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Rubrica di Emanuela Medi
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Luglio 2020

Le buone notizie sono sempre da segnalate in un momento particolarmente difficile nel mondo del vino..Torrevento, azienda vinicola pugliese di fascia premium,  segna un + 8 % nel primo semestre di quest’anno, confermandosi una delle realtà più significative del panorama vitivinicolo italiano. Torrevento, che nel 2019 ha generato un fatturato di circa 13 milioni di euro, di cui l’80% all’ export, è presente in oltre 30 Paesi. La qualità ed affidabilità riconosciuta dai clienti e l’ingresso in PROSIT lo scorso anno, ha consentito all’azienda pugliese di rafforzare ulteriormente la sua posizione sui mercati internazionali, portandola ad incrementare la quota export del 17%,  Francesco Liantonio, Presidente di Torrevento, nonché Consigliere di AmministrazIone  di PROSIT S.p.A., di cui Torrevento fa parte, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di questo risultato, raggiunto in condizioni di estrema difficoltà produttiva e logistica a causa del lock-down ma nell’assoluto rispetto delle norme di sicurezza, in quanto conferma Torrevento tra le più importanti cantine di Puglia, regione vocata alla qualità e con grandi potenzialità. Il nostro ingresso in PROSIT ci aiuta ad allargare la distribuzione in tutti i canali nei diversi paesi in modo da far conoscere le nostre produzioni di alta qualità ad un pubblico sempre più numeroso in tutti

Tornano le celebrazioni di Pellegrino Artusi, a Forlimpopoli, cittadina romagnola dove, 200 anni fa, il 4 agosto 1820, nacque Artusi, padre della cucina italiana , con la pubblicazione del suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”, meglio noto   come “l’Artusi”, ancora oggi IL MANUALE della cucina.  testo e tra i libri italiani più diffusi in assoluto dell’epoca moderna. Con convegni, mostre, spettacoli, degustazioni, premiazioni, ma anche la presentazione di un francobollo dedicato ad Artusi, torna  con l’edizione n 24 la manifestazionn chiave tutta romagnola: sì perché il 2020 non segna solo il bicentenario dalla nascita di Artusi, ma anche gli anniversari di altre grandi personalità della Romagna come Federico Fellini, Tonino Guerra, Secondo Casadei, che vanno a abbellire la proposta turistica della riviera con una serie di appuntamenti e ospiti all’insegna della cultura e dell’arte in genere. Partendo dalle novità di questa edizione, gli show-cooking con i grandi chef come Cristian Pratelli, Silver Succi, Elide Pastrani e Flavio Ceroni, Enrico Croatti, Carla Brigliadori, Maurizio Marocco, Luisanna Masseri e Mattia Borroni, che tutte le sere presenteranno l’arte della loro cucina. A Forlimpopoli, poi, andrà in scena anche il tentativo di entrare nel Guinness dei Primati con la “Sfoglia più

I consumi di vino in Italia scontano gli effetti della pandemia da Covid-19 con la chiusura dell’Horeca. Al primo semestre, il bilancio che se ne trae è quello di uno “spostamento” consistente verso gli acquisti in GDO e online, cresciuti rispettivamente del 9% e 102% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ovviamente, alla luce dei diversi (e distanti) volumi movimentati da questi due canali nel panorama nazionale dei consumi di vino, si tratta di crescite il cui “peso” relativo va giustamente contestualizzato: basti infatti pensare che, pur a fronte di questo raddoppio, il rapporto a valori nelle vendite di vino tra e-commerce e GDO è ancora di 1 a 16. Al di là di queste differenze, è indubbio lo sviluppo del canale on-line nelle vendite di vino, una dinamica che ha interessato maggiormente gli operatori del largo consumo rispetto ai “pure player”. Secondo una stima Nomisma Wine Monitor - Nielsen, nel primo semestre di quest’anno le vendite on line di vino dei retailer del largo consumo sono aumentate del 147% contro una crescita degli specializzati che si è “fermata” a un +95%, sebbene questi ultimi siano stati responsabili dell’83% delle vendite e-commerce di vino in Italia (sempre a valori). “L’accelerazione impressa dalla pandemia

