E anche la grande America soffre per una perdita consistente nei consumi 6 miliardi di dollari in meno nelle cantine e ben 240 miliardi di dollari a fine anno nella ristorazione. Scenari certo con molti 0 in meno rispetto l’Italia ma per molti aspetti uguali. Il colosso primo paese esportatore per l’Italia ha scoperto la grande distribuzione e la vendita on line.
Cambiano i consumi, la modalità del bere, i canali di acquisto: da un’indagine di Wine Monitor Nomisma commissionata da Pasqua Vigneti Cantine emerge che il vino preferito è il rosso il cui consumo non è più legato ai pasti ma per meglio vivere i momenti di relax.
Ormai sono le statistiche a monitorare i vari cambiamenti e non fa eccezione l’indagine di Nomisma :negli Stati Uniti, mercato strategico per l’azienda vinicola veronese, a fronte di un 40% di intervistati che dichiara di aver ridotto i propri consumi in quarantena, fa da contraltare un 37% di winelovers che non ha modificato il consumo di vino, mentre il 23% dichiara invece un incremento. Dato che sale al 25% per chi sta usufruendo dello smart working e per gli amanti del vino rosso.
Accanto a un maggiore consumo durante i pasti (26%) e all’aperitivo (20%), il 27% degli intervistati statunitensi beve più vino in momenti di relax, quota che arriva al 32% per chi lavora da casa e al 30% per chi preferisce i rossi. E se il 19% dei consumatori di vino italiano ha aumentato i propri acquisti, lo ha fatto anche perché è alla ricerca di maggiore qualità rispetto a prima.
Rossi di corpo e strutturati come l’Amarone sembrano quindi avere la meglio su altre categorie. Cambia la capacità di acquisto: se in generale si spende di piu, per coloro che hanno un reddito familiare di oltre 75.000$ lordi all’anno, l’orientamento è per un acquisto on line (72%) e italiano (49%) e sono per la maggior parte uomini, di età compresa tra i 39 e i 54 anni.