfidato la grande tradizione del rosé francese.

“È la prima volta che un vino sardo taglia questo importante traguardo con la conquista di un premio, la medaglia di diamante, di grandissimo livello – sottolinea Massimo Ruggero, amministratore delegato di Siddura .La qualità di Nudo- dice ancor Massimo Ruggero- si coglie da una diversa espressione della qualità di vinificazione  che nasce da uve cannonau e la nostra realtà dimostra che si possono ottenere dei grandi vini da un grande vitigno autoctono come il Cannonau e in una grande terra come quella della Gallura”.

 UNA  STORIA DI PREMI..

Il rosato di Siddùra aveva fatto il suo esordio ufficiale appena due anni fa, nell’edizione del Vinitaly 2018, nell’International wine & spirits exhibition, il più grande salone al mondo per metri quadrati e presenze estere dedicato al settore del vino e dei distillati.  In commercio da pochi giorni, Nudo si era presentato ai consumatori con un pieno di voti avendo già conquistato  riconoscimenti prestigiosi come l’oro al concorso internazionale di Francoforte, oro  al Grenaches du Monde e al Concours Mondiale du Rosè di Cannes oltre ad aver avuto 93 punti da Luca Maroni, Annuario dei migliori vini d’Italia 2020 e 90 punti da Vinous di Antonio Galloni.

Nudo ha rafforzato la sua offerta con un rosé generato dal vitigno più conosciuto e antico della Sardegna, il cannonau. Le uve provengono da un piccolo campo soleggiato della vallata di Siddùra, affacciato sul mare della Costa Smeralda. L’ultima gemma dell’azienda agricola di Luogosanto è un vino fresco e brillante. Nudo, il cannonau rosé di Siddùra, aveva già conquistato nel 2019 la medaglia di platino al Guide international du Vin Rosé del Principato di Monaco.

LA NUOVA VENDEMMIA.

 “L’annata 2020 sarà caratterizzata dai continui cambiamenti climatici, questa volta in positivo. Abbiamo avuto le piogge nel momento ideale, le piante sono prosperose e ricche di frutto: pensiamo sarà un buon raccolto – spiega Massimo Ruggero, amministratore delegato della cantina gallurese -. Il tempo poi ci sta assistendo grazie ad escursioni termiche ideali, perché durante la notte le temperature stanno scendendo e questo avrà la sua influenza soprattutto sotto l’aspetto aromatico e sull’acidità. Probabilmente avremo un’annata con tutte le caratteristiche per dare vita a vini di alta qualità”. Non sono meno rosee le previsioni dell’agronomo Luca Vialetti  “Sarà una vendemmia anticipata rispetto allo scorso anno –. I mesi di maggio e giugno hanno tenuto in termini di temperatura, ma hanno regalato un giusto quantitativo di pioggia che consentirà di mantenere una buona resa a fronte di una giusta concentrazione di zuccherina nei grappoli. A differenza di quello che accadde nel 2017, quando la vendemmia anticipata causò rese più contenute, quella del 2020 consentirà di raccogliere la migliore espressione dalle vigne dislocate su 40 ettari di superficie vitata all’interno della tenuta. Presumibilmente potremmo dover iniziare la raccolta già nel mese di agosto, dopo aver selezionato i grappoli migliori”

Martin Kieran  Rocchi, Master Sommelier

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