Bella è proprio bella la Toscana tutta, ma  quel pezzo in cui è inserito il territorio Orcia, Patrimonio dell’Unesco – primo territorio rurale  premiato con questo riconoscimento dal 2004, non è un caso che sia diventato tra i paesaggi più famosi in tutto i mondo. Raccontarlo non basta, è importante viverlo per farlo diventare un’esperienza  unica ..che lascia il segno , e in positivo ..   La bellezza del paesaggio caratterizza tutto il territorio di produzione del vino Orcia che varia da quello lunare delle Crete Senesi alle dolci colline con file di cipressi, castelli, abbazie, poderi e borghi medievali della Val d’Orcia. Un territorio di artigianato artistico e di eccellenze alimentari: vino DOC Orcia, olio extravergine, tartufi bianchi, salumi, zafferano, allevamenti bradi di maiali medioevali “Cinta senese”, di buoi chianini - il “gigante bianco” amato anche dagli antichi romani, pecore per la produzione di cacio pecorino. I campi di cereali dominano il panorama alternandosi con pascoli, piante di ulivo secolari e vigne. Oggi i 12 comuni dell’Orcia sono fra le destinazioni turistiche più esclusive anche grazie alla presenza di centri termali d’eccellenza. Il vino Orcia DOC   La denominazione Orcia è nata il 14 febbraio 2000 e comprende le varietà Orcia ottenuto da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia “Sangiovese”

 Il Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale accoglie tra i suoi soci il Comitato Italiano del Caffè, una delle principali associazioni di categoria che conta tra le sue fila ben 76 tra le più importanti aziende italiane del settore. Dichiara Giorgio Caballini di Sassoferrato, Presidente del CTCEIT - Il Caffè Espresso è un patrimonio Italiano dal valore sociale e culturale inestimabile che necessita di un fronte comune e unitario per essere tutelato. L’ingresso del Comitato nel nostro Consorzio va proprio in questa direzione, allargando così i confini della “Comunità” del Rito (Arte) del Caffè Espresso Italiano Tradizionale. Ora, insieme e ancora più determinati, continueremo a lavorare con l’unico scopo di ottenere dall’Unesco il riconoscimento di Patrimonio Immateriale dell’Umanità per il nostro amato Caffè Espresso Italiano Tradizionale, qualsiasi sia la sua accezione”. Il Comitato Italiano del Caffè, nato nel 1959, è un punto di riferimento importante per l’industria di torrefazione e per l’intero comparto, giocando un ruolo decisivo nei rapporti con le Istituzioni nazionali, europee e internazionali, con la Federazione Europea del Caffè e con le diverse componenti sociali. Tra le sue principali attività c’è la promozione dell’eccellenza del “caffè espresso italiano”, mettendo in contatto il mondo della produzione con quello

Il mondo del vino porta a casa due importanti provvedimenti: la distillazione di crisi per i vini comuni e la riduzione volontaria delle rese con un budget messo a disposizione di 150 milioni di euro con l’ obiettivo di alleggerire le cantine  quindi di ridurre le giacenze togliendole dal mercato di circa   1,6 milioni di ettolitri. Per quanto riguarda la produzione di alcol disinfettante, questa è una manovra già in atto a seguito della pubblicazione del decreto Mipaaf del 23 giugno.. Per quanto riguarda la riduzione volontaria delle rese il meccanismo decisamente complesso che beneficia di una dotazione finanziaria di  100 milioni dovrebbe interessare un superficie vitata di 140 mila ettari pari al 40% della superficie vitata nazionale. Come riporta nell’ultimo numero Corriere Vinicolo oltre i dovuti riconoscimenti al ministro Bellanova il vero obiettivo si gioca sulla realtà dei tagli   in modo da tenere in equilibrio il mercato del vino, in un contesto economico difficile.  Se infatti il taglio non sarà reale, cosa affatto scontata, si rischia di non eliminare quei circa 2 milioni di ettolitri di prodotto con la conseguenza di rendere inutile la partita economica messa a disposizione dal Governo. Come osserva  il segretario dell’UIV, Castelletti,”

L’Umbria è una terra dai sapori forti che nascono da una tradizione risalente al medioevo; i primi ad impiantare viti di Grechetto e Sagrantino furono i frati francescani tramandando l’arte vinicola nei loro conventi. I vini al tempo erano custoditi scrupolosamente da qui il soprannome “La Custodia” utilizzata ancora oggi per i vigneti dell’Umbria. Dal 1780 la famiglia Farchioni è legata al territorio e tramite la viticoltura e la produzione dell’olio extra vergine d’oliva. Martedì 14 Luglio nella splendida cornice della Nuova Villa Cesari a Roma si è svolta la degustazione di 6 etichette della Cantina Terre de La Custodia presentata da Giampaolo Farchioni, manager dell’azienda. In località Gualdo Cattaneo (PG) a soli 5 km dal centro storico di Montefalco la cantina è guidata dell’enologo Vincenzo Cudia con la preziosa consulenza di Riccardo Cotarella; la struttura si sviluppa su due piani, uno dei quali interrato dove riposano 450 barrique 32 tonneaux e 3 large barrels. Una grande cascina a due piani ospita le sale di esposizione e degustazione assieme al punto vendita e una grande terrazza panoramica. I 180 ettari di vigna sono distribuiti nel territorio di Montefalco e Gualdo Cattano, Colli Martani Doc e Colli Perugini per una produzione pari a