“C’è gran voglia di produrre e lavorare ma sulle rese più basse la decisione finale la prenderemo a fine maggio al termine della fioritura: la maggior parte dei produttori (330) della Cantina San Michele Appiano, sono comunque propensi ad adottare questa misura in linea con le difficoltà del momento. “ Parla Hans Terzer famoso winemaker alla guida di una delle più prestigiose cantine dell’Alto Adige.
Terzer mantiene lucidità mentale, pragmatismo , fermezza nel perseguire i suoi obiettivi,: non scadere in qualità, territorialità, vini puliti, facilmente riconoscibili, piacevoli a bersi. “ Dobbiamo fare attenzione- dice- a non eccedere comunque sul discorso della rese perché questo potrebbe significare vini più alcolici, meno asciutti, stucchevoli, di color giallo carico che la gente del luogo non è abituata a bere per non parlare dell export. Inoltre- precisa il winemaker- la sfogliatura che inizia in questo momento è molto delicata perché abbiamo il pericolo delle gelate primaverili come quella del 2017 che ha distrutto il 30/40 per cento della produzione
Vini bianchi dunque di cui l’Alto Adige è orgogliosa, eccellenza italiana ben rappresentati dai due vini della cantina di San Michele Appiano il Pinot Bianco Schulthauser 2019 e il Sauvignon Lahn sempre 2019 presentati in una video conferenza da Hans Terzer e Luca Gardini . Occasione non priva di curiosità, aneddoti storici, note tecniche ( Hans Terzer) e interpretazioni gusto-olfattive alla “ Gardini”.
“Annata buona il 2019, esordisce Terzer- ormai una consuetudine degli ultimi anni in particolare per i bianchi, frutto del tempo e del clima favorevole ma soprattutto frutto di una politica aziendale che ci ha premiati attraverso un attento e meticoloso lavoro in cantina , rese un poco più base sempre mantenendo alta la qualità anche in annate difficili come la 2014. Il 2018 ha avuto un inizio un poco difficile per l’altissima acidità presente nelle uve che fortunatamente si è andata stemperando con l’affinamento in cantina.”
Incalzato dal pluricitato “ intenditore” Luca Gardini, il Winemaker parla del suo Pinot Bianco Schulthauser “ Il Pinot Bianco- dice-è stato il mio primo lavoro di qualità. Era il 1982 e mi ero messo in testa che volevo fare qualcosa di diverso perché a quei tempi i vini bianchi dal colore giallo carta, molto puliti, direi discreti , non avevano e volevano avere troppe pretese- l’attenzione era per i rossi-. Sono stato premiato nella ricerca e nella mia “ cocciutaggine”: il nuovo Pinot Bianco era dotato di grande identità territoriale, versatilità con un tocco un poco selvatico . Sono andato a scegliere le uve migliori in una zona tra le più antiche, Schulthaus, sopra Castel Moos d Appiano Monte( 540-620m ,particolarmente vocata, con esposizione Sud/ Est .Ho rivoluzionato l’affinamento con un passaggio in legno a seguire la malo lattica considerata un errore e che invece si è confermata vincente per spegnere il sapore troppo acidulo del Pinot Bianco derivante da una iperproduzione che enologi e produttori favorivano. Produzione ridotta per questo Schulthauser e assenza di prodotti chimici come si faceva allora
DEGUSTAZIONE, LUCA GARDINI
“Il Pinot Bianco Schulthauser si conferma un vino molto pulito e di grande versatilità. Colpisce- dice Gardini- questo tocco citrino un poco selvatico, pompelmo, salvia, kiwi , un up e down di dolce-amaro . In bocca sentiamo l’acidità , la nota sapida, fresca. Un vino denso, di grande beva, pulito che rispecchia il territorio e la personalità di Hans Terzer.
In questo vino dalla grande espressione e longevità, io sento il rigore della cantina di San Michele Appiano a garanzia della qualità. Sorride Luca Gardini al pensiero di averlo bevuto in Romagna abbinato a una pancetta croccante. Non è da meno Terzer che si sofferma sulla grande versatilità del Pinot Bianco” Un vino dice che si abbina ad ogni piatto differentemente dal Sauvignon più impegnativo anche se di grande effetto. Il Pinot Bianco è il più importante vitigno a bacca bianca dell’Alto Adige, un classico che noi beviamo di frequente anche come aperitivo perché buono e piacevole e la piacevolezza è une delle componenti più importanti per un vino”
SAUVIGNON LAHN 2019
TERZER
Appuntamento di rigore, il Sauvignon, il suo gioiello scoperto per caso,.. “ Se- dice il winemaker Terzer- il Pinot Bianco è un vitigno presente in Alto Adige fin dal 1850, del Sauvignon poche tracce. Un caso la mia scoperta avvenuta mentre assaggiavo uve del Pinot Bianco di un impianto collocato in una piccola vallata percorsa da un ruscello che proviene dalla montagna. Luogo ideale per il Sauvignon che vuole un clima mite e molto fresco. Assaggio le uve , percepisco un sapore diverso e capisco che non era il Pinot Bianco. Me ne innamoro, lavoro queste uve separatamente . Non utilizzo il legno ma macerazione della buccia o skin contact, pressatura soffice, acciaio per salvaguardare i profumi tipici e poi bottiglia. Un processo lungo ma ne è valsa la pena. Oggi il Sauvignon è il vitigno tra i più adottati in Alto Adige e onestamente credo di poter dire che in gran parte è mio merito”
DEGUSTAZIONE, LUCA GARDINI
“Fresco, fragrante, dal tocco di pesca bianca, kiwi, senza difetti, pulito, compatto con un up down che alterna la parte aromatica di pesca bianca, albicocca, ananas, ginestra e acacia, all’agrume e alla salvia. Piacevole il sottofondo di mandarino e cedro, seguita da note speziate e mentolate…In bocca anche qui domina la mineralità e la sapidità arrotondata dalla morbidezza del frutto e dalla ricchezza della nota alcolica . Di straordinaria avvolgenza e persistenza , è certamente un vino elegante , pronto e piacevole perchè la piacevolezza è una gran bella cosa”
Emanuela Medi -giornalista, sommelier