Sembra un cerchio infernale che si ripropone sempre più spesso quando si parla di alimentazione: tanto più oggi Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2019 , la FAO lancia-tra i non pochi obiettivi-i la sfida per la lotta allo spreco e l’accessibilità al cibo.
Dunque,sembra comunemente accettato e condiviso che il nostro sistema alimentare contribuisca alla crisi climatica; nelle città le emissioni causate dal settore alimentare rappresentano circa il 13% del totale delle immissioni di CO2 cui si aggiunge un altro dato: i 900 miliardi di dollari di cibo sprecato nel mondo sono concausa di quella che viene definita emergenza climatica, sanitaria visto che 1,9 miliardi di persone nel globo sono in sovrappeso e oltre 800 milioni soffrono la fame. Apocalisse a parte, forse bisognerebbe partire da alcune semplici considerazioni su quella che è definita sana alimentazione a portata del singolo e base per le tante politiche sanitarie. Ne parliamo con il Prof Giovanni de Gaetano, Presidente dell’IRCCS Neuromed, Pozzilli( Isernia) conosciuto a livello internazionale per il progetto Moli-sani e gli studi del suo gruppo di ricerca sulla Dieta mediterranea.
“Si deve tenere conto – dice il Prof de Gaetano -che l’alimentazione è un continuo divenire con tante variabili perché non esiste un olio d’oliva o una verdura. La ricerca in questo settore è un working progress dove non si possono emettere sentenze definitive come fa la Corte Costituzionale, ma dove ogni cosa che conosciamo deve essere integrata con le tante variabili che interferiscono tra loro per convergere verso alcune parole chiave. La prima è MODERAZIONE :prendiamo l’esempio del vino- sottolinea De Gaetano- poco al giorno fa bene, addirittura è protettiva, se invece si pensa che prendendone di più fa meglio,si sbaglia. La seconda parola chiave è VARIETA’. La dieta mediterranea ricca in frutta e verdura è quella che certamente ci avvantaggia in termini di salute, ma il dato importante è l’avvicendarsi dei prodotti. Non è la mela al giorno che fa bene, ma è la STAGIONALITA’,o meglio l’alternarsi dei prodotti che si avvicendano nelle stagioni . Questo è molto importante anche per i paesi del Nord Europa che hanno poche varietà di frutta e verdura:con gli attuali mercati anche questi paesi possono avere prodotti stagionali e perseguire l’importante concetto della stagionalità .CONVIVIALITA’ :se vediamo i funzionari di Bruxelles o di altre città di affari, questi mangiano spesso da soli con la faccia rivolta al muro, un poco come noi quando, da piccoli, eravamo in punizione. Mangiano in fretta e in solitudine,piatti preconfezionati con prodotti ultra processati, cioè altamente manipolati, magari al profumo di.. tartufo spruzzato o di fragola, che però non sono realmente presenti nel prodotto.“Moderazione, stagionalità, convivialità, qualità.. semplice chiedo”Affatto,un olio di oliva che costi 4 euro- rincara la dose il Professore- pur con scritto sull’etichetta olio di oliva, di quale qualità è? Come se il pomodoro cinese fosse uguale al nostrano… e poi oggi la DIETA e parlo di MEDITERRANEA,che rimane il top delle diete, deve essere vista in un contesto che non è più quello di trent’anni fa, quando non si stava seduti ore e ore al computer. Il CONTESTO in cui la Dieta Mediterranea viene consumata è l’altra parola chiave: attività fisica, controllo del peso e senza fumo, forse neanche una sigaretta dopo pranzo… costituiscono questo famoso contesto di cui tenere conto.
Televisione, eventi, chef filosofi, un gran parlare di alimentazione, cosa ne pensa?.” C’è un aspetto positivo- dice de Gaetano- l’attenzione della gente si sta spostando sulla alimentazione e non sui farmaci. Prima, se si stava male, si ricorreva subito all’ospedale o alla farmacia per chiedere un farmaco; ora c’è un interesse maggiore per l’alimentazione quale veicolo per risolvere i problemi della salute. Finalmente si sta mettendo in pratica la prevenzione più che la cura, il cibo al posto del farmaco. Stiamo capendo che la salute si costruisce a tavola, in famiglia, giorno per giorno. E l’aspetto negativo, chiedo”La tentazione a fare spettacolo, dove le industrie o altri interessi hanno gioco facile . Per questo non mi stanco di ripeterlo: l’informazione deve essere indipendente, formata e aggiornata”
Emanuela Medi, giornalista