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Rubrica di Emanuela Medi
 

Il mondo del vino tra innovazione e tecnologia

Ormai molto, moltissimo il mondo del vino si avvale dell’innovazione digitale per aumentare il fatturato e soprattutto i margini delle cantine attraverso strumenti come l’intelligenza artificiale, il marketing digitale, CRM in grado di fornire  dati e previsioni sul comportamento dei consumatori, le preferenze di acquisto  e le opportunità del settore.

Tutto in particolare ruota attorno all’enoturismo settore trainante di ben 14 milioni di turisti nel nostro paese con un indotto di 2,5 miliardi di euro l’anno. È questo quello che è emerso nel corso del quarto Wine Tech Symposium, l’evento annuale promosso dall’impresa tecnologica Divinea, che quest’anno si è tenuto a Le Village by CA a Milano  e che ha visto confrontarsi importanti esponenti del mondo del vino, cantine e professionisti del mondo tecnologico.

“Io vero goal -dice Filippo Galanti, Co-Founder & Business Development Divinea –  è quello di scoprire tendenze e elementi preziosi per dare una direzione precisa alle strategie legate all’offerta enoturistica; in questo modo le aziende possono fare scelte consapevoli e trasformare l’enoturismo in un’esperienza progettuale, mai lasciata al caso.
Un’azienda che arriva a vendere il 20% dei suoi vini al privato, arriva mediamente a raddoppiare i propri margini rispetto a chi non si è attrezzato per fare enoturismo e vendere senza intermediari”. Dice Jorik Zanardi di Masi Agricola, che ha raccontato l’evoluzione dell’accoglienza in Masi, attività che è in atto dal 1992.
Il digitale ci permette di organizzare i flussi: ma la tecnologia non serve solo a questo, supporta anche la parte esperienziale, come per esempio è accaduto per l’apertura dell’ultimo wine bar a Monaco che ha da subito sfruttato un CRM già molto ben posizionato. A seguire l’imprenditore Massimo Gianolli, fondatore de La Collina dei Ciliegi, che ha scelto di destinare da subito tante energie all’enoturismo e allo studio dei dati. “- La tecnologia ci deve assolutamente essere, ma non si deve vedere, dobbiamo creare un legame profondo con le persone che visitano l’azienda e acquistano il nostro vino.
Noi abbiamo deciso di valorizzare lo stile di vita italiana e la percezione dell’Italia nel mondo: siamo partiti da qui per la nostra proposta enoturistica, sfruttando il vantaggio competitivo che ha il nostro paese rispetto al resto del mondo.” Fondamentale per Simona Picco di Grapl, azienda che supporta le cantine nella vendita online nel mercato estero, è avere un buon database.
Il nostro obiettivo è quello di aiutare le cantine valorizzando i dati e la conoscenza dei clienti per gestire ed incrementare le vendite dirette. In questo senso in Grapl crediamo nel valore del database, è estremamente importante farlo crescere, e il momento dell’attivazione è proprio la visita in cantina”.

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