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Rubrica di Emanuela Medi
 

Poco tempo per cucinare ma su qualità , convivialità e tradizione non si discute: i dati della FIPE

“Il cibo è cultura” è il filo conduttore dell’Assemblea Nazionale Fipe 2018, che quest’anno il Presidente Lino Enrico Stoppani ha voluto diventasse un grande evento celebrativo della convivialità.

”Il cibo- ha detto il Presidente- è un asset strategico del nostro Paese, non sempre compreso ma  è il cuore  delle imprese che fanno cibo e che chiedono maggiore sensibilità e considerazione”. L’assemblea è stata anche l’ occasione per presentare una nuova ricerca della Federazione Italiana Pubblici Esercizi su” Gli Italiani e il cibo.

Nel nostro Paese si parla tanto di cibo ma si cucina sempre meno per mancanza di tempo e si tende a mangiare sempre più in fretta in media mezz’ora al giorno. Si mangia “ alla giornata”, infatti 3 su 4 preparano i pasti giorno per giorno. A pranzo si cucina  sempre meno, solo 1 italiano su 3 si dedica a questa attività tutti i giorni, mentre per la cena si sale a una percentuale del 53%.

Mangiare fuori casa diventa quindi un’occasione anche per riscoprire il valore del tempo: il ristorante viene vissuto principalmente come luogo dove rilassarsi (per il 38,6%), e il 62,5%di chi pranza o cena fuori casa si gode il pasto più di quanto non riesca a farlo tra le mura domestiche. I minuti sono contati anche per le provviste settimanali: il 48,6% di coloro che fanno la spesa, da soli o in compagnia, dedica agli acquisti da una a due ore alla settimana .Il 50,1% preferisce effettuare spese di piccola entità, acquistando pochi prodotti alla volta, giorno per giorno.I l legame con le tradizioni culinarie è sempre forte: il 75% tramanda di generazione in generazione i piatti tipici di famiglia e per il 98% si tratta di ricette che evocano ricordi ed emozioni.

Italiani attenti alla salute  visto che circa la metà degli intervistati è disposto a pagare un prodotto il dieci per cento in più purchè sia un alimento sicuro e di qualità  preferibilmente prodotti biologici,a chilometro zero e rispettosi dell’ambiente. Dato che è è al primo posto (53,9%) nelle scelte di acquisto. Solo al terzo posto si pone la scelta di alimenti “made in Italy”, ritenuta prioritaria dal 42,4% degli intervistati. Non manca tuttavia chi sceglie in base al prezzo:il 45,6% ha dichiarato di avere scelto un prodotto alimentare piuttosto di un altro sulla base di questo criterio.

L’attenzione degli italiani agli aspetti di sostenibilità viene confermata anche dalla propensione a limitare lo spreco alimentare : la quasi totalità degli intervistati mostra infatti l’abitudine di “congelare i prodotti”, l’82,8% riutilizza il cibo cucinato nei giorni precedenti per i pasti dei giorni successivi. Solo il 18,8%chiede di portare a casa il cibo e le bevande ordinati e non consumati.

Venendo al legame di tipo “culturale” che gli italiani hanno nei confronti del cibo la tradizione batte l’innovazione uno a zero: il 64,4% del campione si definisce “conservatore” nella propria relazione con il cibo, mentre solo il 35,6% è orientato alla sperimentazione. In ogni caso per il 95% degli italiani il cibo è uno dei veicoli che fanno emergere e aiutano a tramandare le tradizioni di un popolo.

La mostra “Ciak, si gusta!”

In occasione dell’Assemblea è stata inaugurata la mostra “Ciak, si gusta!”.Una rassegna unica nel suo genere che celebra alcune delle eccellenze enogastronomiche italiane riconosciute in tutto il mondo: la pasta, la pizza, il gelato, l’espresso e il vino. Lo fa mostrando 32 preziose quanto emozionanti immagini in bianco e nero di Reporters Associati & Archivi/Alessandro Canestrelli, il più grande archivio fotografico italiano, tra i maggiori d’Europa, con oltre 100 milioni di immagini che hanno fatto un’epoca, dedicato al cinema e allo spettacolo.
L’esposizione, in programma presso la sede Fipe (piazza G.G. Belli, 2 – Roma), è visitabile fino al 15 dicembre su prenotazione.

Emanuela Medi, giornalista

Dati: FIPE

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