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Rubrica di Emanuela Medi

Quanto sopravvive il virus fuori dal corpo? Risponde uno studio  pubblicato sul New England Journal of Medicine, autorevole rivista scientifica , a cura di  un gruppo di scienziati del laboratorio di virologia del National Institute of Allergy and infectious Diseases: Istituto americano per le malattie infettive.

I risultati su cui sono concordi molti esperti italiani, per facilità di lettura, li  abbiamo riassunti in: Il virus ha una via di trasmissione privilegiata che è il respiro , quindi  è consigliabile  per la persona infetta cambiare aria di frequente e evitare ovviamente spazi ristretti. Mascherina d’obbligo che invece può essere evitata da chi si trova all’aperto. Il coronavirus fuori dal corpo umano non resiste ma sopravvive nelle goccioline dell’aria fino a tre ore  periodo che si dimezza della metà -1 ora- soprattutto in ragione della quantità delle particelle .Per questo è richiesto il massimo rispetto delle regole.

Resiste invece sulle superfici, quali e quanto? I dati dello studio si riferiscono a esperimenti di laboratorio, sicuramente corretti ma non in termini di minuti e spazi.   Il virus sul cartone dura 1 giorno, su plastica e acciaio inossidabile ha una durata massima di 3 giorni, sul rame 4 ore. Ma gli esperimenti hanno dimostrato che il tempo in cui il virus crolla è molto rapido e si dimezza in poche ore su tutte le superfici, tanto che l’oggetto supposto untore ha una capacità di infettare molto bassa.

Il sole diretto riduce la contaminazione che invece è favorita quando il clima è freddo e umido. Appare evidente quanto oltre al respiro siano le mani, via di trasmissione  importante e da qui la raccomandazione di lavarle spesso evitando di portarle al viso, bocca e occhi con la cautela di disinfettare le superfici più esposte

Lo studio riporta molte altre variabili, ma le indicazioni pratiche che ne derivano sono semplici : mascherina, mani, superfici, contatti..e i cibi? No ai crudi, insalate da lavare bene, scatolame da maneggiare possibilmente con i guanti, igiene in cucina.. e i soldi? Be, quelli non si buttano ma per evitare rischi meglio lavarsi le mani.. 

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.